Eleanor Oliphant sta benissimo


“Loneliness is accretive, extending and perpetuating itself. Once it becomes impacted, it is by no means easy to dislodge.” 

Questo libro l'ho trovato all'aeroporto di Londra, era tra i tanti in promozione e mi ha attirata da subito per la copertina. Ho iniziato a leggerlo poco prima di partire per le ferie, convinta di portarmelo poi in viaggio... E invece in pochissimo tempo l'ho divorato! 


Elanor Oliphant è una ragazza di 30 anni, impiegata contabile in un ufficio di grafici. Una ragazza che all’apparenza sembra normalissima, abitudinaria fino all’estremo, ma che sotto la superficie nasconde molte ferite.
Alcune sono visibili, come quella sul viso, altre sono interiori e tenute ben nascoste al mondo esterno.

Whilst I am neither stylish nor fashionable, I am always clean; that way, at least, I can hols my head up when I take my place, however unexalted, in the world

La vita di Eleanor è fatta di settimane in ufficio, serate passate mangiando cibo congelato e di facile preparazione, e fine settimana che iniziano con una pizza di Tesco e una bottiglia di vino e si concludono dopo due bottiglie di vodka bevute in solitaria.
Il mercoledì la telefonata con la madre.

I was fine, perfectly fine on my own, but I needed to keep Mummy happy, keep her calm so she would leave me in peace. A boyfriend – husband? – might just do the trick. It wasn’t that I needed anyone. I was, as previously stated, perfectly fine.

Ma cosa nasconde questa vita nascosta al mondo? E cosa verrà a sconvolgere la sua routine così ben congeniata?
E soprattutto, Eleanor sta davvero “veramente bene”?
Queste sono le domande che ci facciamo mentre scorrono le pagine, e scorrono veloci perché il libro è davvero bello. Spassoso a tratti, in altri momenti fa riflettere e in alcuni persino commuovere, mentre entriamo sempre più in empatia con Eleanor. E d’altronde, da donna, come si fa a non amare una che, guardandosi allo specchio del bagno prima di entrare in doccia (momento in cui tutte noi analizziamo ogni minimo difetto del nostro corpo) dice di lei:
I was healthy and my body was strong. I had a brain that worked fine […]. I had hairs, ears, eyes and a mouth. I was a human woman, no more no less

Eleanor vive in una solitudine ben oliata, a modo suo serena. Una tranquillità estrema, necessaria per guarire. Ma cosa succede se questa gabbia di solitudine viene aperta? 

Listen, the past isn’t over. The past is a living thing

Eleanor dovrà affrontare un su e giù emotivo straziante che la porterà ad affrontare i fantasmi del passato e del presente a muso duro per riuscire a dire, davvero, Eleanor Oliphant sta benissimo! 

Analizzarsi non è semplice per nessuno, lo sappiamo bene, quando nel proprio passato ci sono traumi importanti lo è ancora meno. Ma Eleanor è una donna, a modo suo, molto forte. Ha dovuto costruirsi una gabbia, nella gabbia ci sta anche - relativamente - bene. Ma quando quella gabbia si apre scopre che vivere le emozioni e il contatto umano, anche se a volte fa male, non è così terribile. 

Un romanzo bellissimo, un esordio col botto. Uno dei migliori libri letti nel 2018! 




Ed. Garzanti 
pp. 352 - Euro 17,00

Consigliato a chi: il libro è divertente e ricco di colpi di scena. Si riesce subito ad entrare in sintonia con Eleanor. Direi che è consigliato a tutti (a chi ha qualche ferita nel passato, forse un po' di più). 


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