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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

La penisola di Gower: il mio giorno perfetto in Galles

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Il giorno prima eravamo arrivati a Swansea, verso sera il cielo si era annuvolato. Ma questo in Galles non vuole dire nulla: ci siamo svegliati la mattina senza una nuvola in cielo. Il nostro B&B a Swansea era fronte spiaggia, su Oystermouth Rd (la via dei B&B si potrebbe pensare) e la vista del mare, della spiaggia immensa e di quel cielo già di prima mattina mi ha fatto capire che quella era una giornata speciale . Ci siamo diretti alla stazione dei pullman per dirigerci verso la penisola di Gower , non sapevamo bene in quale delle tante fermate scendere, ci saremmo fati guidare dall'istinto. La strada è bella, una piccola strada immersa nel verde, uno spettacolo. Il pullman è pieno, tanta gente verso il mare. Alla fine optiamo per scendere alla fattoria Nicholaston , per fare due passi tra Three Cliff e la baia di Oxwich . Mai scelta fu più azzeccata. Il primo pezzo della passeggiata, tra la strada e il mare, è in mezzo al bosco. Un incanto cont

Tenby: delizia pastello

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Partiamo da Swansea, la mia adorata Swansea e la splendida e iper rinomata penisola di Gower, in un giorno di pioggia intesa . Pensare che ieri il cielo era terso ed eravamo in spiaggia a prendere il sole e gustarci un po’ di relax. Il treno da Swansea a Tenby scorre lungo il mare , sembra quasi sul mare a dire il vero. È splendido, nonostante l’acqua che scende anche dal cielo. La stazione di Tenby è piccina, in sasso, due binari, sembra già di stare in una favola. Percorriamo la strada che ci separa dal nostro B&B e ci arriviamo che sembriamo pulcini bagnati nonostante k-way e copri zaino. Ma ragazzi siamo in Galles, è normale. Ora piove, poi smette e poi magari ripioverà. Mica ci si fa abbattere. Se c’è una cosa che ho imparato passeggiando in quest’isola è che le previsioni meteo è giusto guardarle ma sempre con distacco . Senza lasciarsi troppo condizionare. E così dopo esserci cambiati si va, intanto alla ricerca di un luogo dove rifocillare lo stomaco e poi all

Il gioco del panino

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Ho conosciuto Bennett con Nudi e crudi ed è stato amore a prima vista.  Ne ho letto ogni libro pubblicato in Italia e sono anche andata a teatro a vedere Il vizio dell’arte (meraviglia!) con mia nonna (altra amante).  Lo adoro, adoro il suo modo di scrivere, il suo essere dissacrante e il suo essere assolutamente e imprescindibilmente inglese. Con Il gioco del panino  Bennett torna ai monologhi, a 20 anni di distanza da Signore e Signori (Talking Heads).  Questa è - per stessa ammissione dell'autore - un’opera più cupa, più nera.  I vizi e le devianze della società (sempre molto inglese, ormai però per certi versi globale) sono peggiori, il lettore è portato ad essere meno accondiscendente e più severo con i personaggi. Ma non si perde lo humor  (come da buona tradizione inglese) e il piacere della lettura. Si ride, sempre, con Bennett. Anche se ora si ride meno per spasso e più come antidoto alla vita.   I personaggi femminili sono sempre un po’ svampiti, ma

Matera: meraviglia nazionale

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Matera è storia. Matera è un paesaggio che toglie il fiato e vela gli occhi per l’emozione . Matera è una pagina di storia e un grandissimo insegnamento: la rinascita è dentro di noi e la storia non va dimenticata, va scoperta e riscoperta. Il mio feeling con questo viaggio è iniziato più di 20 anni fa, quando per la prima volta ho preso in mano un’edizione di Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi. Libro adorato, divorato e rimasto impresso dentro. Quei luoghi li volevo vedere. Volevo sentire quell’aria, parlare con quelle persone, vivere quella storia. C’è voluto un po’ di tempo, però ce l’ho fatta. Mentre scendo verso i sassi dalla stazione non posso non pensare a quel libro, immaginare cosa c’era e cosa no. Poi eccola. Piazza Vittorio e le vie che scendono verso i sassi. Verso quello che alla sorella di Carlo era parso un bellissimo inferno dantesco. Sassi, tufo, case. Si scende e si arriva al Sasso Barisano, il nostro B&B è lì nella via centrale ( che una vol