#UnMesetraleRighe: marzo in un faccia a faccia con i nostri mostri
Libri letti: 13
Spesa dei libri letti nel mese: 62,28 Euro.
Voto medio: 3,80
Principali nazionalità: 4 USA, 3 russi, 3 britannici (2 inglesi e 1 nordirlandese), 2 italiani e 1 spagnolo
Donne/Uomini: 7 donne e 6 uomini
Marzo per me è un mese importante. Ci sono nata e già questo ai miei occhi lo rende un mese magico. In più ho preso la Laurea Specialistica e ricordo quel giorno con un sacco di affetto, gioia e lacrimoni (e cavoli, sono già passati 12 anni… non ci posso credere). Se tutto questo non bastasse, parliamo dei fiori che iniziano a spuntare sul mio balcone, le temperature accettabili (uno dei pochi mesi dell’anno con sole, in cui riesco a stare fuori senza impazzire) e - di solito - un po’ di bei viaggi.
I viaggi quest’anno sono andati (grazie Covid, davvero grazie) ma restano i buoni libri a farci volare in giro per mondi, tempi e storie e che ci permettono di incontrare buoni amici.
La frase qua sopra è tratta da Orgoglio e Pregiudizio e Zombies. Perchè d’altra parte cos’altro ho fatto io in questa pandemia se non stare a casa, con un buon libro, ad aspettare che qualcuno trovasse la cura (e ora starei aspettando che qualcuno me la inoculasse, e lì avrò bisogno di parecchi libri a tenermi compagnia).
Ma bando alle ciance…
PAROLE ASCOLTATE
5 sono gli audiolibri ascoltati in questo mese e sinceramente pochi sono stati quelli belli. In questo caso darò la palma del peggiore: senza dubbio e ripensamento “Il mio vento di primavera” di Emily Pigozzi. Certo, già il titolo doveva dirmi molto, in effetti. Però le premesse c’erano: Londra e libri. Pensavo fosse un libro leggero carino. Invece mi sono scontrata con moltissimi preconcetti, stupidità umana e nulla di interessante. Riesce a rendere male anche Londra.
E poi lui, il capolavoro: Delitto e Castigo di Dostoevskij. A questo mattone russo mi ci ero approcciata da ragazzina ma era stato uno scontro non andato troppo bene. Credo che i russi, più di altri, rendano necessario un passo ulteriore per essere apprezzati. Un minimo di cultura di sottofondo, di interesse per quella parte di mondo e di conoscenza di alcune tematiche di base, aiutano ad apprezzare certi testi. Devono arrivare nel momento giusto e Delitto e Castigo è arrivato proprio ora, quando doveva arrivare.
Gli altri libri ascoltati sono stati il primo capitolo della saga delle Sette Sorelle della Riley che è un forse. Non ho molto apprezzato la piega che ha preso il tutto (amavo moltissimo l’inizio e speravo prendesse una piega molto più “thriller”) anche se mi è piaciuto lo sfondo (soprattutto la Rio e le Parigi degli anni ‘20) e Il terrore viene per posta della Christie. Mi è piaciuto ma avrei voluto più Miss Marple!
I LIBRI CHE HO LETTO
Rispetto agli audiolibri, le letture pure sono state molto molto meglio. Sarà difficilissimo dare la palma del miglior libro del mese (soprattutto perché, essendo il mio mese del cuore, la palma di migliore deve essere ben ponderata). Ma andiamo con ordine.
Il mese si è aperto con me che bazzicavo nella Siberia degli anni ‘20/’30 insieme ad un gruppo di deportati tatari. Zuleika apre gli occhi (G. Jachina) è un libro intenso, di crescita, che parla di come si continui a vivere anche quando tutto intorno a noi (e dentro di noi) si spezza. Zuleika è una donna (quasi una ragazza) tatara, sposata con un contadino che fa una vita durissima, tra lavoro nei campi, faccende di casa e una suocera cieca terribile e giudicante. Ha partorito diverse volte, sempre femmine e sempre morte in tenera età. Si ritrova, ad un certo punto, sola e deportata dalla provincia di Kazan fino in Siberia, in un appezzamento nei boschi in cui si trova a dover costruire dal nulla un accampamento / Paese. E lì si troverà a scontrarsi con tutte le sue credenze, far cadere molti muri morali e scoprire una vita nuova. Molto molto molto bello.
Poi ho passeggiato per le vie di Ketterdam insieme ai Corvi con Sei di Corvi e Il Regno Corrotto (e non ringrazierò - ma anche maledirò - mai abbastanza Tiffany per avermi fatto entrare in questo loop chiamato Universo Grisha). Siamo nel fantasy, in una città che è più o meno Amsterdam e seguiamo le vicende di un gruppo di ragazzini criminali (per varie vicende e vicissitudini della vita). Un libro di diversità, di dolore e di formazione dove si ride moltissimo e si versano fiumi di lacrime. La Bardugo è bravissima a far funzionare il tutto (anche se qualche difetto qua e là c’è), a regalarci dialoghi divertentissimi e a raccontare il dolore e la diversità così bene.
