Il marchio dell'inquisitore
Che soggetto lo Svampa! Un inquisitore sui generis, che si
basa sui fatti e odia i sospetti e usa l’interrogatorio solo come ultima
spiaggia. Un investigatore moderno in tutto e per tutto che si trova ad
indagare su una serie di delitti nella Roma del ‘600.
Noi siamo frutto del nostro passato, le scelte che facciamo, i demoni che ci portiamo dentro, arrivano tutti da lì.
Nel caso di Fra' Girolamo Svampa, il passato lo tormenta e in questa indagine lo metterà di fronte alla vendetta e a se stesso. Sì perché lo Svampa nasconde qualcosa nel suo passato che avrà a che fare con questa indagine e che lo metterà alla prova.
Simoni ci porta questa volta nella Roma del Secolo di Ferro,
tra storia, antichi mestieri e intrighi di palazzo. Come sempre lo fa con
maestria creando personaggi complessi, ricchi di sfaccettature. E se lo Svampa è il
sicuro protagonista, poco sarebbe senza la sua spalla: il Capiferro. Personaggi
entrambi che vanno oltre le apparenze e le gerarchie, i cui scambi verbali sono ricchi di spunti e intrisi anche di ironia!
E ora veniamo a Roma, co-protagonista ben descritta da
Simoni. Una Roma decadente (basti pensare a come viene dettagliata quella che
oggi è la Domus Aurea) in cui gli intrighi dei potenti si ergono sopra un
popolo che brulica incurante e distante da certe logiche. Molto di questa Roma
ricorda l’attuale, non credo a caso.
Come sempre un ottimo lavoro e... si attende il seguito!
Ed. Einaudi Stile Libero
Pag. 326 – Euro 16,50
Consigliato a chi: ama i gialli.
Soprattutto a chi ama i gialli storici
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