C'era una volta l'amore e ho dovuto ammazzarlo

Ogni volta che leggo un libro divento il protagonista, mi immergo completamente nel suo mondo e inizio a pensare come lui. Mi è capitato centinaia di volte, sono stata un partigiano in fuga sui monti, un dissidente al confino, una gentildonna londinese del secolo scorso alle prese con l’organizzazione di una festa. Sono stata un investigatore privato, sono stata in ogni luogo e in ogni tempo e ho amato molte persone. Ma mai come questa volta i demoni e la follia del protagonista hanno invaso completamente il mio essere fin dalla prima pagina e ora non riesco a non pensare di essere Rep.

 C’è un po’ di Rep in ognuno di noi. L’egocentrismo, la smania di libertà, l’insofferenza per quello che ci circonda. Il non sentirci abbastanza, mai. La colonna sonora di questo libro pervade la mia testa e il mio cuore. Potrei essere io, davvero.

C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo è un libro intenso. Fatto di vita vissuta, fatto di demoni, di canzoni, di sesso, amicizia, insofferenza, solitudine…
La scrittura di Reyes è veloce come i pensieri, ti entra in testa e ti sembra di essere tu a pensare quelle cose, a vivere a Città Immobile, ad amare una certa ragazza che ti lascia per un mollusco. E non riesci a fartene una ragione.
Ti sembra di essere Sid, e Kurt…

C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo è il libro migliore che abbia letto da molto tempo! Una vera scoperta! Grazie Efraim Medina Reyes, grazie davvero.

“Mi chiamano Rep – diminutivo di reptil, cioè rettile – da quando riesco a ricordare. Sono alto un metro e ottantatré e peso ottantuno chili (come i cowboy di Marcial Lafuente Estefanìa), ho gli occhi neri e infossati che paiono due canne di fucile pronte a sparare, la bocca sensuale e una verga di 25 centimetri nei giorni più caldi. Non sono un eiaculatore precoce e non mi puzza l'alito, amo tagliarmi le unghie fino a farle sanguinare, ho tracce di acne sulla faccia e sul culo, denti forti e un odore personale seducente. Sono il tipo giusto per l'energica e indimenticabile ripassata che è il sogno di ogni donna. Anche nel bere mi distinguo. Non so ballare né cantare, ma se quelli che sono capaci sapessero farlo come me sarebbero il top. I miei amici mi chiamano la verga ferita, i miei nemici pallone gonfiato. Sia il nomigliolo A sia il nomignolo B sono azzeccati, anche se potete immaginare quale preferisco. Sono eterosessuale e possiedo un'intelligenza feroce. Ho avuto ferite d'arma da fuoco, da taglio e da oggetti non identificati. Non ho mai ammazzato nessuno ma ho portato più d'uno sull'orlo della morte fisica o spirituale. Meglio non farmi incazzare. Ho il cuore acuminato come le schegge di un'esplosione. Non mi piace la gente lagnosa né le madri che picchiano i figli. Esiste una bella donna di nome Nilda che mi piace un casino”


 
Efraim Medina Reyes
C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo
Ed. Universale Economica Feltrinelli
Pag. 173 - € 7,50

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