Top 20 dei libri LETTI in questo pazzo 2020
Quest’anno è stato
difficilissimo riuscire ad arrivare a una top 10 dei libri letti (poi ci sarà
la classifica dei migliori audiolibri, perché se mettessi tutti insieme non ce
la potrei proprio fare). Impossibile scegliere tra i più di 70 libri LETTI. Ho deciso, alla fine, di fare una Top 20 e di dividerla
in due post. Oggi scopriamo le posizioni dalla 20 alla 11 e settimana prossima
quelle dalla 10 alla 1! Eh, come so creare l’hype io, nessuno proprio!
Va beh, lasciamo
perdere. Sono troppo provata già solo da aver dovuto metterli in classifica. Decidere
cosa stava sopra e cosa sotto. Davvero troppo dura!
Partiamo e togliamoci
questo dente.
20: I’m travelling alone – Samuel Bjork. Libro pescato ad un Costa tra quelli in vendita a 1£ per beneficienza. Una conferma che i nordici sanno fare le cose per bene. Pathos creato, ottimi personaggi e una storia che si dipana lentamente. In italiano è in vendita come “La stagione degli innocenti”.
19: La cruna dell’ago –
Ken Follett. Credo abbia bisogno di pochissime presentazioni questo romanzo di
Follett, tra i suoi più conosciuti. Forse pochi sanno che fa parte di una sorta
di trilogia, la War Trilogy. Una trilogia con tre capitoli autoconclusivi che
però hanno in comune le ambientazioni durante la II GM. Adoro i libri d Follett
per la sua capacità di dipingere personaggi femminili non banali e con grande
forza, senza renderli per forza maschili.
17: I terribili segreti
di Maxwell Sim – Jonathan Coe. Del mio amore per Coe sapete. Qui siamo in giro
per la Gran Bretagna dei primi anni 2000 e Maxwell Sim è l’emblema di questo
momento di crisi della società: una società sempre più interconnessa ma dove
siamo sempre più soli. Romanzo picaresco, in qualche modo di formazione, con un
finale inaspettato.
16: La lista degli stronzi – John Niven. Una sentenza di morte e l’idea che scatta: fare fuori le 6 persone nella lista di quelle che gli hanno rovinato la vita. Questa è l’idea di questo romanzo di Niven, cattivo e feroce, che descrive l’America di Trump.
15: La Lunga marcia –
Stephen King. Uno dei primi romanzi di King, scritto sotto pseudonimo. Il
racconto di un gioco feroce, un reality show prima che i reality esistessero.
La morte sempre presente, la cattiveria nei rapporti umani, la ferocia della
società americana sempre alla ricerca del successo ad ogni costo. Un King
ispiratissimo.
(fun fact: in Guerra e
Pace c’è un passaggio che ricorda molto questo libro, chissà se King ne abbia
preso ispirazione)
13: Numero 11 –
Jonathan Coe. Eh sì un altro di Coe (e, ve lo dico già, non è l’ultimo in
classifica). Siamo più o meno negli stessi anni di “I terribili segreti di
Maxwell Sim” e i temi sono simili e sempre meravigliosamente trattati da Coe:
la società inglese, i suoi contrasti e le sue contraddizioni. I libri di Coe sono
una fonte inesauribile per conoscere la Perfida Albione dei giorni nostri.
12: Il priorato dell’albero delle arance – Samantha Shannon. Unica pecca di questo libro è il finale, troppo frettoloso a mio avviso. Per il resto intrecci, personaggi e storia ben riusciti, intensi e accattivanti. Un ottimo fantasy.
11: Una giornata di Ivan Denisovič. La casa di Matrёna. Accade alla stazione di Kočetovka – Aleksandr Solženicyn. Qualcosa di forte, per dirla con le parole di Chruščêv. La giornata di un uomo comune in un gulag, senza sovrastrutture e senza tentativi di abbellire o abbruttire. Crudo. Il libro aveva poi al suo interno altri due racconti che descrivevano la vita in Russia in quegli anni. Racconti delicati e crudi, puri e semplici.
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