Il profumo

Questo libro l'ho trovato su una panchina del parco di fronte al mio ufficio in un giorno che minacciava pioggia. Ne avevo sentito molto parlare perché è uno dei preferiti del mio compagno ma io non lo avevo mai letto. Vedendolo lì per me è stato in un certo senso come se il destino mi dicesse che era giunto il momento di leggerlo.
Ha aspettato il suo turno e finalmente è arrivato.

Inizialmente pensavo di aver preso un granchio: non scorreva, non riuscivo ad entrare nella storia e a sentire le emozioni dei personaggi (del personaggio, dovrei dire).
Poi piano piano ho sentito sempre più che qualcosa stava cambiando e il libro ha cominciato ad appassionarmi molto. Ho iniziato a capire il protagonista, a entrare nella sua testa e, in alcuni frangenti, l'ho davvero compreso e sentito vicino.

Il libro indaga la mente di Grenouille, bambino abbandonato fin dalla nascita, senza odore, che vive un'esistenza ai margini della società. Ma Grenouille ha una capacità più unica che rara, sente ogni odore amplificato, capisce gli odori.
E inizia un'analisi della società del tempo (siamo a metà del '700 in Francia) attraverso i suoi odori, le sue puzze e i suoi profumi.
Profumi che diventano col tempo la vita di Grenouille ma non con lo scopo di diventare un mastro profumiere (cosa che gli sarebbe riuscita benissimo, grazie al suo talento). Il suo scopo era ben altro, era trovare il suo odore, farsi accettare grazie a questo dalla società, essere acclamato.
Questa ricerca lo porterà ad indagare a fondo dentro di sé, a convivere con quella società che lo schiferebbe se lui non usasse l'artificio del profumo e a compiere anche gesti folli e terribili.
Una discesa agli inferi e ritorno, un'analisi di una mente malata, diversa, senza scrupoli. Una mente che fa paura ma che a volte sembra di guardarci dentro uno specchio. 
Un libro che pagina dopo pagina tiene attaccati, incollati.

Il profumo - P. Suskind
Ed. TEA
pp. 259 - Euro 10,00

Consigliato a chi: non ha paura di entrare in una mente borderline e di trovarla, a tratti, affascinante (e di darle ragione!)

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