Yoro
Mentre scrivo questo post fuori nevica, ho una coperta attorno alle gambe e un te fumante dentro una tazza (che spesso abbraccio per farmi avvolgere dal suo tepore).
Una descrizione confortante, esattamente l'opposto di Yoro.
Un libro fuori da ogni schema, fuori da ogni convenzione esattamente come il personaggio che racconta, come il suo dolore e la sua rinascita.
Sì perché in fondo la protagonista nasce e rinasce più volte in questo romanzo e si potrebbe pensare alla fine che ne esca sconfitta ma non sarebbe giusto perché la libertà è la cosa più preziosa che c'è e credo che alla fine riesca a conquistarla.
Il libro è molto complesso, in alcune parti davvero feroce. La storia parte da una ferita ancora aperta nella storia del mondo: l'esplosione nucleare di Hiroshima e le conseguenze che ancora oggi vengono pagate dalle molte vittime sopravvissute quel giorno (e dai loro eredi).
Alcune di queste storie vengono raccontate da H. la protagonista di questo romanzo.
Ma non solo le loro. Da quelle storie di dolore, ricostruzione, partono poi altre storie di altre vittime. Fino ad arrivare ai nostri giorni, all'Africa martoriata da noi uomini bianchi, superiori e migliori. Che la deprediamo sotto molte forme e in maniere diverse ogni giorno, ogni minuto. Cercando poi di porre rimedi e cure spesso peggiori del male stesso.
Di fronte a queste cose ci mette Yoro, un gran bel libro anche se tutt'altro che facile. Partendo da una maternità negata dalla bomba (e da madre natura), una menomazione non facile con cui venire a patti. Tanto che H., la protagonista, non ci riesce mai del tutto e finirà per diventare madre di Yoro, bambina affidata a Jim (suo compagno) ai tempi di Hiroshima e poi scomparsa. La ricerca di Yoro tiene in vita H., le da una ragione per vivere, e infine per morire.
Ma non solo per Yoro, H. alla fine si sacrifica per tutte le vittime, per non dover più dire va bene, non dover più accettare certi soprusi, certe violenze e certe mistificazioni.
Yoro - M. Perezagua
Ed. La nave di Teseo
P. 385 - Euro 19,00
Consigliato a chi: non ha paura di confrontarsi con le brutture del mondo
Una descrizione confortante, esattamente l'opposto di Yoro.
Un libro fuori da ogni schema, fuori da ogni convenzione esattamente come il personaggio che racconta, come il suo dolore e la sua rinascita.
Sì perché in fondo la protagonista nasce e rinasce più volte in questo romanzo e si potrebbe pensare alla fine che ne esca sconfitta ma non sarebbe giusto perché la libertà è la cosa più preziosa che c'è e credo che alla fine riesca a conquistarla.
Il libro è molto complesso, in alcune parti davvero feroce. La storia parte da una ferita ancora aperta nella storia del mondo: l'esplosione nucleare di Hiroshima e le conseguenze che ancora oggi vengono pagate dalle molte vittime sopravvissute quel giorno (e dai loro eredi).
Alcune di queste storie vengono raccontate da H. la protagonista di questo romanzo.
Ma non solo le loro. Da quelle storie di dolore, ricostruzione, partono poi altre storie di altre vittime. Fino ad arrivare ai nostri giorni, all'Africa martoriata da noi uomini bianchi, superiori e migliori. Che la deprediamo sotto molte forme e in maniere diverse ogni giorno, ogni minuto. Cercando poi di porre rimedi e cure spesso peggiori del male stesso.
Di fronte a queste cose ci mette Yoro, un gran bel libro anche se tutt'altro che facile. Partendo da una maternità negata dalla bomba (e da madre natura), una menomazione non facile con cui venire a patti. Tanto che H., la protagonista, non ci riesce mai del tutto e finirà per diventare madre di Yoro, bambina affidata a Jim (suo compagno) ai tempi di Hiroshima e poi scomparsa. La ricerca di Yoro tiene in vita H., le da una ragione per vivere, e infine per morire.
Ma non solo per Yoro, H. alla fine si sacrifica per tutte le vittime, per non dover più dire va bene, non dover più accettare certi soprusi, certe violenze e certe mistificazioni.
Yoro - M. Perezagua
Ed. La nave di Teseo
P. 385 - Euro 19,00
Consigliato a chi: non ha paura di confrontarsi con le brutture del mondo
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