#RememberNovember - Il passato
In ritardo ho deciso di prendere parte a #RememberNovember, bella iniziati di Silvia di Trippando, sempre piena di iniziative interessanti!
#RememberNovember è una scusa per scoprirsi e ri-scoprirsi. "Una sfida con noi stessi, per avere ogni giorni, per 30 giorni, qualcosa da ricordare".
E da dove si parte per ri-scoprirsi? Chiaramente dal passato. Da quello che siamo stati (e che in parte siamo ancora), dalle nostre radici e dalle scelte che ci hanno plasmato e aiutato ad essere quello che siamo oggi. Nel bene e nel male. E allora, sediamoci su quella panchina a Monobrier, guardiamo il mare e pensiamo al passato.
Ho sempre avuto uno strano rapporto col passato, adoro scoprire le mie origini, perdermi nei racconti familiari di mia nonna, nelle foto di famiglia in bianco e nero, a scovare somiglianze sul mio viso o in qualche atteggiamento. Però per molto tempo ho vissuto troppo nel passato, legata ad alcune cose della mia infanzia e adolescenza che mi avevano ferita e non mi permettevano di vivere appieno.
Ad un certo punto, nella mia vita, è entrata una persona meravigliosa, una donna unica: Anja. Con lei ci siamo avvicinate moltissimo quando è partita per Toronto. Lettere, prima, registrazioni poi. E quegli scambi sono diventati (per entrambe) una sorta di auto-analisi. Si scavava (e si scava ancora) nel profondo di noi per riuscire a liberarci da troppo fardelli.
E così, piano piano, sono riuscita a trovare la vera Elena. Che è un essere che si evolve costantemente ma ora riesce a rimanere fedele a se stessa. Gli amici sono un aspetto fondamentale della nostra vita, averli vicini in momenti importanti (belli e brutti) ci aiuta a vivere quella cosa al meglio. Anche una iper solitaria come me ama circondarsi dei propri amici (mai troppi, amici veri) intorno ad un tavolo, mangiare, bere un buon bicchiere e fare tante chiacchiere. Questa è la vita. Chiacchiere.
Certo se mi guardo indietro vedo una me completamente diversa. Ma alla fine, guardandomi dentro, trovo tutte le mie radici, i gesti e le espressioni di un tempo. Ritrovo certi atteggiamenti e alcune paure. Il cambiamento c'è stato, ed è costante, io adoro i cambiamenti e li affronto sempre a cuore aperto. Inevitabile.
L'importante è riuscire a restare fedeli a se stessi.
Il percorso non avrei mai potuto portarlo davvero a termine se non avessi avuto le mie radici così ferme e stabili, due fari nella notte di alcuni giorni: i miei nonni. Rocce, elementi per me imprescindibili. Parte di me ogni giorno di più. E ogni giorno di più mi rendo conto di quanto importante sia avere piedi ben saldi per poter guardare verso il futuro.
Quindi radici e famiglia si legano intrinsecamente nella mia storia, l'uno non ha senso senza l'altro. L'uno è l'altro.
Così come si legano passioni e libri. Perché i libri sono la mia grande passione, quasi una mania. I libri permettono di viaggiare, di estraniarsi dalla realtà e immergersi in un altro mondo. E di solito si torna alla realtà diversi rispetto a prima di aver letto. Sono una lente di ingrandimento, con cui è possibile analizzare la realtà. Anche quando parlano di qualcosa che ne sembra lontano. A casa mia si è sempre letto, ho sempre visto persone con in mano libri o giornali. Era una cosa assolutamente obbligatoria, ma non nel senso di obbligo imposto. Era qualcosa che veniva naturale.
E questa è quella che sono. Io, Elena. E da questo posso ora ripartire, aspettare la mail di Silvia di domani per buttarmi in un nuovo #RememberNovember e scoprire altro di me.
#RememberNovember è una scusa per scoprirsi e ri-scoprirsi. "Una sfida con noi stessi, per avere ogni giorni, per 30 giorni, qualcosa da ricordare".
E da dove si parte per ri-scoprirsi? Chiaramente dal passato. Da quello che siamo stati (e che in parte siamo ancora), dalle nostre radici e dalle scelte che ci hanno plasmato e aiutato ad essere quello che siamo oggi. Nel bene e nel male. E allora, sediamoci su quella panchina a Monobrier, guardiamo il mare e pensiamo al passato.
Ho sempre avuto uno strano rapporto col passato, adoro scoprire le mie origini, perdermi nei racconti familiari di mia nonna, nelle foto di famiglia in bianco e nero, a scovare somiglianze sul mio viso o in qualche atteggiamento. Però per molto tempo ho vissuto troppo nel passato, legata ad alcune cose della mia infanzia e adolescenza che mi avevano ferita e non mi permettevano di vivere appieno.
Ad un certo punto, nella mia vita, è entrata una persona meravigliosa, una donna unica: Anja. Con lei ci siamo avvicinate moltissimo quando è partita per Toronto. Lettere, prima, registrazioni poi. E quegli scambi sono diventati (per entrambe) una sorta di auto-analisi. Si scavava (e si scava ancora) nel profondo di noi per riuscire a liberarci da troppo fardelli.
E così, piano piano, sono riuscita a trovare la vera Elena. Che è un essere che si evolve costantemente ma ora riesce a rimanere fedele a se stessa. Gli amici sono un aspetto fondamentale della nostra vita, averli vicini in momenti importanti (belli e brutti) ci aiuta a vivere quella cosa al meglio. Anche una iper solitaria come me ama circondarsi dei propri amici (mai troppi, amici veri) intorno ad un tavolo, mangiare, bere un buon bicchiere e fare tante chiacchiere. Questa è la vita. Chiacchiere.
L'importante è riuscire a restare fedeli a se stessi.
Il percorso non avrei mai potuto portarlo davvero a termine se non avessi avuto le mie radici così ferme e stabili, due fari nella notte di alcuni giorni: i miei nonni. Rocce, elementi per me imprescindibili. Parte di me ogni giorno di più. E ogni giorno di più mi rendo conto di quanto importante sia avere piedi ben saldi per poter guardare verso il futuro.
Quindi radici e famiglia si legano intrinsecamente nella mia storia, l'uno non ha senso senza l'altro. L'uno è l'altro.
Così come si legano passioni e libri. Perché i libri sono la mia grande passione, quasi una mania. I libri permettono di viaggiare, di estraniarsi dalla realtà e immergersi in un altro mondo. E di solito si torna alla realtà diversi rispetto a prima di aver letto. Sono una lente di ingrandimento, con cui è possibile analizzare la realtà. Anche quando parlano di qualcosa che ne sembra lontano. A casa mia si è sempre letto, ho sempre visto persone con in mano libri o giornali. Era una cosa assolutamente obbligatoria, ma non nel senso di obbligo imposto. Era qualcosa che veniva naturale.
E questa è quella che sono. Io, Elena. E da questo posso ora ripartire, aspettare la mail di Silvia di domani per buttarmi in un nuovo #RememberNovember e scoprire altro di me.
francia e spagna:dici? però gli occhi più splendenti io te li vedo quando sei in germania o a firenze!!! non che tu sia solo crucca e dantuccio,no ...ma das bier.....e forse il barocco......malignità da oma....o abuelita
RispondiEliminava beh ma la Germania per me è proprio patria d'elezione.
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