Frida Kahlo - una vita d'arte e di passione

Io ho una sorellina fantastica. Anche se non siamo sorelle di sangue abbiamo in comune tante cose, alcune esperienze di vita, qualche trauma, un po’di ferite e molte molte cose belle. A lei devo tantissimo, in primis l’accettazione di me stessa e la mia crescita che è passata anche attraverso di lei e delle nostre chiacchierate.
Pensando alla morte


Ci siamo conosciute che lei era una giovane donna che si affacciava in un mondo troppo crudele, e io una bambina che stava diventando grande. Poi lei partii e si mise in mezzo un oceano e vite che andavano in luoghi diversi (e velocità non sempre uguali). Ma invece di morire, il nostro rapporto è cresciuto sempre più forte. Lettere, cassette e ora registrazioni digitali. Schede telefoniche, mail, facebook e skype – quando la tecnologia diventa davvero qualcosa di utile al servizio delle persone.
Ci siamo raccontate, abbiamo fatto sedute psicoanalitiche, riso e pianto. E ci siamo scambiate moltissimo.

Come dicevo prima, le devo molto. In tutto questo molto c’è anche la conoscenza di due donne grandi, immense. Kuki Gallmann e Frida Kahlo. Lei me ne ha parlato, mi ha regalato libri e abbiamo parlato di queste due persone fantastiche. Attraverso di loro ci siamo conosciute meglio anche noi e abbiamo capito dove due donne possono arrivare grazie alla forza d’animo e allo spirito combattivo.

In questo momento sto approfondendo la conoscenza di Frida attraverso la lettura di Frida Kahlo – una vita d’arte e di passione  di Raquel Tibol. Di Frida ho già scritto, la sua storia è  per me fonte d’ispirazione. Ispirazione all’andare sempre avanti, nonostante tutto, testa bassa verso il proprio futuro.

La storia di Frida da subito si fa difficile, sin dai primi mesi di vita, poi l’incidente, enormi sofferenze fisiche, la sofferenza emotiva di non potere avere figli, un marito amato profondamente, un marito che si dedica anche ad altre donne, battaglie politiche, battaglia interiore per vivere ogni giorno, accettarsi, essere.
E tutto questo traspare nei suoi quadri e nella sua storia, nei suoi diari, nei frammenti di chi l’ha conosciuta. Leggere un libro su Frida è sempre una scoperta, un viaggio interiore. Ci mette davanti a noi stessi .

Frida nella vita e Frida nei suoi quadri. Frida vista da Frida e Frida attraverso gli altri (e la pittura). Questo è quello che c’è dentro questo libro.

Raquel Tibiol scrive di Frida che “Gli psicoanalisti potrebbero trovare molti pazienti con problemi fisici e psicologici simili a quelli di Frida, ma pochi artisti che siano riusciti a sublimare il dolore personale in un’arte che possa essere apprezzata senza riferimenti aneddotici, sebbene in questo caso la biografia abbia in sé il fascino di un’opera d’arte”.
Ed è così davvero, la vita di Frida è opera d’arte. Opera d’arte da ammirare per la sua forza e da provare a imitare e copiare quando ci stiamo per arrendere. 
La colonna spezzata

Vita votata alla vita nonostante tutto, nonostante il dolore e nonostante le delusioni. Avanti, sempre avanti, Frida.
E Raquel riesce a essere commovente nel capitolo dedicato a La casa, le cose. Ritrovarsi, occhi lucidi, a immaginarsi all’inaugurazione della Casa Museo Frida Kahlo come fosse una nostra amica, una persona intima. La Frida, per cui la casa è stata fulcro centrale e fondamentale. Luogo di costrizione, luogo magico, luogo-persona. Il Messico dentro quattro mura, animali, piante, idoli. Frida stessa, in mattoni.

