St Pauli, molto più che trasgressione
Tutti associano St Pauli alla Reeperbahn ma è molto più di
questo.
Le origini di St Pauli risalgono al '600, quando accanto alla città di Amburgo (ma fuori le mura) venne creato un sobborgo dedicato ad industrie e commerci. All'epoca la Reeprbahn era la via dei fabbricatori di corde (Reeper, nel tedesco dell'epoca) ed era ancora molto lontana la fama di oggi.
Col passare del tempo anche i cittadini poterono trasferirsi a St Pauli, restando tuttavia fuori dalle mura di Amburgo. Crebbero i commerci e le attività "poco presentabili" che potevano così essere chiuse fuori dalla porta della città.
Così St Pauli crebbe come quartiere popolare, frequentato da portuali, operai e dai nobili in cerca di piaceri (alcol e donne). Rimase a lungo border line, St Pauli, anche una volta inglobato nella città di Amburgo. Mantenne sempre forte e ben chiaro il suo spirito libertario e anarchico, poco incline a sottostare a regole decise da altri.
Negli anni '70 fu la culla del movimento punk tedesco, delle case occupate, dei movimenti di protesta.
Negli anni '80 St Pauli fu il centro di un'altra rivoluzione: associare al calcio i valori dell'anti-nazismo e della cultura antagonista. Un progetto meraviglioso che ancora oggi, nonostante qualche problema, va avanti.
E da lì voglio partire, dallo stadio, il magico Millerntor. Andare a visitarlo non è cosa solo per appassionati di pallone. Qui si respira un'aria diversa, famiglie, giovani, gente tranquilla. Un'aria unica che è quella che si respira in tutto il quartiere.
Vicino al Millerntor c'è l'entrata del più bel parco cittadino, l'enorme Planten und Blomen, parco di 47 ettari che circonda la Neustadt, partendo da St Pauli - Millerntor per arrivare al Centro congressi. Un parco meraviglioso dove vale la pena passeggiare e rilassarsi sdraiati sul prato sorseggiando dell'ottima Alster Wasser (che ha poco a che fare con l'acqua).
St Pauli è anche, indiscutibilmente, un quartiere anarchico che non si lascia imporre nulla dall'alto. L'esempio più bello è indiscutibilmente Gezi Park Fiction (cliccate sul link per scoprire tutto sul progetto): un parco voluto e realizzato dalla gente del quartiere che si è opposta alla volontà dell'amministrazione di vendere a privati questa bellissima area. Ora c'è un parco, giochi per bambini, un po' di verde e - sopratutto - un'area di aggregazione per le persone che qui vivono (o ci passano qualche giorno).
L'atmosfera che si respira qui al tramonto è unica. A me sono venute le lacrime agli occhi, per la gioia di pensare che la forza delle persone può essere più forte delle logiche del commercio.
Loro ce l'hanno fatta, come sempre a St Pauli.
Poi certo, c'è la Reeperbahn, che ne è il fulcro e il biglietto da visita più conosciuto. Ma St Pauli è molto di più, basta scoprirlo.
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