L’emozione della Storia: il Vallo di Adriano - #EricaeAcciaio


Confrontarsi con la Storia non è mai semplice. Trovarsela di fronte in tutta la sua forza è un’emozione grandissima.
Io sono una vera appassionata di storia, non sono diventata una storica di professione per varie vicende familiari con cui non vi tedierò, ma la passione resta, forte.
Appena il viaggio nel nord est dell’Inghilterra ha iniziato a prendere forma la mia mente è andata subito al Vallo di Adriano, alla frontiera dell’impero e ai Pitti (gli altri, quelli che stavano al di là del confine). Vederlo è diventato un’esigenza (ed il vero motivo per cui la tappa più lunga del viaggio l’abbiamo fatta a Newcastle, che poi si è rivelata, oltretutto, come la mia preferita di tutto il viaggio). 

Avvicinarmi ad un luogo storico così importante per me ha voluto dire, sopra ogni cosa, informarmi. E mentre lo facevo, mentre leggevo, mi assaliva la paura di star creando troppe aspettative, di aver già impresso nel mio cervello le immagini di ciò che avrei visto, eliminando sorpresa e meraviglia.

Niente di più falso. Il Vallo è forte e potente, la figura di Adriano è talmente grande, talmente moderna, che poi trovarsi lì e poter finalmente camminargli affianco per qualche chilometro è solo piacere e meraviglia.
 
Ma come ci si arriva fino qui? In quella che per secoli è stata una frontiera invalicabile? Da Newcastle è abbastanza semplice, si prende un pullman (ce ne sono un bel po’, il migliore è l’X85) che porta fino ad Hexham. Da lì si parte con il pullman dedicato AD122, come l'anno in cui è stato iniziato, (12 sterline / giorno) con il quale si possono fare varie fermate lungo il tragitto. Durante il percorso una voce vi indicherà fatti e cose interessanti da vedere lungo il percorso.


Lungo il percorso del muro ci sono vari forti venuti alla luce, ognuno di essi interessante e completato da musei. Noi abbiamo scelto di visitare quello di Housesteads. Avevo letto un po’ ovunque che era uno dei più interessanti e belli dal punto di vista anche paesaggistico. E non sbagliavano!










È immerso nel parco naturale del Northumberland, il forte è grande e completo in ogni sua parte (latrine comprese, uno dei motivi per cui è famoso) e davanti a noi si apre la vista sul Vallo e sui territori dei Pitti.

Noi da qui abbiamo proseguito a piedi, in un tratto di 3,5 miglia (4,5 km) abbastanza faticoso almeno per più di metà, perché fatto di sali e scendi impegnativi.
Ma ciò che si ha di fianco e intorno ripaga di tutto.

Si cammina in mezzo alla natura, con pecore al pascolo intorno, e di fianco alla Storia. Mi sono tornate in mente molte delle parole che la Yourcenar fa dire ad Adriano, ho ripensato moltissimo a quell’uomo, così fuori dal suo tempo, già così moderno. Proiettato al mantenimento di ciò che c’era più che alla conquista. Un blocco per l’Impero che mai riuscì ad andare oltre questo muro (anche se ci provò ancora negli anni a seguire, dopo Adriano). E ho pensato molto ai Pitti, cosa avrà voluto dire per loro trovarsi, ad un certo punto, di fronte a questo muro. Avere un blocco, uno sbarramento, alto 6 metri, con un fossato largo 9 metri (e profondo 3), lungo 120 km. E ho pensato, inevitabilmente a tutti i muri che costruiamo ancora oggi. Muri di chiusura, di diffidenza di paura. Ancora, dopo due millenni. Come sembra che non vada avanti mai il mondo.

Torniamo alle bellezze della natura (e della Storia). Laghi (Lough) se ne incontrano tre, nel tragitto che abbiamo fatto noi, Broomlee – Greenlee e Crag, poi una fattoria, praticamente attaccata a Crag Lough. E da lì il percorso inizia ad essere più agevole (noi abbiamo seguito la via militare). Poco prima del Milecastle 39 si trova uno dei paesaggi più famosi di tutto il tragitto: il Sycamore Gap. Un salto, un Sali/scendi stretto nel percorso del Vallo, con in mezzo un albero.
Questo è il paesaggio sulla locandina del film Robin Hood – il principe dei ladri, con Kevin Costner (che non si capisce bene perché lo facciano girare da queste parti alla ricerca della Foresta di Sherwood… avrà perso la bussola, ma tant’è agli sceneggiatori sarà piaciuto a tal punto da non pensare alla geografia).

Il nostro obiettivo era un pub: il Twice Brewed Inn, vicino a Vindolanda (uno dei forti più grandi e famosi lungo il percorso) e al The Sill, un museo del paesaggio molto bello vicino ad un ostello della gioventù.
Il birrificio ha birre a tema, piatti davvero buoni e offre (all’occorrenza) anche da dormire. Ci si può anche rilassare (a piedi scalzi) nel giardino esterno. Perché la storia stanca e richiede energia. 

A questo punto, ve lo confesso, eravamo davvero cotti. Può sembrare che 5 km (più quelli fatti per arrivare a Housesteads e per girare il forte) possano non essere tanti ma vi assicuro che si sono fatti sentire. Abbiamo deciso di tornare ad Hexham e poi a casa, a Newcastle. Avremmo dovuto/voluto vedere di più, fare altre soste lungo la via del ritorno ma non ce l’abbiamo fatta. Altra scusa buona per tornare.


CONSIGLI UTILI:
Se siete membri FAI portatevi la tessera, i beni National Trust (come Housesteads) sono gratuiti per i membri FAI!

Non tutti i tratti sono faticosi come quello scelto da noi, ci sono tratti molto più semplici. E comunque ci si può spostare sempre coi pullman da una fermata all’altra, fare quattro passi lungo il vallo e riprendere il pullman fino alla fermata successiva. Per scegliere e studiare bene il percorso vi rimando a questo sito, con tutto ciò che vi può servire. http://www.visithadrianswall.co.uk/#



Letture prima della partenza: La strada delle legioni (Paolo Ciampi), un libro fondamentale per approcciarsi al Vallo (e al cammino lungo il Vallo). Memorie di Adriano (Marguerite Yourcenar), un libro fondamentale per approcciarsi all'uomo Adriano. 

Commenti

Post popolari in questo blog

A Magdeburgo la Grüne Zitadelle è... rosa

Lasciare il cuore

#MyMittelEuropa: Vienna città giardino

Bloggin Day - maternità e lavoro