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Visualizzazione dei post da febbraio, 2014

Parigi... Arrivooooo (tra 60 giorni) [più che altro un post ossessivo compulsivo]

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I giorni sul calendario passano, sempre troppo lentamente quando si attende una partenza.  Mancano 60 giorni . Poi sarò su un meraviglioso aereo che mi porterà a Paris… Quanto tempo che la sogno, Parigi . Parigi era nei miei sogni di bambina e adolescente, molto più di Londra e di NYC. Forse perché ho sempre avuto un carattere più nostalgico , e a modo mio romantico. Leggevo i libri di storia e le antologie e mi catapultavo nella Parigi di fine ‘700. E sognavo i tetti neri, i caffè sulla Senna negli anni ’20 del ‘900.  Le signore sofisticate. Vedevo i miei nonni andare e venire da Parigi. Ci andavano davvero spesso. E lasciarmi a casa… Ma perché?? Dappertutto mi portavano.. E lì no. Iniziava a diventare un po’ una meta proibita . DA GRANDI . Poi finalmente cedettero.  Ed eccomi lì. In macchina con i nonni verso Parigi. Una settimana, meraviglia. Parigi era tutto quello che mi aspettavo e sognavo. Anzi di più. E diversa. Ma era lei. Poi una grande pausa. Durata quasi 15

C'è legno e legno

Nello sport, si sa, vince uno. Di solito, al netto di doping e affini, il più forte. E nel conto dell'essere forte sta anche l'essere in piena forma al momento giusto e quel pizzico di fortuna che aiuta sempre chi la cerca. Il legno torna spesso quando si parla di sport. A mio avviso non sempre è negativo. A volte è purtroppo il simbolo che si è, ancora, i meno forti. E si lotta duro (e non sempre si riesce a vincere). E' il caso del cucchiaio di legno  del 6 Nazioni. Dove chi lo "vince" è chi non ha vinto nemmeno una partita. Però ci sono tante considerazioni da fare. Mancano ancora due partite ma sono molto impegnative per la nostra nazionale, facilmente ci toccherà l'onta dell'odiato cucchiaio. Però è indiscutibilmente vero che rispetto ad anni passati, quest'anno si è visto un bel gioco da parte dei nostri. E, anche se si è perso, tutte le partite finora giocate sono state giocate sempre e mai date per scontato nel risultato. Insomma il l

¡Viva la Vida!

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Frida l’avevo conosciuta, grazie a un regalo di un’amica, attraverso il racconto della sua vita di Rauda Jamis. Un libro forte , una vita forte, che mi era entrata dentro. Ora l’ho vissuta attraverso un immaginato monologo, nel bellissimo libro di Pino Cacucci “¡Viva la Vida!” . Un monologo. L’ultimo giorno della sua immensa vita. Racconto di sé, certo, ma come per i suoi quadri dentro Frida c’è il Messico. E lei ripercorre ogni giorno, dagli scherzi dei bambini a Coyacàn al matrimonio con Diego. Dal Partito Comunista agli anni in America. E il rapporto con la sorella. E, soprattutto, il suo rapporto con la Pelona. La Morte. Un rapporto fatto di dolore, di voglia di vivere e stanchezza di lottare. Io non ho narrato il dolore dipingendo l’universo di me stessa, perché il dolore non si può raccontare […] io ho dipinto solo me stessa, perché si è soli nella sofferenza, perché la sofferenza genera solitudine Sempre in bilico Frida. In bilico nel rapporto con Diego, in

Amore significa...

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Oggi è San Valentino. La festa degli innamorati. Ma andiamo con ordine (cercando di sistemare il disordine mentale).        Chi era San Valentino?   Era un vescovo romano vissuto tra la fine del 100 e il 270 d.c.. Morto, martire dopo torture, pare il 14 febbraio. Le sue spoglie si trovano a Terni , dichiarata pertanto capitale degli innamorati! Perché il 14 si festeggiano gli innamorati? La festa, a quanto pare, fu istituita dai benedettini e si sovrappose alla festa pagana di “lupercalia” per purificare e benedire gli ovini e i caprini (per proteggerli dall’attacco dei lupi). Poi nell’alto medioevo, con la celebrazione dell’amore cortese, la feste prese il tono moderno di scambio di messaggi e regali d’amore. E allora voglio anche io festeggiare l’amore . Da dizionario amore significa affetto intenso, assiduo, fortemente radicato per qlc. Ed è proprio questo che voglio, idealmente (non preoccupatevi) , cantare.  L’amore, in senso ampio e generale . carte

E quel paese calciocentrico, una volta ogni 4 anni

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E ci siamo, siamo nel periodo delle Olimpiadi . Questa volta quelle invernali. E come sempre, ogni 4 anni (alla fine ogni 2 perché si alternano invernali ed estive) l'Italia si scopre sportiva. E magicamente scopre sport dimenticati, non conosciuti, nascosti. E magari scopre pure che ha buoni atleti in quegli sport. E poi si arrabbia perché non arrivano le medaglie. Come, dopo 4 giorni solo 2 medaglie, ma com'è possibile, signora mia... Eh, com'è possibile, proviamo a mettere in ordine le cose. Siamo un Paese calciocentrico , ogni giorno della settimana ruota intorno al pallone. Ogni trasmissione "sportiva" parla praticamente solo di pallone (a meno che non succedano cose mirabolanti, o non si parli di ferrari, una domenica si e una no e per pochi mesi..). Ti fanno vedere pure il calcio dilettanti in diretta sulla rai... Però di curling, biathlon, pattinaggio, tiro con l'arco o simili non si parla se non nell'anno olimpico. E non solo non se ne

Need cazzeggio

Quant'è difficile avere due libri vicino e non poterli sfogliare?? Aver voglia di scegliere quale leggere, iniziare a leggere a immergerti in quelle pagine. E invece non si può. In pausa pranzo, sfidando pioggia e freddo, sono uscita per prendere un libro. Avevo finito venerdì Città d'ombra  e urgeva l'acquisto di un volume per la pausa pranzo.. In borsa avevo la lista, meglio le due liste, di libri che vorrei leggere per "preparare" i due viaggi di quest'anno , Parigi e Paesi Baschi. PAESI BASCHI I Pesci dell’amarezza – F. Aramburu (ed. La nuova frontiera) – Hoepli Il branco e la nebbia – Martin Casariego (ed. Atmosphere libri) – feltrinelli L’ultima notte a Madrid – Ana Ramirez Canil (ed. Mondadori)  – Hoepli La mappa dei tre labirinti – Learner T.S. (ed. Newton) – feltrinelli L’ultimo fucile – Jimenez Ormaetxea (ed. Tranchida – Le piramidi) – Hoepli Storia politica di Euskadi ta Askatasuna e dei Paesi Baschi – G. Lagonegro (ed. Tranchida) –