#UnMeseTraLeRighe: ottobre, mattoncini e nuove ossessioni

 


Libri letti: 8

Spesa dei libri letti nel mese: 19,18 Euro.

Voto medio: 3,88

Principali nazionalità: 2 statunitens*, 2 italiane, 1 messicana, 1 britannica, 1 russo, 1 irlandese

Donne/Uomini: 5 donne e 3 uomini


Ad ottobre ho letto pochi libri ma molte pagine, basti pensare che in questo mese ho letto sia i Fratelli Karamazov sia Lonesome Dove che insieme fanno più di 2000 pagine. Avevo iniziato entrambi con due gruppi di lettura ma ho capito presto che non ce l’avrei fatta a seguire i tempi del GDL, anche se per due motivi molto diversi. 

Q

uesto è stato anche il mese di scoperta di una nuova ossessione letteraria: il genere western. I film western non mi piacciono per nulla eppure qualcosa mi diceva che Lonesome Dove era il libro che stavo aspettando. E così è stato. Non sarò mai abbastanza grata a Laura di @noizez_reads (seguitela su Instagram) per averne parlato con tanto amore! 


PAROLE ASCOLTATE

Visti i mattoncini del periodo ho ascoltato molti più libri di quelli che ho letto, eccoli in ordine di ascolto. 


La figlia unica
di Nettel. Un bel libro ascoltato per il GDL di Emons Audiolibri (anche qui sono andata un po’ oltre le regole del gruppo, l’ho ascoltato tutto d’un fiato e non con le singole tappe). Gran bel libro che affronta il tema della maternità e dell’amicizia al femminile con uno sguardo nuovo e fresco. Voglio recuperare altri libri di Nettel. 


L’apicultore di Aleppo di Lefteri. Un bel libro sulla situazione siriana, l’immigrazione e tutte le brutture di quel lungo viaggio verso una speranza. 

Zoo di Barbato. Un thriller psicologico con una bellissima idea iniziale che poi però ho trovato parecchio noioso nell’esecuzione. 

Carmilla di LeFanu. Un grande classico del genere vampiresco, in linea con la spooky season. 


L’isola di Arturo di Morante. Un grande classico moderno che mi mancava. 

L’isola di Arturo è un romanzo di formazione, seguiamo Arturo nel suo passaggio dall’infanzia (età magica e di sogno) alla giovinezza (la rottura dei sogni infantili come passaggio obbligato) attraverso “l’uccisione” del padre, o meglio dell’idea idealizzata ed eroica del padre. Un passaggio che molti fanno e che per molti è il momento in cui ci si sente cresciuti, adulti. Intenso. 

 



I LIBRI CHE HO LETTO

Solo tre sono i libri che ho letto questo mese. Eccoli qui: 


King of Scars di Bardugo. Primo tomo della duologia dedicata a Nokolai nel Grishaverse, di fatto sesto libro ambientato in quel fantastico universo. Siamo a 3 anni dagli eventi di Crooked Kingdom, Nikolai è re di Ravka ma deve combattere contro il demone che lo abita. Nina è a Fjerda a seppellire Matthias (sigh!) e a fare spionaggio e liberare i grisha. 

Come sempre viviamo più punti di vista e come sempre ci sono trame politiche e piani assurdi. Molti accusano Bardugo di aver scritto un libro con un Nikolai sottotono e quasi inutile nello svolgimento. Io trovo invece che un Nikolai sottotono fosse necessario perché nessuno sarebbe lo stesso dovendo combattere contro un demone che lo possiede (che poi è metafora dei dubbi che assalgono molte persone, nel corso della vita). Non sarebbe stato credibile. Io ho trovato il libro molto ben scritto e piacevole da leggere. Ora sono molto curiosa di leggere Rules of Wolf! 


I fratelli Karamazov di Dostoevskij. Sapete che io sono del team Tolstoj, decisamente. I Karamazov sono forse il più dostoevskijano dei suoi romanzi e infatti ho fatto abbastanza fatica. Ci sono alcuni punti molto interessanti (come le diatribe religiose e filosofiche) e altre che ho trovato poco credibili, non interessanti (come molti dialoghi). Insomma, sì e no. Il motivo per cui ho abbandonato il GDL era che andava troppo lento e mi trovavo per diversi giorni senza poter leggere e il mio interesse calava. Per finire il libro ho necessariamente dovuto andare al mio ritmo. 


Lonesome Dove di McMurtry. Non amo il genere western al cinema, non ho mai avuto particolare passione per la lotta tra indiani e cowboys soprattutto se vista dagli occhi dei cowboys. Però Laura ne parlava così bene che ho deciso di buttarmi. D’altra parte pensavo che il fantasy non facesse per me e ora non posso non leggere almeno un fantasy al mese! 

Ho fatto molto bene a seguire l’istinto (e i consigli di Laura)! Lonesome Dove ha una profondità unica nel raccontare l’animo dei personaggi, le loro diverse sfumature. Nel raccontare la vita dura nell’800 in nord america. L’epicità del viaggio, i pericoli, i ruoli femminili e l'abbattimento delle frontiere. Amicizia, amore, dovere, famiglia, dolore. Molte cose sono scritte in questo libro unico nel suo genere. Mi sento molto vuota ora che l’ho finito, tanto che ho iniziato a vedere la serie di 4 puntate nel 1989 (la trovate su YouTube). 


CITAZIONE DEL MESE

“- Sono contento di essermi sbagliato abbastanza spesso da non perdere l’abitudine. [...] Non si può evitare (di sbagliare), bisogna imparare a farci i conti. Se si affrontano i propri errori solo una volta o due nella vita per forza di cose è estremamente doloroso. Io i miei li affronto tutti i giorni.”

(Lonesome Dove)


Sbagliare è fondamentale, come anche rendersene conto e analizzare i propri errori. Solo così si cresce, si diventa grandi, si cambia, si migliora. 

Molte persone non sono in grado di ammettere i propri errori, guardarli e analizzarli per evitare di commetterli nuovamente. 

Quanta verità in queste frasi. 


IL LIBRO DEL MESE

Credo che dopo tutto quello che ho scritto non ci sia un grande pathos. Il libro del mese per me è stato Lonesome Dove. Mi è entrato sotto pelle, mi è sembrato di fare i tanti discorsi filosofici con Gus ed entrare nella testa di Call. Ho sofferto con Newt nella sua crescita così difficile, fatta di perdite e scoperte sconvolgenti, tutto insieme, in poco tempo. E ho patito le pene dell’essere donna con Lorena e la forza di essere donna con Clara. 

Grazie a tutti i personaggi, a Dish che mi ha insegnato che se si ama bisogna amare e basta, a prescindere da tutto. A July che mi ha fatto capire che bisogna essere fedeli a se stessi sempre, nonostante tutto. 

Ma soprattutto grazie a Gus, un amico che tutti vorremmo avere (anche se a volte parla troppo). 


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