C'è legno e legno
Nello sport, si sa, vince uno. Di solito, al netto di doping e affini, il più forte. E nel conto dell'essere forte sta anche l'essere in piena forma al momento giusto e quel pizzico di fortuna che aiuta sempre chi la cerca.
Il legno torna spesso quando si parla di sport. A mio avviso non sempre è negativo.
A volte è purtroppo il simbolo che si è, ancora, i meno forti. E si lotta duro (e non sempre si riesce a vincere). E' il caso del cucchiaio di legno del 6 Nazioni. Dove chi lo "vince" è chi non ha vinto nemmeno una partita.
Però ci sono tante considerazioni da fare. Mancano ancora due partite ma sono molto impegnative per la nostra nazionale, facilmente ci toccherà l'onta dell'odiato cucchiaio. Però è indiscutibilmente vero che rispetto ad anni passati, quest'anno si è visto un bel gioco da parte dei nostri. E, anche se si è perso, tutte le partite finora giocate sono state giocate sempre e mai date per scontato nel risultato. Insomma il livello sta crescendo ed è positivo che ci siano tanti giovani in campo, segno di un movimento sano e forte che cresce. E presto il cucchiaio sarà solo un ricordo. Brutto, certo, ma pur sempre un ricordo.
Poi ci sono le medaglie di legno. Quelle portate a casa da Sochi. 8. Mica poche, se si pensa che il computo totale delle medaglie italiane è, proprio, 8.
E' negativo? Da un lato certo visto che alla fine conta solo chi le medaglie le porta a casa, a un Olimpiade. Però è anche vero che tanti 4° posti sono anche il sintomo di tanti movimenti sportivi che ci sono, nonostante il vento contrario (pochi soldi, impianti quasi inesistenti, pubblicità nulla, ecc ecc). Alcune medaglie sono arrivate da grandi vecchi, come Armin Zoeggeler, altre invece da ragazzi giovani che fanno ben sperare (vedi il biathlon). E c'è tanto dietro che spinge per venir fuori. E arriverà. Bisognerebbe magari investire un po' di più e dare credito a questi movimenti durante tutto il quadriennio olimpico. Lavorare. Per crescere. Il "materiale" c'è e questa Olimpiade lo ha dimostrato.
Bravi. Lo sport in questo Paese è sano. Basterebbe ricordarsene un po' di più.
Il legno torna spesso quando si parla di sport. A mio avviso non sempre è negativo.
A volte è purtroppo il simbolo che si è, ancora, i meno forti. E si lotta duro (e non sempre si riesce a vincere). E' il caso del cucchiaio di legno del 6 Nazioni. Dove chi lo "vince" è chi non ha vinto nemmeno una partita.
Però ci sono tante considerazioni da fare. Mancano ancora due partite ma sono molto impegnative per la nostra nazionale, facilmente ci toccherà l'onta dell'odiato cucchiaio. Però è indiscutibilmente vero che rispetto ad anni passati, quest'anno si è visto un bel gioco da parte dei nostri. E, anche se si è perso, tutte le partite finora giocate sono state giocate sempre e mai date per scontato nel risultato. Insomma il livello sta crescendo ed è positivo che ci siano tanti giovani in campo, segno di un movimento sano e forte che cresce. E presto il cucchiaio sarà solo un ricordo. Brutto, certo, ma pur sempre un ricordo.
Poi ci sono le medaglie di legno. Quelle portate a casa da Sochi. 8. Mica poche, se si pensa che il computo totale delle medaglie italiane è, proprio, 8.
E' negativo? Da un lato certo visto che alla fine conta solo chi le medaglie le porta a casa, a un Olimpiade. Però è anche vero che tanti 4° posti sono anche il sintomo di tanti movimenti sportivi che ci sono, nonostante il vento contrario (pochi soldi, impianti quasi inesistenti, pubblicità nulla, ecc ecc). Alcune medaglie sono arrivate da grandi vecchi, come Armin Zoeggeler, altre invece da ragazzi giovani che fanno ben sperare (vedi il biathlon). E c'è tanto dietro che spinge per venir fuori. E arriverà. Bisognerebbe magari investire un po' di più e dare credito a questi movimenti durante tutto il quadriennio olimpico. Lavorare. Per crescere. Il "materiale" c'è e questa Olimpiade lo ha dimostrato.
Bravi. Lo sport in questo Paese è sano. Basterebbe ricordarsene un po' di più.
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