La sovrana lettrice
Leggere per me è una cosa naturale, come respirare, parlare,
dormire e mangiare. E viaggiare. Qualcosa insito nella mia stessa natura.
Ricordo ancora la prima volta che avevo tra le mani un romanzo con copertina
rigida e con più di 400 pagine. Era Jurassic Park. E la mia espressione di
gioia fu “il mio primo vero romanzo”.
Avrò avuto circa 10/12 anni.
Non che prima non avessi letto. Ma erano sempre stati libri
con copertina morbida, più “corti” e (di solito) delle collane per ragazzi.
In ogni caso ricordo ogni libro che è passato tra le mie
mani, con alcuni ho avuto proprio una storia d’amore. Come è stato per “Cristo
si è fermato ed Eboli”. Meraviglioso romanzo, il mio preferito. L’ho letto in
un’edizione del 1950, che conservo ancora. Pagine ingiallite, copertina
arancione. Lo portavo ovunque. Stile coperta di Linus.
Ogni libro una storia. Emozioni.
Attualmente sta prendendo piede un dibattito, iniziato da un
articolo di Julien Smith pubblicato da Medium e ripreso da Internazionale, sul
leggere. Quanto leggere. Come fare a leggere tot libri al giorno/mese/anno.
Julien Smith crede che la ricetta sia prefissarsi un numero
di pagine al giorno. Io, come fa notare Matteo Bianchi in un articolo suLinkiesta, non credo sia il modo migliore. Credo anzi che ognuno debba trovare
il suo modo di leggere. E vado più in la, credo non ci sia una quantità giusta
di libri da leggere.
Leggere non è un dovere, un compito da assolvere. Ma un
piacere. Un modo per vivere emozioni, storie, viaggi, vite. Per immergersi in
una realtà. E allora ognuno deve trovare il suo spazio.
Ci sarà chi impiegherà ogni minuto libero, come Bianchi, per
la lettura. Sempre un libro a portata di mano. Chi si ritaglierà spazi quotidiani,
come cerco di fare io in pausa pranzo. Chi leggerà saltuariamente, quando si
presenta l’occasione giusta. Silenzio, tazza di te, copertina.
E ognuno di noi leggerà la quantità di libri giusta per lui.
Concordo su Bianchi che non è vero che non si ha tempo di
leggere. Bisognerebbe invece sempre essere onesti e dire che invece non è
un’attività che ci interessa, ci piace. Perché se una cosa piace alla fine un
modo per farla lo si trova.
Se lo ha trovato la Regina d’Inghilterra…
Sì, l’ultimo libro che ho letto è questo meraviglioso libro
di Alan Bennett, La sovrana lettrice. Tutto da ridere, e da pensare, come
sempre i libri di Bennett.
La regina esitò,
perché a dire il vero non lo sapeva. Non aveva mai avuto molto interesse per la
lettura. Leggeva, naturalmente, ma la passione per i libri la lasciava agli
altri. Era un hobby e la natura del suo mandato non prevedeva hobby.
Nello scorrere del libro si scopre il piacere della
lettura e il non poterne farne a meno,
Stava anche scoprendo che
un libro tira l’altro; ovunque si voltava si aprivano nuove porte e le giornate
erano sempre troppo corte per leggere quanto avrebbe voluto.
Andando avanti nel leggere Sua Maestà si trova sempre più
avulsa dalla vita e sempre più assorta nella lettura. Ma è davvero questo il
motivo per cui si legge? È davvero così totalizzante leggere?
Certo è un passatempo “esclusivo”, da fare generalmente
soli, senza troppe interferenze. Leggendo ci si crea una propria bolla. E se il
libro che abbiamo tra le mani in quel momento ci prende particolarmente facilmente troveremo noiosa qualsiasi altra
attività e non vedremmo l’ora di immergerci nuovamente in quelle pagine. Ma,
vero la fine, è proprio la Regina a spiegarci che
Non si mette la vita nei libri. La si
trova.
Ed è proprio così. Il libro, come in realtà qualsiasi
passione, non deve diventare ossessione. Deve restare piacere, qualcosa che
aggiunge alla nostra vita, senza togliere e senza diventare eccesso (ovvero
togliere la libertà). È qui la grandezza di un libro. Dentro un libro si trova
la vita, mille vite. Ed esperienze, di altri. E noi stessi vivendo scriviamo
libri. Siamo i personaggi dei libri, dentro i quali ci troviamo.
E la lettura ci cambia, attraverso di essa viviamo emozioni,
che poi restano dentro di noi.
La sovrana lettrice è un libro bellissimo, con finale a
sorpresa. Divertente, come spesso (sempre?) i libri di Bennett, e intelligente.
“[…] Dicono tutti così
ma il tempo bisogna ritagliarselo. Prenda stamattina: dovrà star seduto ad
aspettarmi fuori dal Municipio. Potrebbe approfittarne per leggere”
Ed. Gli Adelphi
p.95
€ 8,00
Consigliato a chi: ama leggere (per avere conferme), non trova tempo (per scoprire che c'è sempre un tempo giusto), ha voglia di ridere.
Commenti
Posta un commento