#UnMesetraleRighe - febbraio di mille domande

 Allora viaggiare con te mi sembrava una fuga in avanti per paura di restare bloccati 

(Viaggiare controvento - AA.VV.)


Libri letti

10

Voto medio

3,70



Titolo

Autore

Tempo lettura (gg)

VOTO

Emma

Jane Austen

9

4

Agatha Raisin: As the pig rurns

M.C. Beaton

5

3

Il cigno nero

Nicholas Taleb Nassim

12

1

La straniera

Claudia Durasanti

3

3

Viaggiare controvento

AA VV

4

5

Hell Bent

Leigh Bardugo

7

4

Aboliamo le prigioni?

Angela Davis

8

5

A occhi chiusi

Paula Hwkins

3

3

Dickens e Prince (uno speciale tipo di genio)

Nick Hornby

3

5

Trust

Hernan Diaz

14

4



TOP del mese


Viaggiare controvento (AA.VV.): noi tendiamo a dare molte cose per scontate e il poter viaggiare, l’aver diritto a farlo, avere un passaporto e usarlo, rientra tra queste cose. Ma fino a pochi anni fa una grossa fetta di mondo (e ancora oggi una grandissima parte di umanità) questo diritto non lo aveva. Viaggiare era difficile, visto come sospetto specie se fatto soli, ed ostacolato in molti modi. Ma l’umanità è ingegnosa e come oggi non sono muri e leggi capestro a fermare le persone dal voler andare altrove, così durante l’Unione Sovietica gli abitanti dei Paesi del Patto di Varsavia, cercavano modi possibili di viaggiare. Questo libro racconta una parte delle loro storie, ci fa capire come fosse possibile viaggiare e perché era così complicato ma ci fa, soprattutto, incontrare tantissima umanità oltre i nostri stereotipi. Ci fa conoscere di prima mano luoghi e persone, storie e Storia. 

Io sono rimasta particolarmente affascinata dal racconto della Lituania di Michael Beleites che ha viaggiato in quel paese dalla DDR tra l’’85 e l’89. Tendiamo a pensare a quei Paesi come un blocco unico, simile. Nella nostra ignoranza e nei nostri preconcetti non esistono differenze né culturali né storiche. Invece ce ne sono, moltissime, e questo libro ne affronta alcune. Facendoci vedere quel blocco come molto meno granitico di quello che potevamo pensare. Bellissimo! (come al solito grazie Keller Editore perché regali perle).



Hell Bent
(L. Bardugo): non è che sia un capolavoro, parliamoci chiaro. A tratti pensavo anche che stava iniziando a mettere un po’ troppa carne al fuoco. Poi però mi sono trovata completamente assorbita nella storia, affannata come i protagonisti nel trovare soluzioni e cacciare demoni. 

Non è un libro perfetto ma Bardugo ha il dono di sapere scrivere bene, perfettamente per il tipo di libro che propone. Gli intrecci narrativi si ripetono, però io avendo amato King of scars e Rule of wolves non sono troppo dispiaciuta di questo. Forse è vero che è un po’ un compitino ma ben riuscito. 



Aboliamo le prigioni? (A. Davies): Avevo paura fosse un saggio troppo teorico, senza reali soluzioni. Mi sbagliavo di grosso. Angela Davies sa di cosa parla e questo permette un linguaggio chiaro e fuor di metafora, senza timori. Grazie a questo ci sono le teorie ma anche le pratiche, per quanto complesse. Perché qui non si tratta di abbattere edifici ma di ripensare totalmente al nostro modello sociale di riferimento. Si tratta di capire che il capitalismo ha portato solo storture finanche lo svuotamento dell’essenza stessa della democrazia: il voto fine a sé stesso, come semplice pratica, svuotato di significato. Perché è ormai solo questione di accumulare, di cose, di bisogni indotti. E così quelli che svoltano da questo percorso, quelli lasciati ai margini e quelli di cui abbiamo bisogno, i cattivi, per sfogare i nostri istinti, vengono rinchiusi e si torna allo schiavismo. 

Smantellare la società capitalista è l’unico modo per poter riprenderci le nostre vite e ripensare le nostre comunità. In questo modo si avrà sempre meno bisogno di carceri, perché non ci saranno i presupposti. E per coloro che ancora devieranno si penseranno percorsi per il reinserimento, perché il fine ultimo della nuova società socialista dovrà essere il benessere dei suoi cittadini. 



Trust
(H. Diaz) scatole cinesi, un vero esercizio di meta-letteratura. Un’opera dove il lettore è continuamente sollecitato: cambiano i pretesti narrativi, cambiano i punti di vista e pare cambiare anche il soggetto ma in realtà non è così. Tutto ruota attorno a Andrew e Mildred Bavel, ma i punti di vista sono molti e il racconto è pieno zeppo di bugie. In realtà sarebbe più giusto dire che è pieno di punti di vista, ognuno racconta la sua storia, che comprende la storia di altri, e ogni volta la storia pare cambiare ma resta sempre la stessa. Ognuno di noi quando racconta di sé stesso cerca di porre in maggior rilievo i punti positivi e nascondere i dettagli scabrosi o negativi. E quando in questo racconto entrano altre persone il loro ritratto esce in relazioni con noi. E così la verità non esiste ma esistono solo punti di vista. Se ne esce frastornati ma è anche un piacere. 


#MattoniInglesi - gruppo di lettura di Ilenia Zodiaco

Pensavo di ascoltare un paio di audiolibri, oltre ad Emma volevo includere anche Northanger Abbey. Invece il mese è andato così e l’unico contributo alla lettura di Austen è stato proprio Emma. 

Un libro che mi ha molto divertita, con un piglio comico sempre presente che aiuta a scorrere tra le storie della provincia inglese (che a tratti paiono ripetitive) facilmente. La protagonista non ne azzecca una e, pur convinta di comprendere perfettamente il genere umano, non capisce un H di quasi nessuno che le sta attorno. Ma questo è proprio il bello: le spaccheresti la faccia ma non puoi non amarla. 

Ho letto però un saggio che ruota attorno ai #mattoninglesi: Dickens e Prince (uno speciale tipo di genio) di Nick Hornby. L’ho visto in libreria poco prima di Natale (quindi di fatto prima di sapere che saremmo volati in Inghilterra con il book club) e sono stata felice di leggerlo per inaugurare i due mesi dedicati a Dickens (che partono, in effetti da marzo). Il libro si basa su un parallelismo interessante tra le vite di Prince e Dickens, due geni molto prolifici con una grande passione per le donne, un’infanzia difficile, un successo enorme in vita e l'ossessione per il lavoro. Si legge come un romanzo, avvincente. A tenere attaccati alle pagine è l’amore per i due autori che Hornby esprime con ogni parola. Veramente bello (e secondo me indicato per provare a capire in parte Dickens). 


FLOP del mese

Il cigno nero (N. T. Nassim): Dato che era citato moltissime volte in Pensieri lenti e veloci, mi aspettavo che questo saggio mi avrebbe colpita e interessata. 

Di fatto l’interesse è scemato dopo l’introduzione, dato che il livello di approfondimento non va molto oltre quello. Mi è parso un libro su una tesi che Nassim aveva in testa ma che non ha avuto intenzione/voglia/capacità di elaborare e sviluppare con metodo scientifico. Pare tutta un’imposizione dogmatica: così è, prendere o lasciare (e se lasci ti dico anche che sei stupido). Mah. 


Il libro preferito del mese



Viaggiare controvento
(AA.VV.)


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