Nottingham tra Robin Hood e street art. #EricaeAcciaio
Nottingham è
stata la porta d’ingresso in questo viaggio. Arrivando dall’aeroporto di East
Midlands ci si arriva in 30 minuti con l’autobus più veloce (1 h con quello che
fa tutte le fermate).
Per me è stata anche la prima volta
che ho preso un taxi inglese, che macchine super comode!
Nella mia
testa Nottingham è sempre stata associata a Robin Hood: sono una super fan del
cartone Disney (che so ancora oggi a memoria) e da lì mi è partito l’amore per
il personaggio in toto e di tutte le declinazioni della leggenda e dei
racconti. Trovarmi nella “sua” città è stato davvero molto emozionante e poi si
trovano così tanti riferimenti a lui mentre si passeggia per la città che ogni
angolo è stata un’emozione.
La parte che
ho però trascurato (per questa volta) è stata la Foresta di Sherwood. Dista
circa un’ora di pullman dal centro città e noi avevamo di fatto solo un giorno
per esplorarla, abbiamo preferito dedicarci ad altro.
Abbiamo
trovato chiuso per ristrutturazione anche il castello (e le grotte collegate),
riapriranno nel 2020. Peccato, soprattutto per le grotte… Ci siamo consolati
con una pinta all’Olde Trip to Jerusalem, il pub più antico d’Inghilterra,
davvero molto carino, proprio ai piedi del castello.
Guardando
fuori dalla finestra della nostra camera (un sottotetto) nel quartiere di
Sneiton, quello che mi è apparso davanti è una visione totalmente inglese e la
cosa mi ha messo subito in buona sintonia con la città. Case rose, tetti neri,
cielo grigio (la promessa di fresco) e un melting pot culturale sui marciapiedi
non indifferente. La nostra casa era a due passi dalla moschea, poco più avanti
c’era un pub che più inglese e storico non poteva essere, una signora rossa di
capelli portava in giro il cane e dei ragazzini con la tuta della scuola
chiacchieravano alla fermata dell’autobus. Mi sono sentita bene, davvero bene.
Nottingham è
una città che sta scoprendo da pochissimo la sua vocazione turistica. In giro
ci sono dei simpatici uccelli che ci raccontano i luoghi più significativi
della città come il Corn Exchange, il castello o lo stadio del Nottingham
Forrest.
È una città
che va esplorata, va camminata e va accettata per quello che è: una città
tipicamente inglese che si sta aprendo da poco al turismo e cerca di farlo nel
migliore dei modi.
Il Corn
Exchange è un palazzo della seconda metà dell'Ottocento, dove si tenevano le
contrattazioni delle materie prime. Oggi è un mercato con alcuni negozi molto
carini e un paio di caffè.
Sneiton è il
cuore creativo di Nottingham, qui ci sono un mercato artigianale che si snoda attorno alle Avenue A – B e C (con anche un
caffè molto instagrammabile – però io ho preferito quello “old stile” di fronte
– e un paio di pub degni di nota) e
un hub creativo per writers molto legato alla comunità e a progetti sociali: il
Nottingham Writers Studio.
I canali si
sviluppano invece dietro alla stazione, come derivazione del fiume Trent per
semplificare le comunicazioni commerciali tra le varie aziende che qui
producevano (soprattutto merletti, per i quali la città era famosa) e i porti
più importanti della zona. Oggi la zona, dopo qualche anno di abbandono, sta
trovando nuova linfa vitale grazie ad alcuni bellissimi progetti di recupero
che hanno fatto dei magazzini case private, locali, pub e anche un
distaccamento del palazzo di giustizia. Il tutto in una bellissima zona
pedonale. Lì c’è anche il mio secondo pub preferito di Nottingham: il Canal
House, un pub dentro il canale, location strepitosa.
Il primo pub
preferito da quelle parti è senza dubbio il Lord Nelson, quello a due passi da
casa. Un pub di campagna nel cuore di Sneiton, soffitti bassi, legno e pietra,
persone cordiali e un bellissimo giardino sul retro (peccato piovesse quando ci
siamo stati e non ne abbiamo potuto approfittare).
Nottingham è
stato l’imprinting di questo viaggio: dentro di sé ha racchiuso praticamente
tutto ciò che poi, nei giorni successivi avremmo visto, declinato in altre
forme e modi. I canali ristrutturati, un bel centro città vivo e dedito al
commercio, la piazza centrale adibita a spiaggia e piccolo luna-park e gente
cordiale e sinceramente felice di vedere stranieri alla scoperta del loro
territorio.
CONSIGLI
PRATICI:
1) Fate sempre il giornaliero sul pullman: costa
meno di due biglietti.
2) Ci sono ottimi prezzi per chi viaggia in famiglia
e vuole prendere i mezzi pubblici
3) Ritagliatevi del tempo per una bella e piacevole
passeggiata lungo i canali.
MANGIARE e
BERE:
qualche
posto in cui sono stata e in cui mi sono trovata molto bene
Canal House: location bellissima e una grande selezione di birre
Six Barrell: un pub a vocazione canadese (offre come piatti i Poutine, patatine pasticciate, tipiche del Canada)
Olde Trip to Jerusalem: la storia (e un meraviglioso Mac&Cheese)
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