Parigi è un lungo tramonto

Parigi è un lungo tramonto non è un romanzo, non è una guida, è una via di mezzo. 
Un racconto, a tratti informativo – come una guida deve essere – a tratti emozionale/emotivo, come richiesto in un libro da cui ti aspetti la visione di una città da parte dell’autore.

Per Laurana Monina viaggia in giro per l’Europa, per cercare di afferrare lo spirito europeo oggi. E ci racconta ciò che vede, i suoi ricordi, le sue impressioni. E poi ci aiuta anche a mettere insieme i pezzi per una visita in questa o quella città.

Credo che questo libro, così come gli altri di Europe, possano essere letti prima di aver deciso una particolare destinazione, per farsene venir voglia; quando già la si è scelta, per avere una prima infarinatura; quando il viaggio è ormai quasi pronto (nel mio caso), per – diciamo così – fare una specie di ripasso generale e sentire le ultime impressioni di un viaggiatore; quando si torna, per intrecciare una sorta di dialogo con l’autore e scambiarsi opinioni.

Il libro si divide in capitoli, identificati con le parti del corpo. Occhi, Stomaco, Piedi, Mani, ecc… Capitoli nozionistici, informativi, su cose da fare e vedere a Parigi. A questi  si intervallano corsivi più riflessivi, sullo stato dell’arte della città, il rapporto con la periferia, un luogo particolare della memoria e il rapporto con l’Europa. 

Libro interessante, specie per avermi aperto il mondo di una materia a me carissima ma di cui non conoscevo l’esistenza… La psicogeografia , un mix tra psicologia e geografia, un modo di intendere il viaggio come deriva, vagabondaggio, spesso legato a metropoli, luoghi con molte storie da raccontare e infinte possibilità di cambiamenti di marcia e direzione (Guy Debord) 

La Parigi raccontata da Monina è una città d’accoglienza e città letteraria. Città nido, tana, rifugio per la  Lost e la Beat Generation, come per  i terroristi (o presunti tali, poi scagionati – alcuni) italiani… Parigi, dove la Storia (contemporanea) è nata, dove è nato il pensiero libero. La Ragione, la bellezza. L’accoglienza. Una Parigi al di la degli stereotipi, anche se da essi si parte sempre. E tutto si chiarisce nell'ultimo capitolo, dedicato al cuore. Perché Parigi va oltre l'apparenza (e il sentire comune dell'italiano medio che tutti noi siamo). 


€ 9,90 – 153 pp.

Consigliato a chi: agli appassionati di psicogeografia, a chi viaggerebbe sempre, a chi sta per partire, a chi non sa dove andare.  



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