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Visualizzazione dei post da luglio, 2014

Una nuova me. O forse neanche tanto.

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Ci sono momenti, nella vita, in cui si corre, si viene trascinati dalla corrente e si va avanti, senza pensare troppo, senza riflettere e perdendo un po’ di noi ogni minuto. Poi succede qualcosa, come la calma dopo la tempesta, qualche frammento di tranquillità in mezzo alla baraonda e improvvisamente tutto torna ad essere più chiaro. Torniamo a focalizzare su di noi le nostre attenzioni e da lì si riparte. Per ripartire, normalmente, bisogna sempre liberarsi di pesi e zavorre , cose inutili e mettere a fuoco invece il traguardo. Capire quale sarà la meta ci fa meglio capire anche come raggiungerla, e cosa ci servirà (e cosa no) durante il percorso. In questo momento sono proprio in questa fase, sto mettendo a posto le cose . E forse è proprio vero, rimettere a posto casa (intendo proprio fare i mestieri in grande stile, cosa che a casa mia avviene un paio di volte l'anno) in fondo è curativo ed è un po' come rimettere a posto se stessi.  Noi siamo bellissim

Fonte di ispirazione. GRAZIE

In questi giorni mi capita spesso di trovarmi di fronte a persone (o avvenimenti) che sono fonti di ispirazione. Tempo fa avevo scritto già su alcune persone che rappresentano i miei fari , persone ispiranti e verso cui aspirare. Ne avevo scritto in un articolo dedicato al mio personalissimo Pantheon   e in uno dedicato invece alle  MIE donne , le mie amiche, che sono donne meravigliose e forti.  Ma i mesi passano, la vita scorre. E le situazioni ci mettono di fronte cose nuove. E persone nuove. Spesso, negli ultimi tempi mi sono trovata di fronte il Cammino di Santiago , soprattutto grazie a una mia carissima amica che lo sta affrontando per la seconda volta.  Attraverso di lei, quello che pubblica sui social network e attraverso la sua esperienza sto scoprendo persone bellissime che sono di ispirazione.  In particolare  Pierangelo e Federico Cappai dell’associazione Diversamente ONLUS , che camminano che hanno camminato, per sensibilizzare le persone al tema dell’a

Preparando Euskadi

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E poi ti arriva una mail e capisci che ormai ci siamo.. beh si insomma, il countdown inizia ad avere un senso. Manca un mese. 30 giorni e si parte . Ferie molto pensate, fortemente volute e (finalmente) quasi arrivate. L’organizzazione è stata lunga e a tratti laboriosa, con cambi di percorso, prenotazioni e sprenotazioni di autovetture… L’idea era chiara da subito, in un certo senso quasi già dal viaggio di ritorno dello scorso anno. Euskadi. Paesi baschi. Quel lembo di terra tra Spagna e Francia, ricco di storia, cultura e tradizioni. Così misterioso (nessuno sa ancora da dove arrivi, ad esempio, la lingua basca). Popolo fiero, ottimo cibo e confini indefiniti .  I Paesi Baschi infatti a livello geopolitico sono una regione autonoma nel nord della Spagna, al confine con la Francia. Nella realtà sociale, antropologica e linguistica, sono un territorio più ampio che oltrepassa i confini tra Spagna e Francia e anche i confini tra le regioni. Infatti Anche parte della N

Presagio triste

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Banana Yoshimoto è capace di creare mondi reali che ti catapultano in atmosfere rarefatte , di sogno. Di quel momento tra il sonno e la veglia in cui una persona afferra la realtà e la capisce meglio di quando è completamente lucido. Presagio triste affronta molti temi cari alla scrittrice. La morte, i legami famigliari, il sopranaturale e la crescita attraverso il cambiamento . La presa di coscienza di se necessaria per evolversi e andare oltre. Presagio triste è il viaggio di Yayoi dentro di se, per afferrare quella sensazione, dare una ragione al suo sentirsi straniera. Estranea al suo stesso corpo. E lo farà attraverso un viaggio. Dentro di se e attraverso i luoghi della sua infanzia , quella che ricorda e quella che non ricorda. Romanzo di formazione, romanzo di rinascita. Yayoi muore e rinasce durante il suo viaggio. Trova l’amore e una famiglia. Trova se stessa. I viaggi rendono più forte l’amore. Presagio triste Universale economica Feltrinelli 127 pag

Top ten - i miei libri preferiti

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L’anno scorso, più o meno di questo periodo, avevo buttato giù qualche libro di viaggio da leggere prima o durante le vacanze.  Questa volta invece mi piacerebbe parlarvi dei miei libri preferiti . Buttarli lì, come consiglio. La lista, la top 10, la trovate anche nella tendina di destra. Questo vuole essere un elenco un po’ più ragionato, con qualche riga per spiegare i motivi dell’affezione e qualche consiglio su quale libro a seconda del luogo / del momento nel quale siete. C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo Reyes è entrato nella mia hit parade recentemente, pochi anni. E lo ha fatto quasi per caso. Il titolo giusto al momento giusto. Copertina ammiccante, citazione dei Nirvana. Preso. E sono entrata in un mondo (e in una compagnia) border line, vite al limite vissute in una Colombia che esplode. Libri forti per stomaci forti. Uno scrittore immancabile per chi apprezza il sud America, da leggere se si ama il grunge e le sue sfaccettature e implicazioni

Quando ammazzarono i precari

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Ogni libro per me è un’ emozione e un viaggio . Viaggio all’interno di una vita, viaggio nel tempo e nello spazio. Viaggio nella mente di protagonisti e scrittore. In questo caso l’emozione è stata più intensa e scriverne è un po’ più complicato, perché lo scrittore non è un’entità estranea, da immaginare. Una foto sulla quarta di copertina.  Questa volta lo scrittore lo conosco, amico del mio moroso, amico della compagnia in cui sono entrata nel momento stesso in cui ho messo piede per la prima volta al solito bar, della solita via. Non posso dire di conoscerlo bene, anche usare la parola amico è forzato, perché lui ormai vive lontano e non ci si frequenta, se non in rare occasioni. Però, insomma, non è come un Hemingway qualunque J E qui si fa subito chiaro che quello che scriverò non sarà del tutto obiettivo. Però ci provo. In effetti chi mi conosce sa che non sono il tipo di persona da addolcire il pensiero. E una dote che chiunque mi riconosce è la schiettezza. Perciò