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Visualizzazione dei post da ottobre, 2015

Mosca, città sorprendente

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Cosa mi aspettavo venendo a Mosca ? Sicuramente una città monumentale, una città trafficata e - visti molti commenti in giro per il web - anche una città un po' grigia. Molto sovietica, quadrata. In realtà è questo solo a tratti, in periferia certo. In alcuni vialoni. Poi però ti stupisce con colori , palazzine liberty di un bello incredibile. Metropolitane che fanno impallidire i più bei castelli e palazzi nobiliari in giro per il Mondo. Un città ordinata, pulita, stretta nella morsa del traffico ma con un sistema di metropolitana efficiente (oltre che meraviglioso). Treni ogni due minuti (tre di notte), pulizia da fare invidia agli ospedali. E' una città fatta di vialoni, 5-6 corsie. Spesso a senso unico. E' una città con tanto traffico davvero, i pedoni arrivano sempre secondi. Però è una città bella davvero. Tanto bella. Da restare a bocca aperta. Cupole d'oro, palazzi azzurri, ricami, ori, barocco, liberty, eccesso c

La ragazza del treno

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Vita da pendolare, avanti e indietro verso Londra (ma potrebbe essere qualsiasi città), sul treno. Poco altro da fare se non guardare fuori dal finestrino e immergersi nelle vite degli altri, di quelli che vivono vicino alla ferrovia. A chi non è mai capitato, facendo avanti indietro? Ci si mette lì e si fantastica. Dopo un po' le persone sono sempre le stesse, ogni giorno le si vede. Diventano quasi familiari. Questo è il presupposto di "La ragazza del treno". Ma c'è molto di più. Molto molto di più, e lo si scopre lentamente, pagina dopo pagina. Entrando nella testa di tre donne, diverse tra loro ma unite nella loro fragilità. La ragazza del treno scandaglia proprio l' animo femminile , e lo fa benissimo. Tutte le sue sfaccettature, le sue mille deviazioni e divagazioni. Sopratutto la sua fragilità che però, al momento opportuno diventa una grande forza. La sua solitudine, il suo essere sempre in competizione con le altre, che però al momento giusto...

N.P.

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I libri di Banana Yoshimoto hanno un grande potere, ti entrano sotto pelle e ti si attaccano. Vivi le emozioni dei personaggi come fossero le tue e attraversi mille stati d'animo in qualche centinaio di pagine. Spossano e fortificano al tempo stesso, ti attraggono come un vortice, ti risucchiano e ogni volta ne esci sbigottita. Come da un frullatore . Un frullatore di emozioni, sentimenti, stati mentali. Famiglia, solitudini, magia, forze che vivono e combattono nel mondo. Con N.P. Banana Yoshimoto indaga a fondo il tema della famiglia che si sfascia , che crea solitudini e rapporti diversi. La nuova famiglia che deve riscoprire se stessa. E la famiglia allargata, quella degli amici, generata dalle solitudini delle città, dallo spostamento delle persone, che perdono radici e cercano di creare rami. Tante cose è questo libro, tante emozioni mi ha portato. Ho già detto di come la Yoshimoto indaghi molti dei temi che mi sono cari da sempre, anche questa volta non si smentisce.

Parigi è sempre una buona idea

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La storia è sempre la stessa. C’è di mezzo Parigi , una piccola bottega, un libro, un equivoco e due persone che si incontrano. Barreau si ripete, sempre uguale a se stesso, ma quell’essere uguale che rassicura, come il Natale. Quando apri un suo libro sai cosa aspettarti, e sei felice di trovarlo. Di non esserti sbagliata. E ti perdi di nuovo nell’atmosfera unica di Parigi, indossando per qualche ora gli occhiali rosa. Sono belli, i libri di Nicolas Barreau (e chissà se prima o poi si scoprirà chi si cela davvero dietro questo pseudonimo), proprio perché rassicuranti. Non diventeranno mai capisaldi della letteratura, pietre miliari. Ma ce n’è davvero bisogno? A volte si ha bisogno di evadere, e con lui lo si fa al meglio. Una storia leggera, divertente, di cui si indovina il finale quasi dalle prime righe, ma proprio per questo riposante. Scrive bene e sa raccontare bene Parigi, la Parigi che tutti sognano, quella dei cliché che tutte vogliamo in un romanzo romantico. Lo sfo