#UnMesetraleRighe - Settembre: tanti libri tra altissimi e bassissimi

 La storia umana è una storia di migrazioni e conquiste. Tutti noi siamo esuli, ma qualcuno ne è più cosciente di altri.  

(Flâneuse - L. Elkin)


Libri letti

16

M/F

10/6 

Pagine

3.983

Voto medio

3,81

Euro

85,98 €



Il filo conduttore

Ho letto tantissimo questo mese, tornando ai ritmi cittadini, alla vita un po’ più domestica e alle abitudini autunnali (finalmente si riesce a stare seduti senza sudare!). Tutto questo mi ha permesso di leggere molto, anche letture belle impegnative. 

In questa massa ci sono stati momenti altissimi, con libri meravigliosi e altri davvero brutti che non mi sono piaciuti per nulla. Ma andiamo subito al sodo. 


Narrativa

Thursday Murder Club (R. Osman) comfort food per eccellenza per me, questo giallo sui generis si svolge nel Sud dell'Inghilterra, tra vecchietti che abitano un villaggio “per anziani”, tra una chiacchiera, un te, un G&T e qualche omicidio. Ben scritto e architettato, non vedo l’ora di leggere altro di Osman. 

Siamo Palermo (S. Agnello Hornby e M. Cuticchio) questo è stato un punto basso, e non me l’aspettavo. A breve passeggerò per Palermo e volevo immergermi in quell’ambiente. In questo libro, che inserisco qui anche se è una via di mezzo tra narrativa e saggio: l’autofiction è difficile da definire, Agnello Hornby e Cuticchio si raccontano a vicenda la loro Palermo, la Palermo della loro infanzia e adolescenza, con incursioni sul presente. L’ho trovato molto paternalistico, ben pensante e poco incisivo. Oltretutto l’audiolibro non mi è piaciuto perché non cambia lettore quando parla lei e quando lui, rendendo difficile la comprensione.  

Lettera a Berlino (I. McEwan) per fortuna però ci sono stati molti alti questo mese, come questo romanzo di McEwan che ci porta nella Berlino post seconda guerra mondiale, con tutta la tensione di un romanzo di spionaggio internazionale. Tra personaggi ambigui, coppie che non resistono alla cattiveria del mondo e tensioni sottotraccia, il libro scorre veloce e intrigante. 

Per niente al mondo (K. Follett) Follett è tornato e lo ha fatto alla grande. Questo romanzone di più di 700 pagine l’ho divorato in una settimana. Ho amato ogni cosa: l’ambientazione tra Cina, Africa e USA (anche se a volte avrei voluto un affaccio su Russia, UK, Europa) e l* personagg*. Una serie di fatti tra loro apparentemente non connessi, porta il mondo sull’orlo (e oltre) della guerra nucleare. Ora spero in un seguito, perché voglio sapere che ne sarà del mondo!  

Lingua straniera (E. Carrère) per me una garanzia, una certezza. Qui sono due racconti, che ho letto in meno di un’ora, in cui si affronta attraverso metafore ed avvenimenti fantastici, il tema della follia, del distacco dalla realtà e dell’incomunicabilità dei soggetti affetti da disturbi mentali. Carrère sa di cosa sta parlando e si vede. 

Palermo connection (P. Raski) i libri ambientati a Palermo, evidentemente, non mi portano bene. Questo non l’ho neanche finito: infarcito di cliché, maschilismo e scritto male, non mi ha intrigato per nulla. 

LA STRADA (I. McCarthy) dopo il libro di Follett mi è sembrato che il mondo post apocalittico raccontato da McCarthy mi chiamasse. Ed in effetti ho divorato le pagine di questo che è senz’altro il libro migliore del mese per la narrativa. 

Un padre e un figlio si muovono in un mondo sull’orlo della fine, lotta per la sopravvivenza e lotta interiore tra vivere e lasciarsi morire. Lo scrittore riesce a tracciare con pochissime parole un quadro vivido, terribile, perfetto. L’unica cosa che mi ha lasciato perplessa è il finale, troppo buonista a mio avviso. 


