Resto qui


Trina è una donna che si trova a vivere in un momento storico terribilmente complesso per la sua terra e decide di non passarci attraverso ma di esserne protagonista.
Sceglie, in epoca fascista in Trentino Alto Adige, di insegnare il tedesco ai bambini nelle scuole clandestine.
Sceglie un marito burbero e impegnato.
Sceglie di farsi carico del maso e delle bestie quando il marito deve andare in Grecia a combattere una guerra che non gli appartiene.
Sceglie di non fare sconti neanche a suo figlio che sposa la causa hitleriana e si arruola volontario.
Sceglie di tenersi dentro il dolore per una figlia che decide di scappare con gli zii in Germania all’epoca dell’opzione.
Sceglie di seguire il marito disertore nelle montagne tra Italia Austria e Svizzera, imbraccia il fucile, fronteggia la paura con il coraggio datole dalla convinzione di essere dalla parte giusta.
Sceglie di combattere con le parole la costruzione della diga che minaccia di seppellire il suo paese.

Questa battaglia, purtroppo, la perde ma lei combatte a fianco di Erich, con tutti i mezzi di cui dispone. Combatte una guerra impari, una guerra che non può vincere perché già decisa.

Resto qui è un libro feroce nel raccontare in maniera vivida e senza fronzoli la realtà di un territorio da troppo giudicato senza conoscerlo.

Quell’Alto Adige che da un momento all’altro si è trovato spostato, a cui è stata imposta una lingua, in cui gli autoctoni non hanno più potuto svolgere le mansioni pubbliche, in cui la violenza e la presupponenza dello Stato ha fatto più danni che cose positive per molto molto tempo.

Bisogna capire cosa è stato il ventennio qui.
Nomi cambiati nelle tombe perché si parla solo italiano, lingua e cultura imposte, l’impiegato dell’ufficio postale che improvvisamente non parla più la tua lingua.
Cosa ha voluto dire l’opzione per certi territori.
L’opzione, quella finta scelta che voleva solo essere un modo per togliersi di mezzo persone che non parlavano la lingua italiana e non si sentivano italiani, per poter ripopolare quei territori, usare quei territori per farci centrali idro-elettriche, dighe, ecc.

Curon ha pagato moltissimo durante questi anni, è stato sepolto dall’acqua. I suoi abitanti, spaesati, non potevano comprendere davvero quello che stava accadendo. L’asimmetria informativa che c’era tra loro e la Montecatini, il Governo italiano, il resto del territorio italiano, era troppo profonda e in questi casi il più forte vince sempre.
Vi prego, pensateci la prossima volta che ci andate, scattate qualche foto sorridenti e, come niente fosse, tornate alle vostre vite quotidiane. 

Resto qui non è facile ma è necessario.


Resto qui - M. Balzano
Ed. Einaudi
P. 192 - Euro 18,00

Consigliato a chi: A tutti noi, italiani, che non conosciamo quasi per nulla la storia di un pezzo del nostro Paese (ma giudichiamo molto)

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