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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

Dresda e i miei tre posti speciali

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Dresda mi è piaciuta molto, questo lo avrete già capito. L'atmosfera che si respira in città, i suoi caratteri contrastanti l'Altstadt - bella e maestosa da un lato e la Neustadt, col suo carattere alternativo e un po' bohemien dall'altro. Tutto a Dresda mi è piaciuto. La maestosità della Cattedrale ricostruita e i graffiti in giro per la città. La casa della musica e gli ori e i ghirigori barocchi dello Zwinger. Tutto al suo posto. Ma ci sono stati tre luoghi (più un ristorante) che mi sono entrati nel cuore in questa tre giorni nella Firenze dell'Elba. Il primo è un giardino della birra, ma forse questa definizione è un po' troppo semplicistica. Il Katys Garage è un BierGarten a tutti gli effetti, però racchiude dentro di sé tutto quello che la Neustadt impersona: carattere rilassato e alternativo, dato dalla mescolanza di persone che qui vivono. Impiegati, artisti, casalinghe, coppie giovani, studenti. Ogni razza presente a Dresda qui è rapprese

Prigionieri del paradiso

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Un incidente aereo e d'improvviso la vita di 50 persone cambia per sempre. Ed è così che tagliaboschi finlandesi, ostetriche svedesi e l'equipaggio inglese si trovano catapultati in un'isola tropicale, senza neanche sapere esattamente dove, e devono arrangiarsi a vivere al meglio mentre aspettano i soccorsi. Passano così diversi mesi, e la comunità si organizza in un modo sorprendente. Un vero e proprio sistema socialista, dove non c'è proprietà privata, tutto è di tutti e tutto funziona (quasi) alla perfezione (distillazione di alcolici e sauna compresi). Ma poi, vorranno tornare indietro? In un'Europa incasinata, in una società occidentale invischiata in guerre e capitalismo galoppante? Vorranno separarsi dal loro paradiso, o la sindrome di Stoccolma li rapirà? Un viaggio interessante che sbaraglia l'idea di mors tua vita mea per una più accattivante e rivoluzionaria idea che se ci aiutiamo l'un l'altro otterremo il miglior risultato possibile.

St Pauli, molto più che trasgressione

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Tutti associano St Pauli alla Reeperbahn ma è molto più di questo.  Le origini di St Pauli risalgono al '600, quando accanto alla città di Amburgo (ma fuori le mura) venne creato un sobborgo dedicato ad industrie e commerci. All'epoca la Reeprbahn era la via dei fabbricatori di corde (Reeper, nel tedesco dell'epoca) ed era ancora molto lontana la fama di oggi.  Col passare del tempo anche i cittadini poterono trasferirsi a St Pauli, restando tuttavia fuori dalle mura di Amburgo . Crebbero i commerci e le attività "poco presentabili" che potevano così essere chiuse fuori dalla porta della città.  Così St Pauli crebbe come quartiere popolare , frequentato da portuali, operai e dai nobili in cerca di piaceri (alcol e donne). Rimase a lungo border line , St Pauli, anche una volta inglobato nella città di Amburgo. Mantenne sempre forte e ben chiaro il suo spirito libertario e anarchico , poco incline a sottostare a regole decise da

Il treno per Tallinn

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Una splendida Tallinn invernale, la neve, il freddo, il buio. Ma anche i colori e la bellezza del nord. Gli echi di antichi rancori e ferite aperte nella storia dell'Estonia. Qualche rimando ai tempi dell'ex blocco sovietico. Il tutto inserito in un giallo interessante e ricco di colpi di scena. Questo è il bel primo lavoro di Arno Saar. Un libro capitato tra le mie mani progettando il prossimo viaggio estivo che toccherà anche la capitale estone. E così mi capita tra la mani questo bel libro che si legge veloce e con piacere. Il commissario è un personaggio azzeccatissimo, personalità complessa e con qualche ombra ma non eccessivamente cupo e solitario. Al suo fianco un'ottima spalla (che assomiglia in parte al Fazio di Montalbano) e tanti personaggi che arricchiscono la scena senza renderla mai troppo affollata. [...] si respirava l'aria delle grandi città [...] un'aria da giovani come diceva Marko. Tanto che una volta Kristina gli aveva chiesto:  "e a

Cardiff, inaspettata bellezza

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Quando in Italia sentiamo parlare di Cardiff non è la bellezza la prima cosa che ci viene raccontata, a meno che non siate (come la sottoscritta) assidui lettori della Giovy e del suo blog Emotion Recollected in Tranquillity . Devo dire che, mentre preparavamo il nostro tour gallese i suoi consigli (e il suo amore sfrenato per questa terra) sono stati davvero preziosi! Ma torniamo a Cardiff. Cardiff è bella! Di una bellezza autentica, non borghese. Una bellezza derivata dal lavoro e dalle persone. E il lavoro che su tutti è stato fatto a Cardiff è quello fatto a Cardiff Bay . Spettacolare luogo di ritrovo, svago e divertimento (oltre che centro politico) a pochi minuti dal centro storico e dal Castello. Una baia - sul golfo di Bristol - splendida opera di una riqualificazione seria e ben fatta dei vecchi docksland. Qui alla baia, uno dei miei luoghi preferiti in città, ci sono innumerevoli pub - ristoranti e caffè, l'Opera, il Wales Millenium Center e - per gli app