“Mai è un sacco di tempo. Ma il bambino la sapeva lunga. E sapeva che mai è l’assenza di qualsiasi tempo”


Saggi

I libri che mi hanno rovinato la vita (D. Bignardi) I saggi non sono iniziati nel migliore dei modi questo mese, con questo libro di Bignardi che pensavo mi avrebbe catturata (adoro i libri che parlano di altri libri) e invece mi ha lasciata completamente indifferente. Non mi è importato nulla di quello che raccontava Bignardi, della sua storia e di quello che provava in relazione ai libri citati (che erano più un pretesto per parlare di sé che i veri protagonisti del libro, come il titolo lasciava pensare). 

Gli eroi della guerra di Troia (G. Ieranò) Ieranò ormai è una certezza, qui ripercorre gli avvenimenti della guerra di Troia, tra mito, realtà e leggenda. Un mescolarsi di avvenimenti e personagg*, di storie interessanti che si intrecciano con i racconti omerici. 

Desiderio post capitalista (M. Fisher) con questo libro mi sono sentita trasportare di nuovo tra i banchi universitari. Credo che il modo per goderne appieno sia leggere la bibliografia consigliata per ogni capitolo e poi immergersi nelle lezioni di Fisher. Perché queste non sono altro che le trascrizioni delle ultime 5 lezioni di Fisher prima di togliersi la vita. Argomenti interessanti (e quanto avrei voluto leggere degli altri temi che erano in programma!) e ben sviscerati nelle discussioni tra Fisher e l* su* student*. 


“la conoscenza può diventare la base della capacità di agire, e la capacità di agire può cambiare realmente le cose.” 

A Londra con Virginia Woolf (C. Marconi) di questa serie credo prenderò almeno metà del catalogo, una meraviglia! Qui si passeggia nella Londra (e nella vita) di Virginia Woolf, attraverso il racconto dei vari indirizzi, e di come si sono modificati nel tempo, in cui Woolf ha abitato. Si indaga benissimo il suo rapporto con la città, di amore intenso, tanto intenso da farle male. Molto interessante, sia per chi conosce già la vita di Woolf sia per chi si vuole invece avvicinare. 


“L’immenso successo della nostra vita è, io credo, che il nostro tesoro è nascosto; o piuttosto si trova in cose così comuni che niente può sfiorarlo”

Femminismi: uno sguardo globale (F. Rochefort) libro perfetto per chi vuole farsi una base storica dei movimenti femministi, della loro evoluzione, delle battaglie portate avanti e di come sia intersezionale da sempre. Molto ben fatto. 


FLÂNEUSE (L. Elkin) il libro migliore del mese per i saggi è senza dubbio questo, in cui attraverso la vita di alcune cineaste e scrittrici famose ripercorriamo il rapporto tra le donne e i luoghi che abitano, gli spazi per occupano. Perché lo spazio è politico, come attraversiamo le città in cui viviamo è politico.  


“Andiamo a sbattere contro i limiti della città, contro i nostri limiti. La città ci circonda, e ci si insinua dentro. Siamo noi a toccarla o è la città a toccarci?”


Classici

Daisy Miller (H. James) il mio feeling con James non è migliorato dopo aver ascoltato questo suo classico (che avevo messo in nota di ascoltare a seguito della lettura di Leggere Lolita a Teheran). Interessanti alcuni temi trattati, come l’ipocrisia e la cattiveria della buona società dell’800,  ma con una narrazione che non mi cattura. 

LA BESTIA UMANA (E. Zola) che folgorazione! Mai avrei pensato di amare così tanto i classici francesi (grazie Ilenia Zodiaco) e mai avrei pensato che un libro di fine ‘800 potesse contenere dentro di sé tanto sangue, tanta cattiveria, un libro veramente pulp in alcuni tratti. Personagg* tutt* (o quasi) cattiv*, feroc*. Una corsa al progresso che è peggioramento della società, già molto criticata da Zola. Persone dedite tutte al proprio interesse personale, alla ricerca di ricchezze, benessere, status sociale. 

“Non c’è che dire, è una bella invenzione [la ferrovia], si sanno più cose… Ma le bestie feroci restano bestie feroci, e avranno un bell’inventare meccanismi ancora più perfetti; nell’ombra vi saranno sempre delle bestie feroci.”



Il libro preferito del mese

La bestia umana ed è proprio lui il mio preferito del mese, perché è stata una scoperta preziosa. 


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