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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

Il passaggio

Il 2011 per me è stato un anno bellissimo e intenso e mi ha portato cose bellissime. Si è aperto con una bellissima storia d'amore appena nata ma che durava da tanto tempo, ufficializzata, gridata al mondo. E' continuato regalandomi i miei 30 anni in una città magica come Siviglia con alcuni dei miei amici più cari. Mi ha regalato un lavoro a tempo indeterminato che anche se non amo alla follia, se mi fa incazzare ogni volta che guardo la busta paga, è "tanta roba" di questi tempi. E poi ha realizzato il mio sogno più grande. Prendere casa con Mr. FdL, 10 anni circa che coltivavo questo sogno messo più volte nel cassetto, dimenticato, lontano e ora realizzato.  Una cosa mi ha insegnato questo anno: chi l'ha dura la vince e io sono una tosta. Sono una donna al giro di boa dei 30 anni che mentre il sola tramonta in questo 30 dicembre si guarda un po' indietro e capisce di aver realizzato tante cose nella vita. Ho una famiglia che anche se sempre più ristretta a

La signora Dalloway - V. Woolf

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Sono sulla 61 in giro per Milano ma d'improvviso mi vedo trasportata in un'altra epoca, in un'altra città.  Siamo nella Londra del 1923 e la signora Dalloway sta passeggiando per la città intenta a organizzare gli ultimi dettagli per la festa della sera in onore di suo marito, un deputato della Camera dei Lord. A Regent's Park si intravedono Rexia e suo marito Septimus, sopravvissuto alla Grande Guerra, assorti nei loro problemi.     Seguendo la signora Dalloway nella sua giornata londinese si può assaporare il sapore di quella Londra, immergersi fino in fondo in quell'atmosfera. Ci sono tutti gli elementi, l'alta borghesia, il dolore di una guerra appena finita che ha lasciato profondi segni in coloro che l'hanno vista da vicino, un impero che sta cedendo il passo, una società nuova che sta emergendo. Lo scontro tra le due società, quella passata (quasi) e quella che si sta imponendo, è lo sfondo di questo splendido romanzo di uno dei membri più auto

Meno 4

Non è la temperatura, anche se poco ci manca. Sono i giorni che mancano all'arrivo del fatidico giorno, quello che il Mondo aspetta tutto l'anno con impazienza, che spinge orde di persone in giro a scannarsi l'ultimo regalo, gente che gira sommersa da pacchetti più grandi di lei, gente che ti fa sorrisi a auguri anche se per tutti gli altri 364 giorni quasi fa fatica a rivolgerti la parola..  Mancano solo 4 giorni, poi quiete. O quasi.  In realtà per me quest'anno sarà durissima. Se già da qualche anno il mio Natale è dilatato in 2 giorni, per via della separazione dei miei, quest'anno i giorni diventano 3... 24 - 25 e 26... DELIRIO! Vorrei solo sparire dal mondo per 3 giorni e tornare sulla terra il 27 - che tanto ho preso di ferie.  Quello che invece voglio festeggiare è l'arrivo del Nuovo Anno... E questa volta voglio davvero mettermi d'impegno e realizzare un po' di buoni propositi che ho in mente. Vorrei cambiare, o almeno limare alcuni punti

Un bel tacer non fu mai scritto

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Lo penso sinceramente, anche se difficilmente riesco a metterlo in pratica. Non so perché ma non riesco a non dire esattamente quello che penso nel momento esatto in cui mi viene alla mente. A volte è fuori luogo, a volte sarebbe meglio tacere, ma non ce la faccio.  Vedo però che sono in buona compagnia. Il punto è che ci sono posizioni nelle quali l'arte della diplomazia, l'arte del non dire, sarebbe la regola da seguire sempre e comunque.  E' il caso del nostro caro ex presidente del consiglio. Continua, nonostante tutto a parlare - normalmente a vanvera. Ora si permette di criticare il Prof. Monti e la sua squadra di Governo. Dice che sono terrorizzati, che non sa se dureranno.  Ma non è l'unico a parlare a vanvera. Sento un sacco di politici, finora immobili, incapaci di prendere qualsiasi decisione sensata, scagliarsi contro questa o quella proposta ed esultare se il governo accetta di fare dei passi indietro. Nessuno di questi signori si rende conto che si

Racconti Londinesi

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La lonely planet di Londra consigliava questo libro per immergersi nella Londra moderna. Multiculturale. Mutevole.  Ed in effetti leggendo i vari racconti che si avvicendano ci si immerge sempre di più in questa città fino quasi a sentirla per davvero. Sembra di esserci stati.  Io a Londra non ci sono mai stata. Ci andrò ad aprile. E leggendo questo libro ho sempre più voglia di scoprire questa metropoli crocevia di etnie e storie diverse, commistione di tante culture e modi di vedere la vita.  Il filo rosso che lega tutti i racconti è una critica ad una società che, troppo spesso, dietro ad una parvenza buonista cela segreti, storie torbide e profonda tristezza.  C'è la ragazza madre, la famiglia medio-orientale che non riesce ad inserirsi, persone bisognose e storie di famiglie inglesi che sembrano perfette ma scavando tanto perfette non sono.  C'è la vita in questo libro. C'è Londra, che in fondo potrebbe essere una qualsiasi metropoli moderna. Ci siamo tutti

