Il cibo nel mondo. Ovvero di come riempire lo stomaco (con gusto) ovunque
In questo momento sto leggendo un bel libro. Una via di mezzo tra racconto e guida di viaggio. Parigi è un lungo tramonto di Michele Monina, libro inserito nella più ampia collana Europe. Ma del libro parleremo più avanti... Arriverà la recensione stay tuned.
Si da caso che uno dei capitoli si intitoli "Stomaco [stò-ma-co] cibo". Un capitolo abbastanza sbrigativo, senza eccessi da parte di Monina. Ma mi ha dato il la, lo spunto, per una riflessione che ho in testa da molto tempo.
Un po', se mi conoscete e / o leggete queste pagine, sapete già che ho una mezza mania circa il cibo (e in special modo il cibo applicato ai viaggi).
Ho viaggiato abbastanza, con la famiglia, gli amici, i morosi e pure da sola. Ho girato quasi tutta la nostra bella (e maltrattata) penisola e un po' per l'Europa.. e sono anche finita oltreoceano... a Boston e NYC... e posso dire una cosa con certezza, ho mangiato BENE OVUNQUE. Tengo a precisarlo e ribadirlo. HO MANGIATO BENE DAPPERTUTTO.
Una cosa (una delle) che odio di più dell'italiano medio in viaggio all'estero è il bisogno necessità di mangiare come a casa sua. Magari è una mania anche di altri popoli, non so. Io parlo del mio, di popolo, con certezza quasi assoluta. La necessità di cibarsi di pasta e di mangiare sempre e comunque quello che la mamma (la nonna, la zia, la moglie, il papà, il marito, ecc ecc) ci prepara ogni giorno, esattamente come siamo abituati. Se non si trovano questi piatti (e cucinati in quel modo) si asserisce di aver mangiato male. E ciao ciao alle tradizioni culinarie locali e ai prodotti più o meno reperibili in giro per il mondo.
E affermiamo, ragione o torto, che la nostra è la migliore - in realtà pensiamo l'unica - cucina del mondo.
Che da noi si mangi bene è fuor di dubbio. La dieta mediterranea è una delle migliori (a detta di quasi tutti i dietologi del pianeta) e la varietà di cibi disponibili (grazie ad un clima bello e vario) è immensa, quasi infinita... Quando sono a casa se non ho pasta almeno una volta al giorno mi sembra quasi di non aver mangiato.
Però, altrettanto, ho sempre mangiato bene in ogni luogo da me toccato. Certo, in alcuni paesi dopo qualche giorno capisci che la varietà di cibi disponibili non è enorme. Intesa come varietà di cotture, ingredienti primarie o ricette. Però, parliamoci chiaro. In viaggio difficilmente stiamo nello stesso paese per più di qualche settimana.. perciò si può anche andare avanti a mangiar bene anche se non sia hanno 1000 varietà di peperone a disposizione, credo.
Diversamente, se uno decidesse di trasferirsi all'estero per qualche motivo, finirebbe per cucinare bene o male come cucina oggi, magari con qualche incursione.. privilegiando alcuni ingredienti "locali", ma alla fine quello che siamo viene fuori, al momento di mangiare. Sempre.
Credo che alla fine la cosa davvero importante sia mangiare LOCALE, mangiare quello che normalmente la gente del luogo mangia, senza pretendere di mangiare quello che si mangia a casa propria. E così alla fine si tornerebbe anche a casa più felici e molto soddisfatti anche di quello che si è ingerito.
Capito a parte poi spetta al caffè. Perché la prima obiezione all'affermazione di cui sopra è "però il caffè fa schifo". Ora. A parte che, se il caffè è tra le vostre priorità, vi consiglio un viaggio in Portogallo. Unico luogo nel mondo dove io abbia bevuto un espresso eccellente, come a casa.
