1Q84
Eppure c’è sempre tanta solitudine nei romanzi giapponesi.
Singoli individui come foglie di un albero, sole contro il vento. Unite alle
altre foglie nel destino della battaglia quotidiana, ma sole. E così sono i
personaggi di questo Giappone contemporaneo, raccontato da Yoshimoto Banana o
da Murakami Haruki.
Entrambi gli scrittori hanno la
capacità di creare mondi rarefatti, delicati, come fatti di cristallo. Sembra
di guardare la storia attraverso una palla, di quelle con la neve dentro.
Delicatezza è la parola che mi viene in mente se penso a un aggettivo che
spieghi il racconto. Anche nella crudezza di un omicidio, nell’incontro
animalesco di sesso, il tutto resta delicato. Un mondo come di sogno.
Nel primo libro iniziamo a
conoscere psicologia e storia dei due personaggi principali. Aomame e Tengo. E
di tutto il mondo che gli ruota intorno. Due persone sole, sole sono cresciute,
maturate in fretta, e sole continuano a vivere, incapaci per diversi motivi di
costruirsi relazioni solide. Il passato che pesa, come una spada di Damocle, su
ognuno di noi. Perché anche se si va avanti – e anche nell’ipotesi di riuscire
a superare i traumi e i trascorsi dell’infanzia – quello che è successo resta
sempre di noi ed è parte di noi. Ci ha formato e influisce ogni momento nelle
nostre scelte, profondamente. Questo è quello che emerge, più di ogni altra
cosa, nel primo libro di 1Q84.
Nel secondo libro le storie si
intrecciano sempre di più, Aomame e Tengo sono due facce della stessa medaglia,
due forze che lavorano insieme senza saperlo, come se quell’incontro da bambini
avesse influito più di ogni altra cosa nella vita di oggi, nel presente. Ecco,
il passato che ritorna e che fa sentire forte la sua influenza sul presente (e
sul futuro). Perché sì, volenti o nolenti, siamo quello che siamo stati. Da
quello che è successo sono derivate scelte e azioni che hanno fatto quello che
siamo oggi. Nel bene e nel male. C’è però, nel secondo libro, la spinta verso
il futuro che passa dalla presa di coscienza. L’illuminazione, al comprensione.
E nel terzo alcuni nodi vengono
dipanati, le situazioni si chiariscono, si delineano. E anche la solitudine
viene meno, almeno in parte. Almeno per alcuni. Perché alla fine siamo più
forti del passato, si cresce e si diventa altro rispetto a quello che eravamo.
1Q84 è davvero un bel romanzo, un
bel viaggio. Avvincente, come i buoni thriller sanno essere.
Emozionante, come
un ottimo romanzo di formazione (e in parte d’amore). A tratti vengono poste
anche questioni filosofiche, domande.
Ed. Einaudi - 1170 pagine - € 26,00
Consigliato a chi: un libro che piace agli appassionati di thriller e agli amanti del romanzo di formazione.
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