Parigi è sempre una buona idea
La storia è sempre la stessa. C’è di mezzo Parigi, una
piccola bottega, un libro, un equivoco e due persone che si incontrano.
Barreau si ripete, sempre uguale a se stesso, ma
quell’essere uguale che rassicura, come il Natale. Quando apri un suo libro sai
cosa aspettarti, e sei felice di trovarlo. Di non esserti sbagliata. E ti perdi
di nuovo nell’atmosfera unica di Parigi, indossando per qualche ora gli
occhiali rosa.
Sono belli, i libri di Nicolas Barreau (e chissà se prima o
poi si scoprirà chi si cela davvero dietro questo pseudonimo), proprio perché
rassicuranti. Non diventeranno mai capisaldi della letteratura, pietre miliari.
Ma ce n’è davvero bisogno? A volte si ha bisogno di evadere, e con lui lo si fa
al meglio. Una storia leggera, divertente, di cui si indovina il finale quasi
dalle prime righe, ma proprio per questo riposante. Scrive bene e sa raccontare
bene Parigi, la Parigi che tutti sognano, quella dei cliché che tutte vogliamo
in un romanzo romantico. Lo sfondo perfetto.
E se ogni tanto vivessimo davvero, almeno per un po’, come
in uno dei suoi romanzi il mondo sarebbe molto più bello. Se provassimo, ogni
tanto, a toglierci la patina grigia che ci accompagna e vedessimo ancora la
bellezza di un bambino che ride allora la nostra giornata sarebbe migliore. È
anche per questo che leggo Barreau, per riuscire a ritrovare quella parte di me
che si perde nella quotidianità.
"Parigi è sempre una buona idea, aveva detto sua madre. Non importa se sei felice o triste, non importa se sei innamorato o no. Anzi, quando sei triste o non sei innamorato, Parigi è addirittura un'ottima idea."
Ed. Feltrinelli - I narratori
P. 264 - € 15,00
Consigliato a chi: vuole perdersi in pensieri positivi (e in una bellissima Parigi) per qualche ora.
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