#UnMesetraleRighe - Agosto: leggerezza e profondità

 We can dress up for pleasure, but we must speak up for our right. 

(N. Wolf - The beauty Myth)


Libri letti

9

M/F

4/5 

Pagine

2.166

Voto medio

4,39

Euro

17,68 €



Il filo conduttore

La necessità di circondarsi di leggerezza, che pervade il mese di agosto (almeno per me), è entrata prepotentemente anche nelle letture. E così via a thriller, fantasy o storie d’amore e anche a una rilettura che mi scalda sempre il cuore. 

Poi arriva anche il momento di pensare, verso fine mese magari e quindi sono entrati due libri che non la leggerezza hanno poco a che fare, ma ci sta eccome che non siamo mica persone monodimensionali, no?


Narrativa

Sono partita ad agosto a bomba con
RULE OF WOLVES (L. Bardugo), ultimo capitolo che mi mancava per completare il GrishaVerse. Io ho amato moltissimo (so che ci sono pareri molto contrastanti). Ho trovato l’evoluzione dei personaggi coerente con quanto gli stava succedendo, così come le scelte sbagliate o azzardate in linea con caratteri impetuosi che poco si soffermano a ragionare, quando credono di avere per la testa un buon piano. 

Il finale lo sento corretto, per quanto i personaggi hanno fatto vedere durante tutta la Grisha (e ora attendiamo, che credo che alla fine non sia finito proprio niente). 

Sono poi tornata da chi sapevo mi avrebbe coccolata perché lo fa sempre. LETTERA D’AMORE A MONTMARTRE (N. Barreau) è infatti una coccola: c’è la storia d’amore, c’è Parigi, c’è la poesia e lo struggimento. Insomma, elementi perfetti per l’estate, per leggere e dimenticarsi dei 45° milanesi (che sicuro non permettevano di impegnare la testa più di così), Poi Parigi è sempre Parigi, quindi. 

Durante il mio viaggio e gli spostamenti ho letto NORMAL PEOPLE (S. Rooney) ed è stata una conferma a Parlarne tra amici: Rooney sa scrivere benissimo della nostra generazione, di quel senso di vuoto, di dispersione, di incompiutezza che ci sentiamo addosso, di quel voler essere grandi senza poterlo essere davvero. E delle relazioni, che si frastagliano, della paura dell’impegno e dell’amore totalizzante. Letta in inglese rende ancora di più che in italiano (se potete leggetela in lingua). 

Ritornata alla realtà ho deciso che era il momento di leggere (ascoltare) un libro che avevo salvato su Storytel da un bel po’. L’EVENTO (A. Ernaux) parla di un aborto clandestino cui Ernaux si è sottoposta quando ancora abortire era illegale in Francia. Lo stile è asciuttissimo, la prosa cruda e diretta, Ernaux non condona niente, non tralascia nessun dettaglio. Credo sia un libro particolarmente utile oggi, da leggere per ricordarsi dove eravamo e dove NON VOGLIAMO TORNARE.  

Il libro del mese è però un altro audiolibro ascoltato al rientro: LA CENA (H. Koch). La spinta mi è arrivata da un video di Fumagalli in cui parlava del libro e mi ha messo addosso molta voglia di ascoltarlo (anche lui da tempo immemore nella libreria di Storytel). 

Che bomba! Ci si arrovella attorno al dilemma di proteggere i propri figli o metterli di fronte alle conseguenze delle loro azioni, nel mentre si vengono a scoprire i punti deboli dei genitori (due coppie i cui padri sono fratelli e molto diverse tra loro) e la fragilità della medio-alta borghesia. Quali valori, quali affetti, quali traumi si nascondono dietro i nostri personaggi? Li si scoprirà durante la cena, tra i pensieri di Paul, il narratore. E niente è come appare. 

Carino anche il film italiano tratto dal libro (i nostri ragazzi) anche se sconvolge un po’ della trama (secondo me in alcuni punti in modo fondamentale). Sono curiosa di vedere anche il film americano “The Dinner”. 


Saggi

Ho iniziato THE BEAUTY MYTH (N. Wolf) in aereo mentre andavo verso Budapest, di fatto l’ho letto in tre giorni al rientro. Questa è la versione rinnovata e tagliata (100 pagine a confronto delle quasi 400 dell’originale del 1991). La forza dei concetti non si perde, anzi la sintesi li rende ancora più cari e asciutti. 

Ci vengono proposti i metodi e gli ambiti in cui il Mito della Bellezza femminile agisce e come infetta praticamente ogni momento della vita di una donna. Interessante il finale in cui si propone una soluzione per spezzare il mito, rivolgendosi soprattutto alle donne: siamo più indulgenti con noi stesse, non giudichiamoci le une con le altre: guardiamo il mondo con altri occhi e attraverso altri specchi, i nostri! 


It is painful for women to talk about beauty because under the myth, one woman’s body is used to hurt another.

[...]

You do not win by struggling to the top of a caste system, you win by refusing to be trapped within one at all. 


Classici

Per i classici, prima di partire, sono tornata (per la milionesima volta) tra le pagine del CANDIDO (Ovvero l’ottimismo) di Voltaire. Un libro che muta tra le mie mani ogni volta che lo approccio, perché cambio io e quindi cambia ciò che vedo tra le righe, ciò che percepisco e ciò che penso mentre seguo i ragionamenti di Candido e degli altri personaggi.  Un libro che per me va letto e riletto, e riletto ancora. Semplicemente Candido. Inutile dire che è stato il classico preferito! 

A fine mese ho anche ascoltato LA TEMPESTA (W. Shakespeare) che era un po’ che mi imbattevo in disamine e ragionamenti che partivano da qui.  E allora partiamo dall’origine e leggiamo questo classico del Bardo che non avevo mai letto. 

L’ho ascoltato in audiolibro, con diversi lettori e mi ha intrattenuta parecchio. Ho odiato Miranda fin nelle viscere (che personaggio insulso) e mi hanno fatto molto ridere Sebastiano e Trinculo. Insomma, intrattiene molto bene (credo renda molto di più visto a teatro)


Il libro preferito del mese

Questo mese è stato difficile perché il vero preferito sarebbe Candido (e sempre lo sarà, ogni volta che lo rileggerò. Un po’ come con Orgoglio e Pregiudizio). Tuttavia ho voluto ragionare dei libri “nuovi” letti, per trovare il preferito e alla fine ho scelto LA CENA perché rende possibile fare molti ragionamenti partendo da quello che pare un semplice libro, anche molto breve. 

Si parla di pena di morte, di giustizia, di fratellanza e di famiglia. Si parla di mondo borghese, di valori da trasmettere e di apparenza. La narrativa sa fare moltissimo, quando è nelle giuste mani. 


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