Bautzen, tra antichi popoli e senape (strizzando l'occhio a Berlino)

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Durante i due giorni di pernottamento a Gorlitz  abbiamo deciso di dedicarne uno ai dintorni, eravamo indecisi se oziare lungo le sponde del Berdorfer See (in quella che viene chiamata Laguna Blu) oppure visitare una città che ci incuriosiva molto. Alla fine l'esplorazione ha avuto il sopravvento! E così eccoci sul treno diretti a Bautzen/ Budyšin. Già vi starete chiedendo perché il doppio nome e la risposta arriva subito! Bautzen è un'enclave soraba all'interno della Sassonia. I sorabi sono popoli di origine slava che abitavano questi territori fin dall'antichità. Furono poi oggetto di persecuzione e vicissitudini varie (anche ad opera dei nazisti) e finalmente ora sono tutelati come minoranza etnica (furono l'unica minoranza riconosciuta durante la DDR), il che significa avere scuole in sorabo, ecc.  Ma Bautzen non è solo minoranze etniche, è anche il Paese principe per la produzione di senape. Senape in ogni dove e in ogni declinazione (e ottima, ovvia

Berlino, ancora tu...

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E tre! La terza volta a Berlino, ora mi manca solo vederla nel freddo abbraccio dell'inverno... L'estate regala a Berlino un volto scanzonato (ancora più scanzonato), fatto di piscine strepitose, tramonti mozzafiato sui tetti e sdraio lungo la Sprea. Questi almeno sono stati i miei luoghi preferiti durante questi tre giorni, spesi a gironzolare per la città quasi senza meta, assaporandone ogni centimetro! Ma andiamo con ordine. Il primo giorno berlinese sembrava destinato ad un cielo un po' grigio, si cammina su e giù per la città e si va alla scoperta di uno dei luoghi più toccanti della capitale: il memoriale dedicato all'Armata Rossa che si trova a Treptow Park. Ci si arriva comodamente prendendo l'autobus 265 da Mitte oppure la linea S41/42 e percorrendo il parco. Il luogo è silenzioso, le persone che lo visitano portano il giusto rispetto, si cammina piano e si parla a bassa voce. Un luogo da visitare, da capire e da portarsi dentro per sempre.

A Magdeburgo la Grüne Zitadelle è... rosa

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Il motivo che mi ha spinto a visitare Magdeburgo è stato un bellissimo documentario della serie " A.C.D.C. " di Rai Storia che parlava della Guerra dei Trent'anni, ed in particolar modo dell'assedio di Magdeburgo, la cui caduta ha segnato una della battaglie più cruente di quella guerra. Spinta dalla curiosità - visto che la città si trovava in comoda posizione tra Lipsia e Berlino - ho deciso di inserirla nell'itinerario e.. ho fatto benissimo! Magdeburgo - o come la chiamano dal 2010 Ottostadt in onore dell'Imperatore Ottone I - è una bella cittadina, piacevole e con spunti molto interessanti. Arrivando in stazione può capitare di essere presi un po' dallo sconforto perché si è, praticamente, in un enorme centro commerciale. Tuttavia, la città non è questa. Qui il nuovo, l'audace, l'antico e lo storico si riuniscono e creano situazioni molto interessanti per il visitatore. Sicuramente da un punto di vista storico la visi

Lipsia la ribelle

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Lipsia non è mai stata una città sottomessa . Non lo è stata quando qui è arrivato Napoleone, e il monumento alla vittoria SU Napoleone (che ne determinò nel 1813 la ritirata in Francia) è lì a testimoniarlo. Imponente, solenne e maestoso mette in guardia chi tende a sottovalutare questa città dell'Est, troppo spesso legata solo a libri e fiere. Lipsia è stata ribelle anche nel momento peggiore per esserlo, durante il Governo della DDR. Qui a Lipsia, alla Nikolai Kirche, si tenevano infatti ogni lunedì preghiere per la pace che poi si prolungavano in manifestazioni per la pace, regolarmente bloccate a suon di arresti e sparizioni. Ma così non fu nel 1989, quando una delle più grandi manifestazioni durante il Regime (300.000 persone) non venne fermata. Da lì gli eventi si susseguirono (e le manifestazioni) e il muro di Berlino cadde il 9 novembre. Lipsia fu distrutta, quasi come Dresda. Però anche lei risorse dalle sue ceneri e oggi è una città interessante, colo