La mia libreria
Da poco ho trovato in rete questa bella infografica e ho deciso che mi piace farci sopra un post.
Raccontare la propria libreria è un modo carino per raccontare un po' se stessi.
Io ho molte librerie, oltre ad averne un bel po' in casa mia, in quella che è casa mia da ormai 8 anni, ho anche le librerie nella mia vecchia casa (o, come direbbero in Spagna: en mi casa de toda la vida), quindi, per rispondere a queste domande, prenderò spunto da tutte queste librerie.
Bando alle ciance, partiamo per questo viaggio!
1. Il libro che non sono riuscito a smettere di leggere: un libro dell'anno scorso, un libro entrato nella mia vita per caso, in aeroporto e che mi si è appiccicato addosso. A differenza di molti, mi sono ritrovata moltissimo nella protagonista, scoprendola fin troppo famigliare. Sto parlando di Eleanor Oliphant sta benissimo. Ho anche intenzione di riascoltare il libro su Storytel tanto mi è piaciuto.
2. Il libro che non sono riuscito a iniziare: avevo trovato in libreria questo libro che inizialmente mi sembrava molto interessante. Invitata anche dall'ottimo prezzo l'ho tirato su ma una volta a casa non ho mai trovato il momento giusto. Credo che ora darò una nuova vita a questo libro liberandolo per le strade della mia città (w il bookcrossing), sperando trovi chi lo apprezzi più di me. Il titolo? Le acque di Formosa.
3. Il libro che mi hai regalato (ancora non l'ho letto, scusa!): qualche compleanno fa il mio ex collega (che mi conosce bene e quindi mi regala sempre libri, molto apprezzati) mi ha regalato Alba, una raccolta di racconti ambientati in Turchia. Al momento è ancora in lista di attesa, ma giuro di rimediare a breve (anche perché i precedenti si sono rivelati libri bellissimi!).
4. Il libro che ho portato in spiaggia: Potrà sembrare strano ma il libro che mi viene in mente quando penso alla spiaggia è la Teoria Generale (dell'occupazione, dell'interesse e della moneta) di Keynes. Avevo quel libro in una fantastica edizione rilegata, con copertina rigida. Un mattone gigante che mettevo nella mia borsa da spiaggia e via. Ho avuto una vera e propria passione per Keynes (mai realmente sopita) e mi piaceva leggerlo sentendo in sottofondo il rumore del mare.
5. Il libro che ho provato a farmi piacere: Un libro che raccontava Parigi (credevo) ma che in realtà è stata una seduta psicoanalitica dell'autore, abbastanza pesante. Ho provato a farmelo piacere in tutti i modi, magari lo riprendessi oggi lo apprezzerei, non lo so. So che proprio ho fatto tanta fatica. Città d'ombra - Aciman.
6. Il libro di cui, non si sa come, hai tre copie: qui sono due. Il primo è un libro per cui ho una vera e propria mania sin dai banchi di scuola, sin dalle medie, ed è La Divina Commedia. Ne posseggo diverse copie cartacee (tra quelle propriamente mie e quelle "di famiglia") più una bellissima versione quadro, compratami da mio nonno a Firenze. Il mio sogno è farci un tavolo di vetro, con quella stampa.
L'altro è un libro con cui la passione è scoccata nell'adolescenza. Da quell'incontro è nata la curiosità per la storia della resistenza e dell'antifascismo: Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi. La prima copia che ho è la versione del 1947 in brossura, arancione.
7. Il libro che mi ha salvato la vita: l'ultimo libro davvero significativo per me me lo sono tatuata sulla pelle. Non mi ha "salvato la vita" in un modo particolare, ma mi ha aperto un mondo, mi ha aperto la strada ad una bellissima persona (prima che personaggio) e mi ha toccata profondamente. Memorie di Adriano.
8. Il libro che ti ho prestato (posso riaverlo indietro?): ah, quanti libri che ho seminato in giro per il mondo! Devo dire che non nutro un attaccamento particolare all'oggetto libro, chiaramente se presto qualcosa gradirei tornasse indietro. L'ultimo che ricordo è Nudi e crudi, di Bennett. Prima o poi dovrò ricomprarlo, che è l'unico che manca nella collezione bennettiana in casa.
9. Il libro con cui mi addormento ogni notte: mia nonna ha sul comodino il Kim e quando è in una fase un po' triste o in cui, per qualche motivo, fatica ad addormentarsi lo riprende, per rasserenarsi.
Io questo genere di libro non ce l'ho. Però sul comodino ho sempre un libro. Al momento, su consiglio di Anja, sto leggendo un libro di James Rollins "La città sepolta", thriller tutta adrenalina che forse non è il massimo da leggere prima di dormire ma io non ho mai fatto molta difficoltà a prendere sonno.
10. Il libro che ho scambiato per un cappello: confesso di non aver capito molto questa definizione. La prendo un po' come dire: il libro che mi porto sempre in giro. Ultimamente non porto in giro libri. Ne ho uno in ufficio per la pausa pranzo, uno a casa sul comodino e poi per quando sono in giro ho gli audiolibri. Quindi non ho un libro che mi porto sempre in giro, ne ho una biblioteca intera!
11. Il libro che sto disperatamente cercando di scrivere: Non ho ambizioni letterarie, ho troppo rispetto per la letteratura per farlo. Ci sono ottimi scrittori e non c'è bisogno della mia presenza nel panorama libresco italiano. Se dovessi scrivere un libro vorrei che fosse una saga famigliare e storica, come quelli di Coe o di Follett, perché amo quando il generale entra nel particolare.
12. Tutti i libri che mi hanno cambiato la vita: sono davvero tanti, se penso a quando ho iniziato la mia carriera da lettrice. Vorrei, a questo punto, ringraziare i miei mostri sacri. Scrittori senza i quali il mondo letterario sarebbe, a mio avviso, molto più triste.
Calvino, su tutti, un maestro. Bennett che mi fa sempre ridere (e pensare). Follett, scoperta recente e meravigliosa. Coe, che racconta sempre un po' di noi e dalla nostra storia e poi Banana Yoshimoto, un incontro anche troppo rimandato che ora sto cercando (forse invano) di recuperare (in rigoroso ordine cronologico), grazie per indagare dentro nell'animo umano con quel tocco leggero.
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