Non voglio essere efficiente

Viviamo in una società, certo non sono la prima a dirlo/scriverlo/farlo notare, sempre di corsa.
Una continua ricerca di efficienza, di ricerca del modo migliore per fare più cose, possibilmente insieme e anche bene.
Di solito finiamo per essere insoddisfatti di tutto. Della nostra vita in primis, e riusciamo solo a ripetere non ho tempo per me, come un mantra. Ma non ci fermiamo mai veramente.

Questa mania è, sempre più spesso, applicata anche ai passatempi. A quelle attività che dovrebbero darci solo gioia, rilassarci.
L'ho notato anche su di me, da quando ho Netflix: una continua ricerca di modi per vedere sempre più serie, sempre più puntate. E così si accavallano, e non mi soffermo più a pensare al significato di quella puntata, alle cose e alle implicazioni che potevano esserci. Magari anche nella mia vita.

Seguendo un gruppo di viaggiatori incalliti su Facebook, noto sempre di più la costante ricerca di mettere bandierine in tutto il globo, senza mai soffermarsi davvero su un luogo. Quando rispondo ad una domanda su una città magari dicendo che per me ci vogliono, ad esempio, almeno 5 giorni per vederla, vengo quasi presa per pazza.
La norma è che anche Londra in un paio di giorni, con organizzazione e tessera dei trasporti, la vedi (e bene!).
Per non parlare di quando suggerisco un Paese e mi viene detto: "L'ho già visto!". Come se tornare in un Paese (magari vedendone una parte mai vista, o anche approfondendo il già visto) fosse solo uno spreco di tempo: ho già quel timbro, non mi serve.

In un Paese dove più del 50% delle persone non legge un libro all'anno, c'è chi si è sentito in dovere di scrivere articoli per spiegarci come leggerne uno al mese, per un anno! (un esempio è questo articolo ma ce ne sono a bizzeffe). Ma che bisogno c'è? Leggere è uno dei più grandi piaceri della vita. Bisogna goderne, quando se ne ha voglia, quando si riesce a ritagliarsi un momento. Non forzatamente, con una tabella di marcia, per farlo più efficientemente!
Leggerete solo tre libri all'anno? E va bene! Vorrà dire che quello è quanto riuscite voi a leggere. Io ne divoro un bel po' di più e trovo sempre il tempo (anche se ora con Netflix è una bella lotta) di farlo, ma ognuno deve dedicare alla lettura il tempo che crede, non è una gara.

Io ho iniziato a rallentare molto il mio ritmo quando, qualche anno fa, ho iniziato a camminare. Non che vada a fare trekking o sia una di quelle al parco con le racchette da nordic walking. Io cammino per la città, invece di prendere i mezzi, se posso, cammino.
Questo mette tutto sotto un'altra luce, il tempo degli spostamenti è tempo per noi stessi, per parlare con noi, ascoltarci. E capisci che la fretta, questo virus della società moderna, è dentro di noi. Ma possiamo sconfiggerla. Partendo da noi stessi.
Certo anche io ho una vita ricca di impegni, lavoro 8 ore al giorno, ho gli amici, la mia famiglia, la famiglia del mio compagno, eventi a cui voglio partecipare, cose da organizzare, ecc. Ma il più è questo: le cose che faccio le faccio con calma. Senza la foga di fare mille cose insieme, una per volta. Per godere davvero del piacere. Sono una persona a cui piace approfondire, gustare le situazioni, godermi i momenti. Quando ho iniziato a capire che stavo da una parte pensando già a cosa avrei fatto un'ora dopo, ho capito che era il momento di tracciare una linea.

E questo deve essere quello che dovrebbe fare questa società: fermarsi un attimo, respirare e godersi semplicemente i momenti. Godere davvero di quello che ci piace fare, delle persone che desideriamo avere intorno. Senza efficienza, senza gare a chi fa di più. Magari anche al lavoro, ma sarebbe un successo che riuscissimo a fare questo fuori dall'ufficio. Giorno dopo giorno.

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