Perdersi per le vie della città

Sto leggendo un libro (sai che novità) e come sempre mi trovo catapultata in una nuova realtà, in un mondo magico, estraneo ma che improvvisamente diventa familiare. 

Questa volta poi sono in una città reale, che vivrò tra pochi giorni. Lo scrittore è un giornalista appassionato di storia e di giri in bici. Ha l'ambizione di percorrere le strade della città dove vive con un angelo, un sociologo famoso. E intanto studia il percorso, si immagina - sogna - di parlare con K. E intanto la sua mente vaga in mezzo a pensieri e constatazioni. Parallelismi. Cerca di immaginarsi una città diversa e si ritrova immerso in quella reale.

Ma questa, in realtà, è un'altra storia. Del libro sono a un terzo e la recensione arriverà a breve.

Leggere queste prime pagine mi ha fatto pensare. A me mentre cammino per la città. E la mia mente che divaga. 

Penso a come è cambiata lei in questi miei 30 anni di vita. E io con lei. Ci sono quartieri un tempo vivibili oggi complicati. E quartieri una volta popolari oggi rinnovati e bellissimi. C'è il mio vecchio quartiere. Porta Venezia. Oggi ancora più bello. C'è la Vecchia Milano dei navigli che nono vuole cedere il passo ma si vede che sta cedendo al nuovo che - purtroppo - avanza sempre inesorabile. C'è la bellezza di China Town. soltanto un poco scalfita dai negozi ormai tutti uguali. Che se poi guardi bene ci sono ancora vecchie enoteche, macellerie stupende e corti che te le spiego. E c'è il posto dove ho vissuto tanti anni, Loreto. Ancora uguale a se stesso. Ma non del tutto. E che se giri l'angolo sbagliato magari di notte è meglio di no. E poi c'è Città Studi. ancora tanto vecchio quartiere. I negozietti, i bar, l'ortolano (tanti ortolani, troppi ortolani) e l'Ortica, lì vicino. Un ponte le separa ma sembra di andare indietro nel tempo. La balera, la chiesa, le osterie. Tutto tanto uguale. Ma ora è arrivato il centro commerciale. Il mediaworld...

Ed è vero, lei cambia e io cambio. Nuovi volti. Tanti, tutti diversi. Tante storie che abbiamo poco tempo per ascoltarle. E noi che pensiamo di averla capita ma non è vero. Semplicemente la viviamo. E cerchiamo di viverla al meglio e lei vive insieme a noi, dentro di noi. Noi siamo la città e la città è parte di noi. 

Ed è a piedi che scopri tante cose. Perché è vero che a piedi ci metti tanto tempo. Però a piedi HAI più tempo. E godi di ogni cosa. Anche della pioggia. Se piove.

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