Grazie Livorno!

La più grande aspettativa di questo viaggio era il viaggio stesso. Noi abituati a prendere un aereo o un treno ogni paio di mesi, sempre con la valigia pronta, il beauty da viaggio perennemente pronto e guide di varie città in consultazione perenne, viviamo ormai come qualcosa di immaginifico il poter muoverci fuori dal nostro portone, figuriamoci l'andare addirittura fuori regione! 

Abbiamo scelto la Toscana perché ci ha sempre regalato Capodanni bellissimi fatti di città d'arte meravigliose, gente speciale e cibo paradisiaco (a prezzi più che accettabili). Ma insomma l'abbiamo girata in lungo e in largo quindi erano poche le città non ancora visitate e tra queste la scelte è ricaduta su Livorno, principalmente perché volevamo assaggiare il Cacciucco. 

Un po' per scaramanzia, un po' perché sono stanca di studiare la meta, farmene ingolosire, e poi sentirmi dire "no, non puoi partire. Zona rossa, divieto, stop" non avevo letto praticamente nulla se non il necessario per capire dove scegliere l'albergo e mettere qualche bandierina nei ristoranti che mi ispiravano di più. Per il resto tabula rasa. Non sapevo nulla, non avevo idea di cosa avrei trovato. Onestamente non mi aspettavo molto, addirittura stavo meditando di passare l'ultimo giorno a Firenze cambiando il treno del ritorno. 


Il viaggio da Milano è lungo ma comodo e si passa da luoghi splendidi, con il diretto. Le bellezze della Liguria, le cinque terre poi Viareggio e si è arrivati. Ci accoglie un clima meraviglioso che ci permette addirittura di mangiare i panini che avevo adocchiato da tempo all'aperto. Panini enormi, ottimi e un gran bicchiere di vino: ha ragione Albano, questa è la felicità! 

Insomma, l'accoglienza già diceva molto su ciò che avremo trovato in città. Le prime impressione a volte sono quelle giuste. 

Livorno offre scorci bellissimi, soprattutto a Nuova Venezia ma non solo. Canali percorrono la città tanto da far sì che una delle piazze principali, la bella Piazza della Repubblica, sia in realtà uno dei ponti più grandi d'Europa. Esserci sopra non sembra, pare in tutto e per tutto una piazza. Ma poi vedi le barche che fanno il giro dei canali sparirci sotto per ricomparire dall'altro lato e te ne rendi conto. 



Il mare è molto presente, Livorno è una città di mare. C'è il porto che come tutti i non-luoghi mi attrae in tutte le camminate mattutine in solitaria. Adoro i luoghi che sono passaggio, confine, arrivo e partenza. Che sono incontro. I porti poi sono colorati, pieni di lingua, odori, sapori. Ma non c'è solo il porto. C'è anche lo struscio che qui a Livorno vuol dire Terrazza Mascagni e Viale Italia. Il mare Tirreno in tutta la sua potente bellezza davanti a noi, con le isole e isolette che ogni tanto fanno mostra di sé, le grida dei bambini, la libertà di camminare all'aria aperta avendo cambiato aria: dopo due anni di pandemia ogni giorno in cui si riesce a fare una cosa del genere pare un giorno da ricordare. 




Livorno è anche tantissima street Art, con la A maiuscola perché raggiunge picchi bellissimi. Sia nelle frasi lasciate qua e la da Be Purple sia nelle saracinesche dei negozi di Borgo Cappuccini, abbellite da frasi celebri e bei pezzi. La città appare così colorata, divertente e schierata (chiaramente). Non potrebbe essere diverso nella città che vide la nascita del PCI al Teatro San Marco, in piena Venezia. Un luogo che oggi è stato recuperato diventando in parte asilo (dalle vetrate ho scorto piccole sedie, banchi e un bel giardino interno). 


Una città che mi ha incantato coi suoi colori, la sua gente schietta e aperta, l'acqua ovunque che regala viste mozzafiato. E poi, sì, c'è anche il cibo. Credo sia una delle città in cui ho mangiato meglio il pesce. Me ne sono rimpinzata ovunque e ovunque ho trovato piatti spettacolari, come le alici alla povere e le cozze ripiene di Porto di Mare (su Viale Italia), o la meravigliosa cena di Capodanno da La vecchia Livorno (grazie ancora Silvia per il consiglio!), ma come non nominare il Caciucco Da Galileo, un'istituzione che merita la fama che ha (tra l'altro il polpo migliore che abbia mai assaggiato). 

Quindi andate a Livorno, stateci qualche giorno: non ve ne pentirete! 




Dove dormire: noi abbiamo alloggiato all'Hotel Ariston, su piazza della Repubblica. Un albergo inserito tra gli hotel storici della Toscana, con camere grandi, pulite e viste meravigliose sulla Fortezza Nuova. Il personale (Silvia e il figlio) è pronto ad aiutare e dare indicazioni preziose. 


Dove mangiare: mi verrebbe da dire dove volete ma i miei luoghi preferiti sono stati Porto di mare su Viale Italia, La vecchia Livorno in Scali alle Cantine, Da Galileo in via della Campana e Il Covo in Scali della Fortezza Nuova (ragazzi giovani che propongono un menù che cambia giornalmente, fatto bene con prodotti freschissimi). 


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