Il turismo è morto?

Apriamo le porte alla curiosità e scopriremo tante cose belle

Domanda di un certo spessore che certo, in un blog che parla molto di viaggi sembra ridondante. In realtà ultimamente mi è capitato spesso di leggere libri in cui si accennava al tema del turismo e del viaggio che mi hanno fatto moto riflettere su questo tema. 

Ciampi, nel suo bellissimo viaggio lungo il Vallo di Adriano, affronta spesso il tema della fine del turismo: ormai ci sono solo per lo più persone che si spostano da A a B velocemente, senza voler davvero approfondire e senza quasi mai avere davvero il senso della scoperta. 
In un modo super connesso (interconnesso) conosciamo già tutto prima di partire e durante il viaggio abbiamo solo conferme, oltre al fatto che ormai ovunque nel mondo si incontrano gli stessi negozi e spesso anche gli stessi sapori.

Baggini, nel suo pellegrinaggio nella testa degli inglesi (stay tuned che la recensione arriva presto), ci racconta il loro modo di viaggiare come un ricercare perennemente casa loro e la loro comfort zone, magari con un tempo migliore e senza i problemi della quotidianità. Ma nel capitolo in cui affronta questo tema ci parla anche di quella che secondo lui è la vera differenza tra turista e viaggiatore: la comodità. Nel senso che il turista è quello che va in giro cercando alberghi comodi e visitando i luoghi più conosciuti, il viaggiatore viaggia più scomodo e visita i luoghi più nascosti ben segnalati della sua cara Lonely Planet.

Viaggiatori - Turisti la non differenza per Baggini
Vi devo dire che quando ho letto questa distinzione ho fatto la ola. Io sono una di quelle che odia la distinzione turisti/viaggiatori, non la capisce e trova spesso quelli che si definiscono “veri viaggiatori” spocchiosi ed estremamente chiusi (a differenza della grande apertura mentale che professano).

Ma qual è il mio pensiero?

La meraviglia che provo ogni volta che guardo
questo panorama non ha eguali. 
Credo sia assolutamente vero che ormai il senso della scoperta, dell’esplorazione di luoghi sconosciuti, si sia perso. In qualsiasi luogo si scelga di andare ci saranno mille informazioni che ce lo racconteranno (anche con immagini) e ci toglieranno in parte il piacere di scoprire da soli suggestioni che prima di avevano magari solo leggendo qualche riga di un libro o anche solo attraverso la pura immaginazione.
Come è anche vero che oggi come oggi è molto facile viaggiare, di fatto chi vuole farlo lo può fare, al giusto prezzo andando anche molto lontano con estrema facilità.

Ma non trovo in questo nulla di veramente negativo. Il mondo si è avvicinato e questo non può che essere positivo (anche se poi si vedono alzare sempre più muri, e la cosa fa riflettere) perché ci permette, ci dà gli strumenti, di conoscere l’altro, di avvicinarci a culture differenti e ci rende più ricchi.
Chiaramente molto lo fanno gli occhi di chi guarda. Se l’unica cosa che facciamo andando a Londra è andare a fare shopping da Harrods e al massimo qualche foto da postare su Instagram® a Brick Lane è ovvio che non consoceremo la cultura del Regno Unito. Ma se andassimo un po’ oltre, entrassimo in un pub, magari uscendo un po’ dal centro turistico, allora forse qualcosa in più di quella cultura potremmo assaporarla.  

La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva
David Hume

Una frase verissima alla quale oggi si potrebbe aggiungere una piccola postilla: la meraviglia e la scoperta stanno nella mente si chi le vuole cogliere.

Frasi filosofiche in giro per Milano
Come sapete io viaggio prettamente solo in Europa e mi capita frequentemente di sentirmi dire che scelgo sempre posti simili, che non vedo mai nulla di diverso e io ogni volta un po’ mi arrabbio. Perché in realtà in ogni posto dove sono stata ho trovato cose differenti da casa mia, cibi diversi, persone diverse con le quali confrontarmi, diversi usi / orari / abitudini. Eppure ho trovato anche tanta storia comune che mi ha fatto sentire la grandezza dell’Europa, le nostre radici che poi prendono forme di rami differenti ma sono lì solide e ben piantate. E tutto questo ogni volta mi meraviglia.
E la stessa cosa, li stessi pensieri, li faccio quando giro l’Italia. Perché da Milano ad Aosta, da Bolzano a Firenze, da Bari a Roma e via discorrendo i punti in comune sono tanti ma anche le differenze.
E allora forse dovremmo solo imparare di nuovo a meravigliarci delle cose che vediamo perché un conto è viverle attraverso uno schermo e un conto è vedere la brughiera e annusarne gli odori, sentirla sotto i nostri piedi.

Quindi no, non credo che il turismo, il viaggio di scoperta, sia finito. Credo che come molte cose nella vita, si sia evoluto, sia cambiato. È molto più semplice arrivare in un luogo ed è molto più difficile lasciarsi andare alla scoperta, cercarla. Ma con gli occhi giusti lo si può ancora fare.
E non c’è differenza tra turista e viaggiatore, c’è solo una grande differenza tra chi ha voglia di guardare il mondo con meraviglia e chi ci passa sopra veloce.

Il mio luogo del cuore berlinese: Prager Platz. Fuori dai circuiti
ma per me rappresenta al meglio la città
Qualche consiglio per andare oltre la copertina? Per me vale sempre una cosa, uscire dal centro storico. Il centro di una città (le zone più turistiche) vanno viste ed apprezzate, perché venire a Milano e non vedere il Duomo sarebbe folle! Però la città non vive lì, non solo quanto meno. Prendete un mezzo pubblico e scendete ad una fermata a caso. Oppure ricercate un mercato o uno stadio, qualcosa che vi porti fuori dal centro. E lì perdetevi. Buttate cartine e google maps e girovagate, assaporando quello che avete intorno, percependo la vita della città che scorre attorno a voi.
Questo è il mio modo, per sentirmi parte di quello che visito e non solo una pecora con macchina fotografica alla mano scorrazzante in un prato fatto di musei, cattedrali e luoghi simbolo. Ognuno, credo, deve trovare il suo e coltivarlo anche a casa propria. Perché meravigliarsi del mondo che ci circonda - ogni giorno - è il modo migliore per aumentare la propria felicità interiore.


Perché anche in giro per la tua città ci sono cose bellissime


Ora corro su Instagram®  che c’è un blogger in giro per lo Yorkshire e mi voglio riempire gli occhi di meraviglia per poi vederla coi miei occhi!

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