Una stanza tutta per sé

La storia dell'emancipazione femminile può essere scritta e indagata prendendo come scusa la sua produzione letteraria e questo è quello che fa, in parte, Virigina Woolf in questo testo.

Sì perché fino a un certo punto della storia di donne si parlava molto, nei libri, ma a parlarne erano solo e soltanto uomini. E lo facevano indagando chi eravamo, come pensavamo e quali fossero le ragioni per cui eravamo una parte di cielo da proteggere, curare e guardare anche con un po' di sospetto.
Le donne che uscivano dal selciato venivano tacciate di essere strambe e messe ai margini, quando non peggio. E la chissà quanto spreco di energia creativa e di capacità!
Noi sempre ai margini e principalmente perché? Perché non possedevamo nulla. Eravamo noi le possedute da qualcuno, passavamo di mano in mano, non avevamo la possibilità di creare perché tale possibilità è data dalla libertà di movimento e pensiero. E queste due cose non ci erano, di fatto, concesse.
Anche alcune delle più grandi scrittrici dell'800 scrivevano in condizioni molto complesse, magari nel mezzo della casa, venendo continuamente interrotte.

E allora, indagando, insieme a Virginia, si capisce come un reddito proprio e una stanza, un luogo personale e privato, siano gli elementi imprescindibili perché una persona possa creare.
Persino gli uomini, a ben indagare, sono sottoposti a questa legge. Tanto che (quasi) tutti i più grandi esponenti della letteratura (inglese in questo caso) di quegli anni, erano benestanti: possedevano cioè un reddito / rendita e la libertà di esplorare il mondo e di avere un luogo privato per scrivere i propri pensieri.

E allora si capisce bene come fintanto che le donne non si emanciperanno davvero dal giogo degli uomini, possedendo una propria rendita, non potranno esserci così tante scrittrici come scrittori. E anche la qualità di quanto scritto ne sarà inficiata.

Ma il testo della Woolf non è un trattato di femminismo da quattro soldi, quel femminismo errato per cui è il dominio delle donne lo scopo. Tutt'altro! Per la Woolf l'elemento centrale per creare un buon romanzo, avere cose da dire e raccontare sul proprio e sull'altro sesso, è proprio il non vedere eccessive differenze tra i due: essere creature miste, androgine. Femmine con caratteristiche maschili e Maschi con caratteristiche femminili. Riuscire a comprendersi, in fondo, è l'elemento centrale, la base su cui creare e raccontare il mondo. 

Ah, quanto è necessario questo libro oggi! Ancora a 90 anni dalla sua stesura è così moderno, potente. Oggi quasi tutte noi abbiamo un reddito, una nostra rendita. E non ci rinunceremmo mai, perché capiamo bene quanto questo sia l'elemento centrale che ci dona la libertà tanto agognata. Pur tuttavia non si può negare che la strada per arrivare a essere davvero pari sia ancora lunga, basti pensare al gender wage gap (la disparità di stipendio tra i generi). Solo quando ci sarà la totale parità in questo elemento si potrà dire che la causa perorata da Virginia Woolf nel 1929 sarà stata raggiunta.


Una stanza tutta per sé - V. Woolf
Ed. Emons audiolibri
durata 3h:57m

(cartaceo p. 224 - euro 10,00)

Consigliato a chi: un classico, un libro necessario. 

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