Preparando Euskadi

E poi ti arriva una mail

e capisci che ormai ci siamo.. beh si insomma, il countdown inizia ad avere un senso. Manca un mese. 30 giorni e si parte. Ferie molto pensate, fortemente volute e (finalmente) quasi arrivate.
L’organizzazione è stata lunga e a tratti laboriosa, con cambi di percorso, prenotazioni e sprenotazioni di autovetture…


L’idea era chiara da subito, in un certo senso quasi già dal viaggio di ritorno dello scorso anno. Euskadi. Paesi baschi. Quel lembo di terra tra Spagna e Francia, ricco di storia, cultura e tradizioni. Così misterioso (nessuno sa ancora da dove arrivi, ad esempio, la lingua basca).
Popolo fiero, ottimo cibo e confini indefiniti

I Paesi Baschi infatti a livello geopolitico sono una regione autonoma nel nord della Spagna, al confine con la Francia. Nella realtà sociale, antropologica e linguistica, sono un territorio più ampio che oltrepassa i confini tra Spagna e Francia e anche i confini tra le regioni. Infatti Anche parte della Navarra è inclusa nei Paesi Baschi che poi si estendono oltre i Pirenei in una parte della macro-regione che viene chiamata Aquitania, la regione di Bordeaux.
Scrive Meridiani (Anno XV - n. 110) che i Baschi sono diversi da tutti: di stirpe, di indole e di lingua. 
Alcuni studi scientifici hanno dimostrato come questo popolo sia l'unico erede diretto dell'uomo di Cro-Magnon, possono pertanto essere definiti come i primi europei.

I Paesi Baschi li ho già visitati, ma è stata una visita fugace, veloce. Tre giorni, con la mia socia. Partendo da Santander, ne parlavo sul Blog di Viaggi.

E quando abbiamo pensato, col moroso, a questa meta per le ferie ho subito pensato alla stessa città di partenza. Anche perché non mi dispiaceva affatto visitarla per bene, magari dedicandole due giorni.
Poi però mi sono scontrata con i prezzi dei voli e le date. Per arrivare a Santander non ci si incastravano bene le date e l’idea di un diretto per Bilbao (a tratti possibile con Vueling) diventava troppo costoso.

E allora ecco l’illuminazione, Skyscanner. Impostate le date ecco apparire la soluzione! BORDEAUX! Città patrimonio dell’UNESCO, città famosa per lo splendido vino e meta che ci intrigava. E allora uniamo una cosa all’altra. Ed ecco qui! Partenza e arrivo decisi.

Una volta decisa la base di partenza abbiamo scelto il mezzo di trasporto. La macchina. Si quest’anno abbandoniamo il pullman (che è stato comodissimo e fedele compagno in Irlanda) per una più comoda macchina. Al momento di prenotare vi ricordo sempre di leggere attentamente le condizioni, specie se pensate – come nel nostro caso – di attraversare confini. Il primo autonoleggio, ad esempio, non lo permetteva!

Il tour si concentrerà molto in Spagna. Nella parte francese, oltre a Bordeaux ci sarà la prima tappa – nella mia mente la immagino in un paesino delle montagne, fermo nel tempo, rilassato. Magari con un torrente per pescare le trote. Curiosando  a destra e manca (come mio solito) ho scoperto un bellissimo treno a cremagliera, proprio vicino a Sare. Mi sembra quasi un segno del destino, visto il viaggio sul Trenino Rosso del Bernina di marzo. 
Poi via, prima la Navarra, e Pamplona. Poi vigneti della Rioja, città e infine la costa e i parchi naturali. Per concludere in bellezza nella perla, San Sebastian.

Il periodo (metà agosto) e la meta sempre più gettonata, ci ha consigliato di prenotare qualche albergo, ma non tutti, perché non vogliamo essere eccessivamente legati e obbligati. E poi, vorrete mica che perdiamo la possibilità di scoprire una piccola Sardinhero della costa basca??

Per preparare il viaggio, come sempre, ho letto qualche libro. Consiglio i libri di Lucia Etxebarria (un’amica una volta mi ha regalato “Amore, prozac e altre curiosità” e mi è piaciuta molto la sua scrittura, schietta).  Poi un grande classico, FIESTA. Si parla di Paesi Baschi, di Francia e di Spagna. E di Pamplona.
E poi un libro, capitato quasi per caso, che però tocca molte mete del mio libro e racconta un po’ anche le vicende di questa terra travagliata La mappa dei tre labirinti.

Come sempre, una buona guida, la rivista Meridiani e tante brochure inviate dei vari uffici del turismo (o scaricabili per supporti elettronici sui vari siti).


Per il resto, ora c’è solo la voglia di partire, esplorare e conoscere. 

La Spagna ce l'ho nel cuore. Sono già due anni che non ci torno e mi manca. Cerco sempre di cacciare in fondo al cuore questa sensazione, questa nostalgia. Ma lei ogni tanto torna. E ora, che manca così poco alla partenza, la sento crescere e non vedo l'ora che questi giorni passino.
Mi sono innamorata della Spagna partendo da Sud, nell'arida Andalusia ho lasciato il cuore. Poi l'ho scoperta viaggiando per le terre centrali della Castiglia e mi ha definitivamente rapito con il Nord. Dove cielo e mare si incontrano, la terra si tuffa a capofitto nel mare e il verde dei prati risalta a contrasto col cielo.

Sto tornando a casa. 

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