Delirio a zonzo per Milano

Normalmente il mio percorso lavoro - casa dura circa 20 minuti, prendo un pullman a pochi passi dal lavoro che mi porta a pochi metri da casa. Tutto normalmente fila liscio come l'olio. Oggi volevo cambiare percorso per raggiungere Mr. FdL al solito bar, quindi pullman fino in centro (tre fermate dal mio lavoro) e poi altro pullman... In tutto una mezz'oretta. Avevo deciso di cambiare percorso per ritirare il regalo di natale di Mr FdL, tutto era programmato e tutto doveva andare bene.... Invece salgo sul solito pullman e mi dice che cambia giro per una manifestazione. Arrivo a piedi in centro e l'altro pullman era segnalato in arrivo in 20 minuti... Gente che aspettava alle fermate senza sapere nulla... Nessuna informazione e nessuna manifestazione in vista... Cerco di prendere un tram ma purtroppo anche quello era dato in mega ritardo...  Passa un pullman diretto in zona, salgo, e questo inizia a fare un giro assurdo e nessuno capisce dove va... Poi arrivo in zona. Prendo

Di corsa... ma ogni tanto una piccola pausa

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In questi ultimi giorni sono stata spesso di corsa, fra il lavoro, la casa, la nonna da andare a trovare, le cene pre natalizie fra Milano - Pavia e Tortona... Insomma ho corso un bel po'!  Però venerdì mi sono fermata. La ditta ha chiuso per il ponte e mi sono concessa una giornata di assoluto relax in una città immobile. La mattina in casa ad aspettare il tecnico della luce per la lettura del contatore. Poi via verso la città vuota, silenziosa che neanche il 15 di agosto. Ho preso il pullman e in pochi minuti ho raggiunto il centro. Corso Buenos Aires quasi deserto, negozi praticabili. Si dirà per colpa del blocco del traffico ma credo ce siano altre le vere ragioni. Giornata grigia, ma silenziosamente bella. Un paio di giri, ritorno in zona, la spesa, un altro giretto. E poi, dopo una splendida doccia calda esco, sono le 18.01 e già il rumore è assordante, già non si sente più niente perché tutti i rumori sono assorbiti da un unico grande caos, clacson, motori, casino e ge

La manovra

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Lo so, è il tema del giorno e forse chi passa di qui si sarà pure stufato di sentirne parlare e di sentire le opinioni più disparate.. Però ho necessità di sfogarmi e dire la mia...  Parto dicendo che mi aspetto altre manovre che colpiscano i più ricchi, l'evasione fiscale e via dicendo (cosa per altro ribadita dallo stesso Monti), io ritengo che la manovra sia quello che doveva essere fatto. Molto tempo fa. Tocca a loro farlo perché i politici non se la sono sentita di fare una riforma così dura per la paura di perdere i voti. Così potranno dire: "noi non volevamo farlo", "noi non l'avremmo fatto" "noi avremmo fatto altro". Peccato che non abbiano fatto proprio niente e per questo ci ritroviamo in questa situazione.  Ma analizziamo alcuni punti salienti. Il principale sono le pensioni. Dunque sistema contributivo per tutti e pensione dopo 41 o 42 anni di contributi. Che comunque non vuol dire andare in pensione a 70 anni e passa perché il li

Pensierini del venerdì

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La settimana volge al termine, per fortuna. Il cielo inizia a diventare grigio, il che potrebbe presagire l’arrivo di una qualche forma di pioggia, speriamo che qui non si respira più e le nostre amministrazioni comunali non sono in grado di prendere misure magari scomode ma di una certa efficacia. Ieri era la giornata mondiale per la lotta all’AIDS, in tutto il mondo si sono svolte manifestazioni di vario genere. In Italia invece il ministero della sanità (e lo scrivo volutamente in minuscolo) ha pensato bene di far girare in RAI una circolare dove si diceva di non usare la parola PROFILATTICO. La cosa non mi stupisce più di tanto, nel senso che sappiamo bene di vivere in un Paese dove la Chiesa impone il suo modo di vedere e pensare. Però mi indigna. Mi indigna che la rai assecondi questa volontà, e ringrazio i ragazzi di CATERPILLAR AM e Corradino Mineo per aver pronunciato la parola PROFILATTICO al Caffè stamattina. Cosa c’è di male in una parola? Perché fa così tanta