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Visualizzazione dei post da aprile, 2012

L'educazione delle fanciulle

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Ho letto questo libricino in un paio di giorni. Il libro è articolato come una conversazione a distanza fra Luciana Littizzetto e Franca Valeri, due generazioni a confronto. Io sono cresciuta in una famiglia estremamente matriarcale. La nonna ha sempre tenuto i fili della famiglia ed è sempre stata riconosciuta come capo famiglia. La mia educazione forse differisce con quella di alcuni mie coetanee poiché dipesa molto da mia nonna. Passavo molti periodi dell'anno con i nonni, alcuni dei quali circondata da cugini in grandi case. Non ho mai percepito una reale diversità di trattamento tra fanciulle e fanciulli. Però vedevo molto chiara la differenza tra me e i miei coetanei, più liberi in alcuni casi e più menefreghisti nei confronti dell'autorità (perché gli veniva permesso) dall'altra. Leggendo il libro si percepisce la differenza di educazione tra due generazioni diverse di fanciulle e due "classi sociali" diverse. Gli anni '30 della buona borghesia da un

No smoking

Un mese fa, esattamente il 21 marzo, ho smesso di fumare. Verso le 16.30 ho acceso la mia ultima sigaretta consapevole che sarebbe stata l'ultima e da allora è iniziata la mia "nuova" vita. In quest'ultimo periodo ho letto molto sullo smettere di fumare, forum, consigli pratici, ecc. Voglio dare anche io il mio contributo, spiegare come ho fatto perché per me non è stato assolutamente difficile e, dato che non penso di essere un animale raro, vorrei condividere il mio metodo (che in realtà è quello di molte persone al mondo) per permettervi di liberarvi da questa schiavitù. Fumavo da 13 anni, un pacchetto al giorno, e non avevo MAI pensato di smettere. Quest'anno ho compiuto 31 anni e ho deciso che era giunto il momento. A Capodanno ho deciso che il 2012 sarebbe stato l'ultimo anno in compagnia delle sigarette. Inizialmente pensavo di fare un periodo a fumare sigarette home-made, insomma tabacco, per eliminare in parte la dipendenza fisica e stavo pensando

Cinema Albero

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Ero sul pullman verso casa, il libro in mano ormai alle ultime pagine. Una lettera di uno zio alla nipote 18enne. E le lacrime sono scese. Non so perché. Le parole mi colpivano come lame, la dolcezza e l'asprezza di quella lettera me l'ha fatta sentire come poche altre pagine.  Difficilmente mi capita di piangere leggendo un libro o guardando un film. Mi è capitato con Philadelphia, mi capita a tratti con Pretty Woman e Notting Hill e mi è capitato con "il ragazzo che parla col sole" e "la concessione del telefono" (ma dal ridere). Ora devo aggiungere alla lista "CINEMA ALBERO" di Efraim Medina Reyes, di cui a questo punto ho letto tutto il pubblicato.  Cinema Albero pubblicato nel 2006 (in Italia 2007 - ed. Fusi Orari) è l'ultimo libro di Medina Reyes. A quanto pare autobiografico. Inizialmente ci porta nell'adolescenza di Efraim e al Cinema Albero. Scorci di Città Immobile e di vita colombiana. Sesso, convivenze, la vita che prosegue

Vogliamo diventare una specie protetta?

Ho iniziato oggi a leggere " L'educazione delle fanciulle ". E di fanciulle oggi voglio parlare entrando nel dibattito sulle quote rosa e la rappresentanza femminile nei centri di potere, in particolare politico. Penso anche io come Rita Querzè in quest'articolo su La27Ora che noi donne siamo poco rappresentate nelle alte sfere perché la classe dirigente, maschile, dei partiti fa in un certo senso "muro" sulle candidature femminili. Penso anche io che ci sia un profondo maschilismo nella società per cui le prime parole che vengono alla bocca parlando di una donna riguardano l'aspetto fisico. Però penso anche, per rispondere alla domanda della Querzè, che non siano le quote rosa e l'imposizione attraverso i tribunali le strade da percorrere. Imporre una candidata solo perché donna non credo sia giusto. Pensarci così tanto diverse dagli uomini da fare per forza meglio di loro è un femminismo eccessivo che non fa altro che il gioco dei maschilisti.

Rimborsi a nostra insaputa

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Nel 1993 il popolo italiano si era espresso in questo modo, il 90,3% dei votanti (il 77% degli aventi diritto) rispose in maniera affermativa al quesito posto, ossia : " Volete voi che siano abrogati gli artt. 3 e 9 della legge 2 maggio 1974, n. 195: "Contributo dello Stato al finanziamento dei partiti politici", così come modificati e integrati: dalla legge 16 gennaio 1978, n. 11: "Modifiche alla legge 2 maggio 1974, n. 195"; dall'art. 3, comma 1 (Per l'anno 1980 la somma da erogare a titolo di contributo di cui al primo comma dell'art. 3 della legge 2 maggio 1974, n. 195, è fissata in lire 72.630 milioni. Con effetto dal 1º gennaio 1981 la stessa somma è fissata in lire 82.886 milioni annui) e dal comma 6 (La percentuale di cui al primo ed al secondo periodo dell'ultimo comma dell'art. 3 della legge 2 maggio 1974, n. 195, è ridotta al 90 per cento) della legge 18 novembre 1981, n. 659: "Modifiche ed integrazioni alla legge 2 maggio 1

London

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Break pasquale quanto mai necessario. Meta decisa già prima di Natale: Londra. Per due ragioni principali, Mr FdL voleva andare a vedere una partita del West Ham e questa capitava a fagiuolo con le date e io non avevo mai visto Londra. Non avevo grandi aspettative. Non è mai stata una città nella mia personalissima lista delle "CittàDaVisitare". In un certo senso pensavo di aver perso il treno, nel senso che mi sarebbe piaciuto vederla negli anni settanta (o sessanta). Quindi l'ho sempre tenuta da parte e mi sono dedicata ad altre parti d'Europa e del Mondo. Mr FdL invece è innamorato di Londra, così decidiamo di partire. Poi a me partire piace sempre, fosse anche per Pizzo Calabro. Dopo aver letto la guida, seguito blog londinesi e cercato mille ristoranti finalmente arriva il giorno della partenza. Londra ci accoglie con il freschetto e un po' di pioggerella. E sarà così fino all'ultimo giorno. Ma d'altronde siamo o non siamo in Inghilterra?? E

#IoNonVoto

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Per me è complicato scrivere questo post. Sono cresciuta in una famiglia che mi ha insegnato l'importanza e il valore del voto. Mi ha insegnato che la nostra voce è l'unica cosa che può permetterci di migliorare questo Paese, che la partecipazione è un diritto, sì, ma soprattutto un DOVERE di ogni cittadino. E il voto è lo strumento principe della partecipazione. Ho sempre votato, sono stata a tutti i referendum e non mi sono mai tirata indietro. Anche nell'indecisione ho cercato con l'informazione di sciogliere i dubbi. Sono persino tornata dalla Spagna per votare... Ci sono stati periodo nei quali mi sono turata il naso e ho scelto il male minore, venendo poi costantemente smentita. Da notizie di cronaca o dai fatti in Parlamento. Non c'è nessun partito che porti realmente avanti le mie idee. Non c'è nessuno dei cosiddetti ONOREVOLI che vorrei mi rappresentasse. Ci fosse una "lista civica" anche per il Parlamento magari potrei votare quella, m