#UnMesetraleRighe: inquietudine e inadeguatezza

Spesa dei libri letti nel mese: 33,08 Euro.

Voto medio: 3,95

Principali nazionalità: 3 libri di scrittori statunitensi, 3 britannici (inglesi) 

Donne/Uomini: 6 donne e 4 uomini


Io leggo più o meno in ogni minuto libero, è di fatto una delle attività che più mi piace fare e che faccio con maggior piacere. 

Cos’è leggere per me? É vivere milioni di vite possibili, immergermi nel racconto di esperienze che magari non potrò mai fare, è vedere il Mondo con occhi diversi dai miei e aprirmi la mente. 

In questi ultimi anni, anche grazie ad alcuni BookTuber e Bookstagrammer, sto scoprendo generi che non avevo mai pensato potessero interessarmi, come il fantasy. E grazie a loro la mia wishlist è sempre più infinita. 


PAROLE ASCOLTATE

Ascoltare i libri è una cosa che sto scoprendo di recente e ne sono sempre più dipendente. Adoro poter essere immersa in una storia ovunque io sia e qualsiasi cosa io stia facendo. 

Questo mese ho ascoltato 3 audiolibri. Tra loro il mio preferito è stato “Disobbedienza” di Naomi Alderman: la riscoperta delle proprie radici ebraiche, la loro accettazione nonostante una vita ribelle, per ritrovarsi ed essere pronti, per davvero, ad affrontare la vita. I segreti non servono, sono solo cinghie che ci tengono ancorati a situazioni che non ci appartengono del tutto. La vita va affrontata sempre a carte scoperte, anche quando queste fanno male e possono provocarne sconvolgimenti.

Gli altri due audiolibri sono stati “Una messaggio dagli spiriti”: un libro di Agatha Christie senza uno dei suoi paladini. Molto interessante e con un Dartmoor splendente sotto un manto di neve! La cosa che più ho amato di questo libro, oltre all’atmosfera, è stato il continuo richiamo ai treni (cosa molto frequente nei gialli dell’epoca). 

E poi ho deciso di ascoltare “Mai stati così felici” di C. Lombardo. Questo titolo mi ha un po’ deluso, troppo esagerate le turbe psichiche delle figlie, troppe bugie e non detti. E troppo esagerato l’amore quasi adolescenziale dei due genitori, in ogni fase della vita. Di base il tema è quanto l’imprinting dei genitori influenzi i nostri passi nella vita, quanto il modello troppo perfetto possa portarci fuori strada. 

Però un po’ too much. Scritto bene ma non appassiona, non colpisce al cuore. 


I LIBRI CHE HO LETTO

Ho iniziato l’anno, come sempre con Shirley Jackson: è una tradizione iniziata un paio di anni fa con L’incubo di Hill House e, dato che ha portato fortuna a livello letterario, ho deciso di continuare a farlo. 


Quest’anno la scelta è stata La lotteria, una serie di racconti, piccole perle con cui la Jackson ci conduce alla scoperta di una società gretta, composta da solitudini e cattiverie.  Il mio preferito è Il fantoccio dove si tratta il tema della violenza di genere e ha un finale che ho amato. 

Durante il mese ho letto anche altri 6 libri, quasi tutti abbastanza corposi, a parte Il fondamentalista riluttante. 

Sono state tutte letture molto interessante e hanno avuto tutte un Comun Denominatore: l’inquietudine, la ricerca dei propri confini, della propria identità. 

Il fondamentalista riluttante mi ha stregata. Essere in mezzo a più culture, sentirsi traditori delle proprie origini e avere paura di quello che si sta diventando. Pensare di aver trovato il proprio posto nel Mondo e poi capire chiaramente che non è così. 






I demoni di Dostoevskij ci porta nei meandri del male. A tratti ci fa ridere, e molto, però vedere così tanta cattiveria a volte stanca, prosciuga. In alcuni passaggi mi è parsa quasi una critica feroce alla successiva Unione Sovietica, alla sua nascita. Cosa impossibile visto l’anno di pubblicazione (1871) ma questo ci fa solo capire la grandezza di Dosto! 

