Le cose (e le persone) che odio in viaggio
Oggi mi è uscito
un post polemico, ogni tanto ci vuole. Amo viaggiare e adoro parlare di viaggio
con chiunque ma ci sono cose (e persone) che non sopporto quando sono in
viaggio o quando parlo di viaggi.
Fatemi sapere
cosa ne pensate e le vostre idiosincrasie!
LE BANDIERINE
La cosa che meno
sopporto riguardo i viaggi sono quelli che viaggiano solo per mettere
bandierine, quelli che “quanti Paesi hai visitato?”, come se l’aver toccato il
suolo di un Paese per un fine settimana, visitando una città o una capitale,
voglia dire aver visto tutto il Paese. Quelli che “Londra l’ho vistata tutta” e
ci sono stati 3 giorni girando solo Westminster.
Non li reggo,
anche perché il loro primo commento sui miei viaggi è “ma ci sei già stata, cosa
torni a fare in quel Paese o quella città?” che è l’altra delle affermazioni
legate al viaggio che sopporto meno in assoluto.
Sono una persona
che ama approfondire, studiare, conoscere più aspetti possibili dei luoghi che
visita. Sono una persona che si affeziona, alle persone come ai luoghi. Amo
tornare nelle città che mi sono entrate nel cuore, amo visitare più parti di un
Paese per poter dire di conoscerne un pochino la cultura, la storia e l’essenza.
LA FRETTA
In viaggio la
fretta non dovrebbe esistere, ormai viaggiamo sempre più con l’ansia di vedere
tutte le singole attrazioni presenti in una città, girando come trottole da un
museo all’altro, da un monumento all’altro, senza mai goderci davvero la città.
A me i musei
piacciono, sia quelli d’arte sia quelli storici, etnografici, ecc. Non voglio
assolutamente dire di non visitare i musei, o i monumenti principali, però è
meglio selezionare, capire cosa più ci interessa, ci piace e concentrarci su
quello, e lasciare del tempo al girare senza meta, osservando la città. Magari entrando
in un supermercato, o girando una zona periferica, entrando in un pub per una
pinta con i locali.
LA PIZZA
Mi è capitato di
mangiare una pizza o un piatto di pasta all’estero ma praticamente mai in un
ristorante italiano. Soprattutto mai con l’idea di fondo del “qui non c’è nulla
di buono, meno male che c’è il ristorante italiano” (salvo poi tornare a casa
dicendo peste e corna della cucina del luogo e dei ristoranti italiani all’estero!).
A Leeds ho
mangiato un’ottima pizza cucinata da ragazze della città, in un microbirificio
che aveva anche i forni per la pizza. A Stettino, mentre aspettavamo l’ora del
check in siamo entrati nel locale più vicino alla casa per mangiare, una
pizzeria – napoletana – interamente gestita da polacchi (molto felici di fare
assaggiare a due italiani la loro pizza, erano stati a Napoli per imparare a
farla).
Non disdegno la
cosa in generale ma lo spirito.
Per me viaggiare
in un luogo significa entrare in contatto con la cultura di quel luogo e il
cibo è la porta più semplice per conoscere una cultura. Mangiare locale
significa, di solito, mangiare bene con prodotti freschi e locali.
Consiglio
spassionato: mercati, lì si trova il meglio! E se siete in UK, oltre ai
meravigliosi mercati, pub!
LA MITICA
DISTINZIONE
Quanto poco
sopporto la distinzione tra viaggiatore e turista.
Ma cosa significa
esattamente? Cosa stabilisce da che parte si sta? Il bagaglio che ci si porta
dietro? E quindi se viaggiamo con lo zaino siamo veri viaggiatori se invece
adoriamo il trolley siamo beceri turisti? Azz… Io li ho tutti e due, che si fa
ora?
I luoghi che si
decide visitare? Se andiamo a passare un paio di settimane in giro per la
Spagna siamo turisti e se invece campeggiamo sperduti sulle alture della
Mongolia siamo veri viaggiatori? Perché? C’è un numero di chilometri da casa
che fa di noi viaggiatori?
Io credo che
siano distinzioni stupide che hanno poco senso, ognuno ha una sua forma di
viaggiare, ha luoghi che predilige, che gli piace di più visitare. Credo che
quello che davvero importi sia lo spirito con il quale si affronta un viaggio,
tornare sempre arricchiti, conoscendo qualcosina in più. Che sia un fine
settimana a Varazze o un trekking estremo nella Terra del Fuoco.
E qui si conclude
il post polemico, ci sarebbero molte altre cose però queste quattro sono quelle
che mi fanno andare in bestia. Sono curiosa di sapere le vostre!
inutile dirti che sono d'accordo, lo siamo da 38 anni,conoscere conoscere conoscere...solo cosi' ci si arricchisce,non vedo altro modo che andare incontro ai luoghi e, soprattutto, alla gente che sia un juan equadoreno o un bob usa o una rovina greca.....o, magari un testone di bergamasco montanaro, ecco ho trovato che quello che ho trovato piu0 estraneo (e l'ho frequentato parecchio)e' il chiuso mondo che c'e' a 50 km da casa......
RispondiEliminaAhahhaha, quello sicuro!
EliminaSottoscrivo tutto, in particolare la distinzione turista/viaggiatore che francamente fa ridere. E i cacciatori di bandierine, che pure io non sopporto.
RispondiEliminaLa distinzione turista / viaggiatore è la cosa che più mi fa arrabbiare e che proprio faccio fatica a comprendere. Eppure la ritrovo così spesso su vari post e conversazioni. Che noia!
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