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Visualizzazione dei post da luglio, 2012

Primo week end olimpico - alcune considerazioni

Aspetto queste 3 settimane con gioia. Una volta ogni 4 anni vivo in un sogno fatto si sport, competizioni, emozioni, fatica, sudore. Mi sento un po' come Carolina Kluft che a chi le chiedesse perché avesse scelto l'Eptathlon rispondeva "perché sono in pista per 2 giorni e faccio tante cose". Io sono un'appassionata di sport, in generale. Ho le mie preferenze ma mi piace il concetto in sé di sport e mi piace guardare quasi tutti gli sport. Insomma sono arrivata all'appuntamento olimpico molto carica, con le unghie dipinte come i 5 cerchi, programma stampato sul tavolo. Telecomando in mano. Non ho un abbonamento a Sky ma speravo la rai facesse un servizio diverso. Con due canali interamente dedicati allo sport pensavo che non ci saremmo persi  le fasi salienti. Ovviamente sbagliavo . Prima interruzione sabato per dare la linea al Tg2.. La staffetta italiana della 4x100 sl non si qualifica per la finale ma stampa il record italiano. Brave ragazze! Ah peccato

Lettera aperta agli amici statunitensi

Ho riflettuto un po' prima di scrivere questo post. Non affronto quasi mai casi di cronaca, in specie cronaca nera. Ma qui si va oltre. Non voglio affrontare l'argomento dal punto di vista della mera cronaca dell'avvenimento. Potrebbe essere successo in qualsiasi cittadina nord-americana, in qualsiasi giorno e in qualsiasi luogo. Non mi interessano i particolari tanto cari alla cronaca, soprannomi evocativi e foto del maniaco/pazzo/killer da bambino carino e timido. Pensate semplicemente a questo. Un tranquillo pomeriggio, gente riunita in un posto X. Arriva il soggetto, armato di tutto punto e inizia a sparare all'impazzata. Con o senza ragione apparente. Morti, feriti e una società tutta che si interroga. Prima di tutto sui motivi, cosa avrà spinto il soggetto a un gesto così estremo? cosa sarà accaduto di terribile nella sua esistenza? Poi sul come sia possibile tutto questo, e così via. Bene. Ora però torniamo alla realtà. Perché la realtà è che i cittadini a s

E' il mio corpo che cambia

Lo sapete, ho messo su un paio di chili da quando ho smesso di fumare (ca. 4 mesi fa). Non ho mai avuto problemi col mio corpo, per dire indoss(av)o ancora vestiti di quando avevo 16 anni. Si è solo trattato di accettarlo, come per tutti adolescenza da incazzata ma ora piena consapevolezza e gioia per quello che ho. Questi due chili hanno un po' scombussolato tutto. Forse perché sono arrivati alla fine di un anno bello e complicato, pieno di tante cose. Cambiamenti interni ed esterni che già stavo cercando di capire ed accettare. Ho pensato alla dieta , ma non fa per me. Troppa gioia per la cucina. Ho provato con lo sport (corsa) ma ho dovuto mollare dopo due settimane causa ginocchia operate che non hanno gradito. Mi rimane solo camminare . E poi la cosa più importante. Accettarmi . Accettarmi per quello che sono, per il cambiamento che sta interessando me e il mio fisico. E lo sto facendo . E so che ci riuscirò. A dirla tutta in questo momento quello che più mi da noia dei

... FEMMINICIDIO ...