Sleeping Beuties racconta di un mondo che improvvisamente si trova diviso in due: donne da un parte e uomini dall’altra (una grande festa delle medie, insomma). Entrambi incompleti, entrambi mostrano i lati oscuri di ogni sesso. Un gran libro. 



Gideon La Nona è una follia totale. A me è piaciuto moltissimo che il mondo ci venisse raccontato passo passo, nel mentre lo scopre la protagonista (che non ne capisce ogni meandro, e così pure noi). Sono terribilmente vogliosa del seguito! 


Un indovino mi disse ci porta nell’animo di Terzani e dell’Asia. Ci racconta un’Asia ormai quasi scomparsa (stava già scomparendo 30 anni fa) e lo fa con dubbi, domande e tribolazioni. Il grande insegnamento è quello di saper cogliere le occasioni, un grande Carpe Diem. Il perché io abbia aspettato così tanto a leggere Terzani è un mistero, devo solo dire grazie al progetto della Transiberiana (non è per niente accantonato, eh, ci si rivede nel 2022) che me l’ha fatto scoprire! 


L'anima russa Un saggio di Virginia Woolf (in realtà una raccolta di articoli) sulla letteratura russa. Sul perché piaccia così tanto e su cosa differisce con la letteratura inglese (europea).
Molto interessante, intenso. Piacevolissimo!


CITAZIONE DEL MESE

Sono una che evidenzia i libri, più un libro mi è piaciuto più è pieno di sottolineature. Forse quello che ho più sottolineato è stato Un indovino di mi disse: come si fa a non sottolinearlo tutto??!! 

Però la citazione arriva direttamente dal libro che ho amato di più: 

“Non è sempre possibile restaurare i propri confini dopo che sono stati turbati e resi permeabili da una relazione: per quanto ci proviamo, non possiamo ricostruirci nella forma autonoma che in precedenza immaginavamo di avere”.

Ho amato questa frase perché ritengo possa essere applicata ad infiniti ambiti di vita. Ho pensato sia ai confini fisici, i luoghi e a come siano sempre luoghi di commistione più che luoghi di separazione (anche laddove l’uomo prova in ogni modo a separare, impermeabilizzare). Sia ai confini tra persone, al nostro essere che cambia e muta ogni qual volta ci facciamo toccare nel profondo da un’altra persona, che sia in amicizia o in amore. 


IL LIBRO DEL MESE

E così vi ho svelato il mio libro preferito del mese. Il fondamentalista riluttante è un piccolo libro che in 137 pagine racconta una storia importante, densa. 

Changez (versione Pakistana del nome Gengis, come Gengis Kahn) è un ragazzo pakistano che ha studiato a Princeton grazie a una borsa di studio e, conclusa col massimo dei voti l’università, trova lavoro in un’azienda molto importante di valutazione aziendale, il cui motto è “concentrati sui fondamentali” - da lì il fondamentalista del titolo. 

Arrivato a NYC si trova immediatamente a proprio agio, si sente parte di quella comunità, come non gli era capitato pienamente negli anni universitari. 

Ma piano piano alcuni pezzi di questa storia si incrinano. Piccole cose che lentamente si sgretolano dentro di lui. L’11 settembre è la goccia che fa traboccare il vaso, la reazione americana all’11 settembre scava dentro di lui. 

Si sente diviso a metà. Si sente in debito con le sue origini, traditore della sua famiglia. 

Il suo rapporto con l’America è raccontato attraverso il suo rapporto con Erica una ragazza meravigliosa ma piena di problemi, tra cui l’essere innamorata del suo ex morto qualche anno prima. 

Lo stile è asciutto, perfetto. L’espediente narrativo è coinvolgente, sembra di essere lì, a Lahore, con Changez a chiacchierare sul suo passato e sulle sue scelte. 


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