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Visualizzazione dei post da novembre, 2016

#RememberNovember: FUTURO

Stamattina, nei 40 minuti di passeggiata (tra traffico e giardini) che mi separano dal lavoro pensavo a se e cosa scrivere nell'ultimo capitolo del #RememberNovember  di Silvia. Dato che sono una persona costante e che le cose le porto a termine mi sembrava brutto non scrivere l'ultimo capitolo, quello su cui ci siamo focalizzati in questi ultimi 10 giorni di Novembre. E però è anche vero che, a dirla tutta, non sono stata molto attiva e sollecita in questa ultima parte di percorso. È come se il parlare di futuro mi stancasse a volte. Mi spiego meglio. Ci sono stati momenti nella mia vita in qui ero completamente proiettata nel futuro, guardavo sempre a un domani sperando sopratutto che passasse l'oggi . Adesso non è più così. E la spiegazione è davvero molto semplice. Nell'oggi che sto vivendo sto molto bene . Mi calza a pennello. Me lo sono costruita passo dopo passo., e in un certo senso ho iniziato a farlo quando mi sono scrollata di dosso certe cose del passa

La top 10 dei libri letti nel 2016

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Ed eccoci qui, a fine anno e come sempre qualche bilancio bisogna tirarlo. E quale bilancio migliore del ripensare alle letture fatte e tirare le somme, cercare di dare un ordine, fare una classifica? Che poi può anche diventare un post utile per fare dei regali di Natale! Classificare e ordinare non è facile, perché ogni libro letto è entrato a far parte di noi e ci ha lasciato qualcosa dentro. Però ora ci proviamo e cerchiamo di mettere le cose in fila. Partendo dal fondo. Bisogna intanto, per amor di cronaca e statistica, dire che quest'anno ho letto 24  libri  (Al momento ho appena iniziato Il marchio dell'inquisitore , considerate le feste credo proprio che sarà il primo libro finito del 2017) ed ora ecco la vera e propria classifica. Un libro trovato per caso cercandone qualcuno ambientato nella Tallin di oggi: (10) Il treno per Tallin di Arno Saar entra di buon grado in classifica grazie alla sua ambientazione, una magica Tallin invernale, e alla suspance che

#RememberNovember: il presente

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Qualche notte fa, dopo una serata con troppo vino e troppe castagne, si filosofeggiava tra amici indagando quei temi che spesso vengono a galla " in vino veritas ". In questo caso si parlava di morte più o meno precoce. Ovviamente c'era chi se ne usciva con la solita frase "io morirò giovane" e simili sciocchezze, dettate a volte più da una posa che si vuole assumere che da una reale premonizione. Quando è stato il mio turno di parlare ho detto che a me piacerebbe vivere (salute permettendo) il più a lungo possibile. Che la mia vita oggi mi piace molto, mi sto divertendo, sono circondata da persone giuste e quindi il pensiero della morte è qualcosa che vedo molto lontano. Ho anche aggiunto che questo pensiero sarebbe stato molto diverso qualche anno fa, momenti di travaglio interiore, crisi più o meno adolescenziali o comunque periodi bui per un motivo o per l'altro. Ma oggi, dopo tanto guardarmi dentro e cercare di migliorare quella che sono e arrivare

#RememberNovember - Il passato

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In ritardo ho deciso di prendere parte a #RememberNovember , bella iniziati di Silvia di Trippando , sempre piena di iniziative interessanti! #RememberNovember è una scusa per scoprirsi e ri-scoprirsi. " Una sfida con noi stessi, per avere ogni giorni, per 30 giorni, qualcosa da ricordare" . E da dove si parte per ri-scoprirsi? Chiaramente dal passato . Da quello che siamo stati (e che in parte siamo ancora), dalle nostre radici e dalle scelte che ci hanno plasmato e aiutato ad essere quello che siamo oggi. Nel bene e nel male. E allora, sediamoci su quella panchina a Monobrier, guardiamo il mare e pensiamo al passato. Ho sempre avuto uno strano rapporto col passato, adoro scoprire le mie origini , perdermi nei racconti familiari di mia nonna, nelle foto di famiglia in bianco e nero, a scovare somiglianze sul mio viso o in qualche atteggiamento. Però per molto tempo ho vissuto troppo nel passato , legata ad alcune cose della mia infanzia e adolescenza che mi avevano

Moritzburg, ovvero il barocco tedesco in tutto il suo splendore

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Da Dresda, in 30 minuti di autobus, si arriva in un luogo magico , fermo nel tempo. Boschi, fiabe, porcellane e viste spettacolari. Questo è quello che vi aspetta a Moritzburg. Moritzburg è una cittadina tedesca a 15 km da Dresda. Vanto della città è, soprattutto il suo splendido castello barocco. Voluto, nella sua forma attuale da Augusto il Forte che diede l’incarico a Pöppelmann di ammodernare la costruzione preesistente. Come sempre l'architetto non si fermò ad un semplice ammodernamento. Basta vedere lo Zwinger, creato avendo come incarico quello di costruire una Orangerie..  In circa 10 anni l’architetto che tanto ha dato a Dresa costruì quello che può essere definito uno dei castelli barocchi più imponenti d’Europa . Anche se avete visto mille immagini nulla potrà interferire con la meraviglia che proverete davanti all’ingresso del castello. Alla perfezione della sua simmetria, del suo specchiarsi in modo così perfetto nel laghetto

Un giorno della mia vita

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La storia dell'Irlanda non è semplice, è segnata da tante tragedie e sofferenze. Una di queste è raccontata nel libro/diario "Un giorno della mia vita - l'inferno del carcere e la tragedia dell'Irlanda in lotta".  Un giorno nel carcere di Long Kesh, un lager moderno nel suolo di Sua Maestà, un lager legalizzato e sotto gli occhi di tutti. Coperti da un velo di ipocrisia e menefreghismo. Il racconto è crudo: le cose come stanno, come le vivono, i ragazzi dei Blocchi H del carcere di Long Kesh (e non solo). Un lotta per i diritti civili, per veder riconosciuto lo status di prigioniero politico. Una lotta, ogni giorno, contro le torture, la degradazione dell'essere umano. I ragazzi dei Blocchi H inscenano molte proteste, prima fra tutte la blanket protest , ovvero i rifiuto ad indossare la divisa del carcere. Ne seguono molte altre, fino all'apice: gli scioperi della fame. I Governi che si succedono non riconosceranno mai le richieste dei carcerati e