Sono tornata a Longbourn dalla famiglia Bennett che però aveva a che fare con una pandemia Zombie… Un libro divertente, un interessante mash up molto ben riuscito tra Orgoglio e Pregiudizio e un libro di zombi. Mi sono divertita.
Il libro che forse ho sentito più, è stato Girl - Woman - Other (Ragazza. Donna. Altro. nella versione italiana) di Bernardine Evaristo. Un libro moderno con la M maiuscola. Siamo in Inghilterra, nelle periferie di Londra e al Nord nella zona della mia amata Newcastle. Conversiamo ed entriamo nei pensieri di 12 donne, nere, che ci raccontano la loro storia. Si parla di razzismo, integrazione, radici, sesso, identità sessuale, traumi di varia natura. Lo stile è unico e se all’inizio può essere un elemento di disturbo, lasciandosi poi prendere dal flusso della storia è qualcosa che arricchisce la narrazione. Una poesia in prosa, l’ha definito la stessa Evaristo, e come darle torto. Un vero classico moderno, un libro che segna un solco ben preciso: così si parla di femminismo (perché c’è tantissimo femminismo in questo libro) e di identità.
Le mie lacrime però non si sono esaurite in un bagno di Ketterdam ma le ho versate copiosamente anche a Barcellona. La ciudad de vapor, l’ultimo libro di Zafòn non poteva mancare ad abbellire questo mese di marzo. Si parla di una raccolta di racconti che svelano alcuni retroscena dei personaggi a noi cari per la Saga del Cimitero dei Libri Dimenticati (e sì c’è anche Fermìn; in una veste alquanto insolita). L’ultimo racconto mi ha strappato l’anima, di fatto un incontro con la Morte, toccante e leggero.
Se con Zuleika sono finita in Siberia con Padre Sergej di Tolstoj ho incontrato la mistica russa e l’eterno conflitto di zio Lev con le cariche ecclesiastiche che trattano la religione come evento/rito ma non come qualcosa di realmente Sacro.
Per completare i libri letti nel mese vi devo parlare di Balkan Circus, di Angelo Floramo.
Questo libro l’ho recuperato al bookcrossing del Policlinico mentre stavo donando il sangue. Mi ha incuriosita ma poi non mi decidevo mai ad approcciarlo. Pensavo fosse un romanzo a tema circense/gitano. Niente di più sbagliato. In realtà è più un mémoire, il racconto di pezzi di vita dell’autore (friulano) legati all’Est. Si parla di Balcani, di Russi e di Polonia, soprattutto. Si parla, sopra ogni cosa, di umanità: tanta bella umanità. Le parti in cui ha parlato di Varsavia e della Polonia in genere mi hanno molto commossa, e riportata ad un viaggio che ho amato proprio perché intenso e a tratti doloroso.
CITAZIONE DEL MESE
Nessun rimpianto
Nessun funerale
Non c’era niente in lui che non fosse stato rotto, che non fosse stato curato nel modo sbagliato, e non c’era niente in lui che non fosse diventato più forte, dopo essersi rotto
Perdonerete ma non sono riuscita a scegliere una sola citazione (ed è stato già molto difficile così).
Entrambe queste frasi vengono da Sei di Corvi, la prima è un motto: la frase che i nostri eroi si dicono prima di iniziare una missione.
L’altra invece è una delle tante frasi del libro in cui si parla dei dolori e di come questi abbiamo aiutato alla formazione della persona che siamo oggi. Senza però mai distruggerci.
Il dolore deve servire a costruire. Le ferite del passato raccontano chi siamo ma noi siamo anche il nostro presente, anche se siamo rotti, feriti e bisognosi di cure. Ed è in questo presente che dobbiamo trovare il nostro essere, che dobbiamo crescere e guardare al domani.
IL LIBRO DEL MESE
La palma di miglior libro del mese non poteva che andare a Girl - Woman - Other, perché è stato il libro che più mi ha fatto pensare, ha scavato dentro di me e mi ha lasciata senza fiato. Le storie sono intense, a loro modo tutte intrecciate. Riescono a parlare di una buona parte dell’universo femminile odierno senza cadere in cliché ma parlando di verità: vita vera. I marciapiedi di oggi, i pensieri di noi donne di oggi. Grazie mille a Bernardine Evaristo per questo caposaldo. Un libro che non smetterò di consigliare e regalare a tutt*!
Commenti
Posta un commento