Durham, dove nel castello dormono gli studenti - #EricaeAcciaio



Da Newcastle a Durham ci si mette niente, neanche mezz’ora di treno. La stazione è in cima a una collina e per andare verso il centro si scende e si attraversa un piccolo bosco. Il nostro albergo era un pub proprio al margine del centro, qualche problema con il check in (il pub era ancora chiuso quando siamo arrivati e non capivamo come farci aprire) ma poi tutto si è risolto al meglio.

La nostra stanza sarebbe stata pronta dopo le 14, quindi subito pronti per un giro della città. Avvicinandoci al centro storico si arriva al fiume Wear e ai suoi bei ponti. Di fronte la Cattedrale in tutta la sua maestosità (se la compete tranquillamente con quella di York) e il castello che controlla tutto.
Durham è una città (come molte in questa parte di Inghilterra) in salita. Arroccata.

La cattedrale (ad ingresso gratuito con offerta libera) merita davvero. Bellissime le vetrate e il senso di maestosità che si respira al suo interno. La Cattedrale è famosa per contenere al suo interno al tomba del Venerabile Beda, un monaco del 7/8° secolo, famoso per aver scritto la prima storia d’Inghilterra, nel 731. 
Molto bello è anche il chiostro, dona serenità, come capita spesso in questi luoghi.
La Cattedrale è disseminata di volontari che sono pronti a raccontarvi la storia della Chiesa (e della città). Nel corso della giornata partono visite guidate (sempre gratuite), informatevi all’ingresso.

Una volta vista la chiesa avevamo fame, dopo un piccolo giretto in città, una birretta e un po’ di relax (ci eravamo svegliati abbastanza presto e il giorno prima avevamo fatto non pochi chilometri di fianco al Vallo di Adriano) ci siamo goduti il pranzo guardando il fiume al The Swan & the Three Cygnets. Cibo da pub più che onesto.  

Dopo un veloce passaggio in camera di nuovo in giro per il centro città e questa volta visita al castello.

Il castello di Durham era proprietà del Vescovo Principe, una figura abbastanza particolare. Nel corso della storia è stato al centro di molti avvenimenti di una certa importanza ma negli ultimi anni ha perso importanza come castello difensivo. Così il Vescovo di Durham ha deciso di donarlo all’Università.
Oggi è patrimonio mondiale dell’UNESCO ed, in alcune sue parti, ospita lo studentato dell’Università, insomma, alcuni ragazzi fortunati dormono nel castello!
La visita guidata è molto interessante e vi farà scoprire alcune chicche come uno splendido portale normanno perfettamente conservato, una meravigliosa cappella e la stanza più vecchia di Durham ancora in piedi. Merita la visita!

L’università di Durham è tra le più importanti del Paese e molto nota a livello mondiale, anche grazie ai suoi centri di ricerca molto rinomati. E che Durham sia città universitaria (e fiera di esserlo) lo si nota da subito. In giro ci sono un sacco di negozi dedicati e in moltissimi locali ci sono sconti / agevolazioni per studenti.





Nella piazza principale, appena superato il ponte “Framwellgate”, si affaccia una splendida chiesa anglicana, St. Nicholas. Inoltre nella stessa piazza c’è un bel mercato coperto e il municipio.






Durham è molto piacevole da girare a piedi, facendo passeggiate lungo il fiume oppure in mezzo agli alberi, salendo e scendendo dalla collina.

La sera abbiamo partecipato alla Quiz Night che si tiene ogni lunedì nel pub dove alloggiavamo. La quiz night in UK è qualcosa di quasi sacro. Ovunque siamo andati la sera del quiz il pub che la ospitava era sempre pienissimo e il miscuglio di età e generi di persone che partecipavano raccontava molto meglio l’Inghilterra di qualsiasi libro/manuale o ricerca. Anche a Durham è stato così. Pensionati, ragazzi universitari, coppie. Ogni genere di persona è rappresentata. Lì pagando un piccolissimo obolo (2 sterline a testa) si ha diritto a partecipare al quiz e accedere al buffet (brodo/bolliti) a metà serata. Un’esperienza da fare almeno una volta (anche se, come noi, ci capirete poco delle domande… in realtà anche molti di loro chiedevano al presentatore di ripetere diverse volte la domanda… mi sono un po‘ consolata! ). 

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