Piccoli paesini a Nord
L’ho già detto più volte, la Spagna di colpisce e ti attrae
con il sud e poi ti entra dentro e non ti lascia più grazie al nord. Dalla
Galizia ai Paesi Baschi il viaggiatore è immerso in terre inaspettate, verdi
vallate, scogliere a picco sul mare, cielo che incontra il mare, terra che
precipita nel blu.
Il blu e le sue mille sfumature. Gente schietta a nord,
affettata, senza fronzoli. Diretta. Accogliente senza salamelecchi.
Il blu e le sue mille sfumature - San Sebastian/Donostia |
Realtà.
Quest’estate ho passato 10 giorni girovagando nei Paesi
Baschi, Euskadi, e ho scoperto luoghi incantati. Gli occhi (e l’anima) si sono
riempiti di colori vivi, blu - del mare e del cielo, tanti blu, verde - dei
boschi, delle colline coltivate a vino, dei prati, grigio - delle scogliere, delle
pietre, rosso - del vino.. Ho visto città e paesi. I paesi sono quelli che più
di tutto mi sono rimasti impressi.
Soprattutto due, Laguardia e Ondarroa.
A Guardia, panorama |
Di Laguardia, nella Rioja Alavesa, forse avrete già sentito
parlare se non altro per la famosa Cantina vinicola disegnata e progettata da
Calatrava. Magari però non avete mai immaginato la posizione di questo paesino
che la Lonely Planet descrive come “immerso
in un oceano di vigne”. Ecco è proprio così che ci si sente mentre lo si
raggiunge in macchina arrivando da Logroño e Eltziego (El Ciego – famoso anch’esso per un’altra cantina
progettata da un’altra Archistar, la stessa del museo Guggenheim, Frank Gehry).
Praticamente siete immersi in vigneti, lo sguardo si perde e l’anima si
ricarica nel verde delle vigne e nell’ocra della terra. Poi arrivate a A
Guardia. Che domina il panorama da un piccolo promontorio. 360° di vigne,
terreno coltivato, verde. Tranquillità assoluta.
Laguardia accoglie, culla,
cura.
Riparti da li col male al cuore di lasciare un posto tanto bello ma con
la serenità donata da buon cibo, buon vino, bella gente e meraviglioso mondo.
Dopo questa meraviglia quasi ultraterrena abbiamo passato i
successivi tre giorni in città, tra Vitoria e Bilbao, per poi ripartire alla
volta di Donostia. La strada per San Sebastian non è lunga da Bilbo, però
avevamo voglia di prenderci il nostro tempo.
Ondarroa |
E così un po’ per volontà e un po’
per caso (a Lekeito non abbiamo trovato parcheggio – e comunque l’abbiamo
percepita da subito come troppo caotica per quello che sentivamo di aver
bisogno) siamo arrivati ad Ondarroa.
L’arrivo a Ondarroa è avvenuto dopo una giornata a
girovagare tra entroterra e mare, la storia di Gernika e il mare di Mundaka.
Verde e blu. Poi eccoci in questo paesino, una volta porto di pescatori molto
importante per l’economia della zona. Ci siamo arrivati più o meno nel pieno
della siesta. Negozi aperti pochi, poca gente per le strade. Tranquillità.
Abbiamo trovato una pensione guidati da una signora che ci ha raccontato il suo
paese e spiegato che di pensioni ce ne sono solo due e che i turisti di solito
si fermano solo a Lekeito, oppure proseguono oltre. Già, questo è quello che
cercavamo.
Il tempo di prendere possesso della camera, cambiarci e
rinfrescarci e il sole è spuntato, concedendoci un meraviglioso pomeriggio di
mare, relax e ricarica dell’anima. Il meraviglioso aperitivo lungo la rias, la
splendida cena a base di ottimo pesce e il silenzio assoluto della notte ci
hanno davvero aiutato a ripartire e affrontare gli ultimi 3 giorni “cittadini”
della nostra vacanza.
AGUR!
Ya lo
he dicho muchas veces, España te golpea con el Sur, pero se pone en ti atraves del
Nord. Desde Galicia hacia el Pais Vasco el viajero está asorbido por paisajes
inesperados, valles verdes, acantilados sobre el mar, el cielo se encuentra con
el mar, la tierra que cae en el azul. El azul y sus muchos matices. La gente
del norte franca, sin adornos. Directos. Acogiendo sin zalemas.
Realdad.
Este
verano fui 10 dias a lo largo del Pais Vasco, Euskadi, y descrubí unos lugares
maravillos. Los ojos (y el alma) se rellenaron de colores muy vivos, azul – de mar
y cielo, verde - de arboles y colinas
plantadas con vino, gris – de la pedras, rojo – del vino. He podido visitar
ciudades y pueblos y estos son lo que más me se pusieron por dentro. Laguardia
y Ondarroa.
Laguardia ya está bastate famosa gracias a sus importantes bodegas diseñadas por
Calatrava. Quizá pero no sabeis las emociones que se pueden probar a llegar
aquí. Lonely Planet describe esto sitio como “sumergido en un océano de viñas”. Y así es, de verdad. Cuando
llegas desde Logroño y El Ciego (Eltziego) – muy conocido también por su bodega
diseñada por el Archistar Frank Gehry, lo mismo del Guggenheim de Bilbao –
estas totalmente rodeado por viñas. Y llegados a A Guardia, en la cima de la
colina, podrás ver todo estos panorama – a 360. Tranquillidad absoluta. Laguardia acoge, acuna y te cuida. Te despide de esto pueblo con el corazón que
llora para dejar toda esta belleza y tranquillidad pero con la serenidad que te
traen la buena comida, el buen vino y gente hermosa, todo esto meravilloso
mundo.
Después
de esta meravilla – casi no real – pasamos tres dias en ciudad, Vitoria y
Bilbo. Salimos de Bilbo, dirección Donostia, con gana de tomar nuestos tiempos.
Así que llegamos, un poco para voluntad un poco para el caso (en Lekeito no
encontramos aparcamientos) a Ondarroa.
Después
de todo el dia rodeando entre historia, tierra, mar, Genrnika, Bermeo y
Mundaka. Verde y azul. Llegamos aquí por la siesta. Nadie (casi) por las
calles, silencio, tranquillidad. Paraíso para nosotros. Llegamos a la pensión
gracias a una mujer que nos contó un poco del pueblo, poco turistico porqué
todo el mundo se para en Lekeito.
Tomamos
posesión de nuestra habitación y a la playa... relax, carga para el alma. Una
copa de vino cerca del rio, cena de pescado muy rica, silencio absoluto por la
noche. Todo esto nos ayudó para los últimos tres dias de vacaciones.
AGUR
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