Manchester, love is in the air - #EricaeAcciaio
Secondo voi con quante aspettative sono arrivata a Manchester? Se un
po’ mi conoscete e se anche voi leggete il blog della Giovy forse la risposta
ve la siete già data. Lei adora Manchester e ne ha scritto parecchio e piano
piano mi ha trasmesso un bel po’ del suo amore per la città.
Ero davvero curiosa di conoscerla, per quanto sia possibile conoscere
una città in due giorni, veloci, di permanenza.
Siamo arrivati a Piccadilly, molto più di una stazione, un vero e proprio
centro nevralgico per la città. Da qui a piedi al nostro hotel (Ibis – Pollard st)
e poi via a esplorare la città.
Dalla nostra stanza si vedeva uno dei canali, lo stadio del City dista
circa 15 minuti a piedi. La passeggiata è piacevole, a tratti quasi bucolica, e
la struttura merita una visita. Molto più di uno stadio, molto oltre la mera
area polifunzionale. Qui ci sono campi, università e l’Ethiad. Uno spettacolo
vero, da vedere.
Ma andiamo oltre. Dicevo del canale. Innanzitutto meravigliose
paperelle (che un’amica mi ha detto essere papere canadesi, versione mini) che
camminano per il prato e nuotano nel canale. Una meraviglia naturale nel mezzo
di una delle città più industriali d’Inghilterra.
A destra, andando verso il Northern Quarter, lungo il canale si
sviluppa il bellissimo Piccadilly Village,
recupero industriale dell’Ashton Canal. Di qui passavano carbone e materie prime
che andavano verso la zona dei mulini e poi tornavano i prodotti finiti per
essere distribuiti in giro per il Paese.
Nel 1990 è partita la grande opera di riqualificazione, un progetto
innovativo per l’epoca, sicuramente una grande visione.
Passeggiare qui, dalla Ring Road fino a Ducie St è davvero piacevole,
una vera e propria oasi in centro città.
Proseguendo invece sulla Ring Road, lasciandosi il Village sulla
sinistra si va dritti dritti verso una delle zone più interessanti di
Manchester. Qui si concentra controcultura, musica, street art, recupero
industriale e buon cibo. Questo è il Northern Quarter. La zona è molto legata
alla rivoluzione industriale, infatti nasce proprio come zona residenziale per
le famiglie di operai che lavoravano nelle industrie di Manchester. Dopo la
seconda guerra mondiale quest’area fu in parte abbandonata, soprattutto come
zona residenziale. Fu poi dagli anni ’90 che qui iniziarono a tornare ad
abitare persone, recuperando alcuni edifici industriali abbandonati.
Da qui
molto della controcultura musicale e non ha iniziato a pulsare… La musica e Manchester sono molto legate, vi lascio al blog della Giovy per approfondire!
Oggi è una zona vivace, interessante, con molti locali/pub e
ristorantini da esplorare. Ma la vera perla, a mio avviso, è il Mackie Manor. Più che un mercato un vero paradiso per chi ama lo street food. In un
edificio sotto tutela, un ex mattatoio, oggi ci sono tavoloni e mille proposte
culinarie super interessanti! Lasciatevi guidare e godetevi i Mancunian in un tranquillo
sabato mattina.
Mancunian… Sapete perché gli abitanti di Manchester si chiamano così?
Nome strano? In realtà dipende dai natali di Manchester che furono romani.
Quanti resti romani che ho incontrato in questo viaggio in Inghilterra (qui vilascio il link al Vallo di Adriano, se volete ripassare)!
Torniamo a Manchester, fondata nel 79 d.c. da Agricola che qui fondò
un forte romano e lo chiamò Mamucium.
Il forte romano, quello che ne rimane dopo secoli di abbandono,
incuria e saccheggi, lo si può toccare con mano ancora oggi nella zona di
Deansgate/Castelfield. Ci si arriva comodamente o con gli autobus (anche quelli gratuiti) o con la
metropolitana leggera.
Del forte resta davvero poco ma è emozionante trovarsi di fronte all’atto
di nascita di una città così importante.
La zona poi è davvero bella e piacevole e ricca di cose da fare e
vedere. Intanto ci sono i miei tanto adorati canali, qui nella loro massima
espressione. Una vera meraviglia per passeggiare e rilassarsi un po’.
Poi
sempre qui vicino si trova anche il museo dell’industria.
E, ad una fermata di metro, si può ammirare lo stadio del Manchester United e
non lontano da lì Media city UK, dove molte cose prodotte dalla BBC prendono
vita.
Insomma, l’avrete capito, Manchester è una città poliedrica, non
convenzionale e fuori dagli schemi. Sicuramente è diversa da come l'immaginate e vi saprà stupire.
Una città che ha di fatto dato i natali alla rivoluzione
industriale ma in cui circolano per le sue strade le paperelle canadesi non può che riempirvi gli occhi di cuori.
Quando
ci siamo stati noi c’era il Pride, tutta la città era agghindata con arcobaleni
e simboli d’amore, ogni pub e attività commerciale proponeva sconti ed offerte
a chi partecipava alla parata e a chi indossa orgogliosamente l’arcobaleno in
qualche forma.
Lì mi sono davvero resa conto di cosa sia, fuori dal nostro Paese, il
Pride. Non una manifestazione di cittadini che urlano slogan per ottenere
diritti sacrosanti, ma una manifestazione di aziende internazionali e
associazioni locali che sfilano insieme per ribadire che i diritti sono di
tutti. La società civile che lancia un messaggio ben chiaro e potente ai
governanti di turno: non si torna indietro rispetto ai diritti ma si va solo
avanti con inclusione e rispetto. Un messaggio che così com’è dato e concepito
non può passare inosservato e che così si attacca nelle fondamenta della
società.
Ho visto poliziotti, guidatori di autobus, pompieri, tutti orgogliosi
di portare un qualche simbolo del Pride, fosse il laccio del cartellino, una
bandierina disegnata sulla guancia o una spilla sulla divisa. Ho visto la
società come la vorrei.
Vi lascio un paio di note interessanti/utili qui sotto per il vostro
prossimo viaggio a Manchester:
TRASPORTI
La rete di autobus e metro è efficiente e vi porta ovunque ma non
dimenticate che in centro circolano tre linee gratuite, qui il link per la mappa!
MANGIARE
Una menzione
d’onore va a Byron, hamburger davvero buoni ma da provare assolutamente sono le
polpette di Mac&Cheese piccanti. Una vera goduria del palato, abitassi da ‘ste
parti ci verrei ogni giorno a prendere solo loro…
Il Mackie Manor, ovvero l’oasi di street food nel cuore del Northern
Quarte. Da provare, soprattutto per un brunch
The Freemount, un bel pub con un giardino interno in una delle vie
storiche del Northern Quarter.
Mr Thomas’s ChopHouse. In
centro a Manchester, dietro la chiesa di Santa Anna, un luogo storico,
tranquillo e per gustare cibo tradizionale di livello. Una vera meraviglia da
concedersi per salutare la città.
Ho una voglia di tornare in quella città che mezza basta. Grazie mille per la citazione e felice di averti trasmesso l'amore per questo luogo!
RispondiEliminaCitazioni sempre d'obbligo considerando l'aiuto che mi dai e gli ottimi consigli! :-) E felice ti sia piaciuto l'articolo! Sul tornare sfondi una porta aperta! (anche se al momento nella mia personale classifica delle città che amo di più in UK c'è Newcastle in cima alla lista!)
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