Ad ogni modo. Quando mi muovo so già che il caffè, l'espresso, non lo troverò. Fine. Il caffè americano a me piace! Il caffè alla tedesca pure, specie se allungato con un po' di panna. In Spagna invece no, proprio non mi va giù.. e per questo mi faccio dei grandi cafè con leche e tanti saluti... E al rientro, metto su una bella moka.
Qui vi lascio una piccola selezione di viaggi culinari (o simili)
Per il resto non mi resta che dirvi, siate curiosi, abbandonate i preconcetti e buttatevi. Mangerete bene ovunque.
Si da caso che uno dei capitoli si intitoli "Stomaco [stò-ma-co] cibo". Un capitolo abbastanza sbrigativo, senza eccessi da parte di Monina. Ma mi ha dato il la, lo spunto, per una riflessione che ho in testa da molto tempo.
Super mix di pesce a Figuera da Foz (Portogallo) |
Ho viaggiato abbastanza, con la famiglia, gli amici, i morosi e pure da sola. Ho girato quasi tutta la nostra bella (e maltrattata) penisola e un po' per l'Europa.. e sono anche finita oltreoceano... a Boston e NYC... e posso dire una cosa con certezza, ho mangiato BENE OVUNQUE. Tengo a precisarlo e ribadirlo. HO MANGIATO BENE DAPPERTUTTO.
Mercado do Bolao - Porto (consiglio, i mercati, luoghi unici dove trovare buon cibo) |
Montpellier |
Che da noi si mangi bene è fuor di dubbio. La dieta mediterranea è una delle migliori (a detta di quasi tutti i dietologi del pianeta) e la varietà di cibi disponibili (grazie ad un clima bello e vario) è immensa, quasi infinita... Quando sono a casa se non ho pasta almeno una volta al giorno mi sembra quasi di non aver mangiato.
Pamplona |
Diversamente, se uno decidesse di trasferirsi all'estero per qualche motivo, finirebbe per cucinare bene o male come cucina oggi, magari con qualche incursione.. privilegiando alcuni ingredienti "locali", ma alla fine quello che siamo viene fuori, al momento di mangiare. Sempre.
Boston (dove ho scoperto e amato le pannocchie - e il burro spray) |
Credo che alla fine la cosa davvero importante sia mangiare LOCALE, mangiare quello che normalmente la gente del luogo mangia, senza pretendere di mangiare quello che si mangia a casa propria. E così alla fine si tornerebbe anche a casa più felici e molto soddisfatti anche di quello che si è ingerito.
Capito a parte poi spetta al caffè. Perché la prima obiezione all'affermazione di cui sopra è "però il caffè fa schifo". Ora. A parte che, se il caffè è tra le vostre priorità, vi consiglio un viaggio in Portogallo. Unico luogo nel mondo dove io abbia bevuto un espresso eccellente, come a casa.
Ad ogni modo. Quando mi muovo so già che il caffè, l'espresso, non lo troverò. Fine. Il caffè americano a me piace! Il caffè alla tedesca pure, specie se allungato con un po' di panna. In Spagna invece no, proprio non mi va giù.. e per questo mi faccio dei grandi cafè con leche e tanti saluti... E al rientro, metto su una bella moka.
Qui vi lascio una piccola selezione di viaggi culinari (o simili)
NYC |
eheheh anche io adoro il caffè americano :D Siamo però solo in due mi sa, io e te ;-) Scherzi a parte ho bevuto anche un espresso buonissimo in Brasile :)
RispondiEliminaConcordo su tutto, il modo migliore di mangiare all'estero è quello di provare il cibo locale anche se forse il mio parere conta poco visto che io sono una famelica divoratrice di street food :)
:-) immaginavo in Brasile si bevesse ottimo espresso, in fondo arriva proprio da loro. Il Portogallo mi ha stupita ma poi, ragionando, visti i rapporti privilegiati col Brasile ho supposto fosse normale.
RispondiEliminaE lo street food è uno dei modi migliori per capire davvero cosa si mangia in un Paese (il mercato luogo privilegiato!).