#83 NON ABBIAMO PIU' PAROLE

Fermiamo la strage (purtroppo) silenziosa

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Credo che ormai siamo arrivati a 83 cadaveri. Dall'inizio dell'anno. Ma il numero prendetelo con le pinze, non ho tenuto un conto esatto. Donne, uccise principalmente dai loro compagni o famigliari. Uccise dentro quelle mura che dovrebbero essere la massima espressione della sicurezza. Perché io quando cammino per strada e ho paura penso subito a casa mia, non vedo l'ora di arrivare a quel portone e mettermi al riparo. Ma per molte altre non è così. Per altre donne, per altre sorelle, le mura di casa sono trappole. Sono motivo di angoscia. Un compagno, un padre, un fratello che colpiscono, feriscono. Uccidono. Spesso tra i silenzi complici degli altri membri della famiglia, dei vicini che le urla le sentono ma non fanno niente. Stanno zitti. Anche i colleghi o gli amici che vedono i segni, sentono la paura. Ma niente. Indifferenza. Siamo tutti complici di questa strage. Noi che crediamo ancora che il movente sia la gelosia o il velo non messo. Noi che sentiamo le

Sono umana

E poi un giorno ti accorgi di avere dei limiti. Forse l'avevi sempre saputo ma facevi finta di niente. Andavi avanti e ogni volta alzavi l'asticella sempre un pochino. Settimane intere passate sui trampoli, e tutto filava liscio. Un mese intero a fare 7 km al giorno, fra mattina e sera, e tutto andava bene. Due settimane di corsette mattutine e qualcosa si rompe. Inizi già dopo la prima settimana ad avvertire qualcosa di non normale là sotto. Però ti dici che devi solo prendere il ritmo. Che magari sono anche le scarpe, che in fondo è normale dopo tanto tempo che non fai niente. Poi un paio di giorni (santo fine settimana) di relax e tutto passa. E allora via, si ricomincia.. Ma alla fine dopo tre giorni di relax ti accorgi che nulla è cambiato. Che il dolore è lì. Che si attenua ma non passa. E' il tuo corpo che ti dice "fermati, per favore, non buttare tutto al vento." E sai che hai ragione. Anche se non vuoi, non vuoi arrenderti a una vita da vecch

Me

E' un periodo che ho voglia di parlare di me. Forse perché mi accorgo che sto mutando. E allora ecco qualche spunto preso qua e la nelle interviste.  Una passione: la cucina Sul comodino: due foto,  una di me con i miei cugini da piccoli e una con i miei nonni a Tarifa. La sveglia tuttofare che mi ha regalato la Deja e il biglietto di compleanno di Mr FdL Il rito quotidiano: la colazione Fai sport: ho ripreso da poco, cammino  e corro Il luogo del cuore: Scartando Milano, che rappresenta me perfettamente, direi il Lago di Braies e Tarifa Il ricordo di famiglia: la chela di granchio “raccolta” in Pusteria Il libro della vita: Cristo di è fermato ad Eboli (e la Divina Commedia ) Il meglio di te: la capacità di ascoltare e immedesimarmi nelle persone Il peggio di te: la rigidità La prima cosa a cui pensi quando ti svegli: devo mangiare Un motto o una frase che ti protegge: Non fare agli altri quelli che non vorresti fosse fatto a te I

Fa bene al cuore

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Ieri mi è arrivata l'unica busta che attendo di più della busta paga, le cassette della mia sorellina. Purtroppo non avevo con me il walkman (lo so siamo antiche, ma che ci volete fare? I riti sono riti), e così ho dovuto aspettare fino a stamattina per poter iniziare l'ascolto. Il primo quarto d'ora buono l'ho passato immersa in una sfilza di complimenti, a me personalmente, alla mia casa, al mio fisico (?!?).. Che dire? La giornata è iniziata proprio bene. Sono arrivata in ufficio con il sorriso stampato in faccia (e questo non mi succede mai). Ora sono le 17.30 e non vedo l'ora di uscire! Per continuare l'ascolto e fare due chiacchiere, virtuali e a distanza, con la mia sorellina. Come farei senza di lei? Ricordo ancora le prime volte. Ancora con le lettere scritte, che bello che era. La carta. E poi lei era bravissima a scrivere, ti faceva percepire tutte le emozioni. Io sono molto meno brava e troppo sintetica. E poi credo che lei abbia esultato all&#