Viaggiare soli è meglio, o no?

Io a Matera, mattina presto
Ci sono ormai effluvi di articoli circa la bellezza di intraprendere un viaggio in solitaria, i benefici che garantisce, la profondità che è quasi sottintesa e gli innumerevoli vantaggi che sicuramente verificherete intraprendendo questo tipo di viaggio.

Di contro ce ne sono altrettanti che spergiurando che viaggiare in compagnia non ha eguali, vuoi mettere la condivisione? La divisione delle spese e il poter chiacchierare con qualcuno ogni giorno, tutto il giorno?




Murales - Milano Romolo




E io da che parte sto? Sì perché ormai, se leggete questi articoli, i commenti vari on line e frequentate qualche gruppo di viaggiatori suoi social, capirete che è praticamente una guerra, forse anche peggiore di viaggiatore vs. turista.

Io sto, come spesso mi accade, in una posizione centrale. No, giuro, non sono democristiana. Ma se c'è una cosa che ho imparato davvero in questi 36 anni di vita è che di solito gli estremi hanno torto, sono eccessi, prese di posizione, baluardi, bandierine. Nel mezzo, nel grigio, lì c'è il divertimento vero e la libertà di essere un po' se stessi.

Il viaggio è un piacere, questo deve essere chiaro a tutti. Se diventa sforzo, obbligo, allora perde la sua essenza stessa, ci lascia solo amaro in bocca. Il piacere, per ogni persona, si trova in un punto diverso della riga, che si tratti di cibo, sesso o viaggio. E ognuno deve trovare la sua strada. Per farlo il primo passo è conoscersi a fondo. Una persona a cui piace condividere le esperienze, chiacchierare o comunque stare in mezzo alla gente, agli amici, difficilmente troverà piacere in un viaggio in solitaria. Di fatto è quasi totalmente inutile che lo inizi, salvo poi pentirsi e ritrovarsi in albergo a piangere per la solitudine.
Certo, può anche capitare che dopo tre minuti in cui è sul treno stia chiacchierando amabilmente con il vicino di posto, però non è detto. Ognuno sa cosa può affrontare o cosa no.
Così come se una persona ha paura di perdersi, non sa come comunicare o altri limiti simili, è indubbio che un viaggio da solo potrà generare moltissimo stress!

Per me il viaggio da sola è stata un'esperienza meravigliosa, che ho ripetuto e che non ho paura a fare. Adoro stare da sola e non ho paura di trovarmi al ristorante a mangiare da sola (a dire il vero lo faccio volentieri anche in settimana durante la pausa pranzo, io un libro - io con la sorellina nelle orecchie - io che ripenso alla giornata...), di vedere una mostra da sola o fare qualsiasi attività sola. Anzi. A volte preferisco stare sola piuttosto che ritrovarmi con accanto qualcuno che voglia di fare una certa cosa non ne ha.
La bellezza di quella mattina a Helsinki, quando ho ritrovato me stessa
Tra l'altro anche ora che sono in viaggio quasi sempre con il mio compagno, la mattina mi trovo comunque spesso in giro sola, perché i nostri bioritmi sono molto diversi e lui la mattina dorme fino a orari umani mentre io mi sveglio prestissimo anche in ferie. Così ho scoperto molte città al risveglio (momento che amo), ho fatto lunghe passeggiate (che lui ama poco) e ho visto posti che magari a lui non interessavano. Diciamo quindi che ultimamente io sto adottando una tecnica tutta mia di viaggio: il viaggio in compagnia con momenti di solitudine.
A mio modo di vedere sono una cosa necessaria, però so che molti a sentire queste parole rabbrividiscono perché non vorrebbero perdere un minuto in compagnia durante i viaggi.

Un aperitivo insieme è una delle gioie del viaggio, al momento, per me
Ognuno è fatto come è fatto ed è giusto che nel viaggiare si decida di farlo come più ci sentiamo meglio fare. L'importante, a mio modo di vedere, è partire! Come e con quanti compagni di viaggio è indifferente! Basta avere gli occhi giusti e la voglia di scoprire davvero i posti che visitiamo.

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