Luogo che diventa anche scuola, quando Frida inizia l’avventura per la Esmeralda. Immensa insegnante, di arte e di vita, lezioni nelle quali l’unica disciplina ammessa era quella interiore. L’arte come specchio dentro la propria anima ma sempre al servizio della società (come da buona dottrina marxista). Avvicinarsi alle proprie radici, la cultura popolare. Anacronistico e oggi così moderno il pensiero di Frida che, già nella prima metà del XX secolo vedeva nelle radici la base per il futuro. In un momento in cui si andava verso la perdita delle radici, il futuro, la velocità, macchine, Frida metteva al centro proprio le radici, l’arte popolare, la verità. E il popolo. Il popolo che doveva essere il vero fruitore dell’arte perché l’arte doveva parlare al popolo e contenere un messaggio per il popolo. E i suoi giovani allievi colsero questo insegnamento, molto bene.
Radici

Il suo messaggio – indissolubilmente legato a quello di Diego – resteranno per sempre in coloro che li hanno conosciuti (nella realtà o attraverso le loro opere).

Leggere di Frida, leggere Frida, è ogni volta bellissimo e struggente. Entrare in contatto con menti così brillanti, vite così speciali (e in questo caso così dolorose) fa bene al punto di generare dolore.



Grazie Frida, per la tua vita. E grazie ad Anja per avermela presentata.

Raquel Tibol
Ed. Rizzoli
P. 177 - € 14,50

Consigliato a chi: Ha voglia di conoscere e approfondire la vita di una donna immensa. 






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Tengo una hermanita maravillosa. Aunque no somos hermanita de sangre tenemos en común muchas cosas, unas esperiencias de vida, traumas, heridas y muchas muchas cosas bonitas. Se le debo mucho, ante de todos la aceptación de mi misma, mi crecimiento ha pasado también por nuestras tertulias.

Cuando nos conocemos ella era una joven mujer que empezava caminar en un mundo cruel, y yo una niña que empezava ser grande. Ella decidí irse lejo yhabía un oceano a separarnos. Y vidas que iban a ritmos diferentes. Pero a la vez de apagarse nuestra amistad se hizo más fuerte. Cartas, casetes y ahora grabación digitales. Tarjetas telefónicas, e-mail, facebook, skype – la tecnología al servicio de las personas.

Charlas, sesiones psicoanalíticas, sonrisas y lagrimas. Y entre todo nosotras.

Como decía antes, le debo mucho. Entre todo el mucho está el conocimiento de dos grandes mujeres: Kuki Gallmann y Frida Kahlo. Ella me habló de ellas, me envió libros y en nuestras charlas hablamos muchisimo de esas grandes mujeres. Gracias a ellas nos conoscemos mejor (la otra y nosotras mismas) y hemos aprendidos donde puede llegar una mujer con fuerza y espíritu de lucha.
En este momento estoy conosciendo mejor a Frida Kahlo através del libro “Frida Kahlo – una vida abierta” de Raquel Tibol. De Frida ya escribí, su historia es fuente de inpiración para mi. Para seguir adelante, sea lo que sea, hacía proprio futuro.
La historia de Frida ha sido dificíl desde el principio, los primerso meses de vida, el accidente, sufrimientos fisicos enormes, y emotivo también,luchas políticas, luchas interiores cada dia, aceptarse, ser.  
Todo esto se puede reconocer en sus cuadros y en su historia, en sus diarios, en las palabras de quien la conocía. Leer un libro sobre la vida de Frida siempre es un viaje interior. Nos pone frente a nosotros.
Frida en la vida y Frida en sus cuadrso. Frida frente a Frida y Frida através de los otros (y de su pintura). Esto es lo que hay en este libro.
Raquel Tibol escribe de Frida “Los psicoanalista podrían encontrar muchos pacientes con probelam físicos y espirituales como los de Frida, pero quizá encuentreren muy pocos artistas que hayan podido sublimar un dolor personal en arte, el cual bien puede ser apreciado sin referencias andecdóticas, aunque en este caso la biografía  en sí misma tenga la fascinación de una obra de arte
Y es así de verdad, la vida de Frida es arte. Una obra de arte que tenemos que admirar por su fuerza, y deberiamos ententar de imitar en el momento en que empezamos rendernos. 

Vida por la vida, a pesar de todos, a pesar del dolor, de las delusiones. Adelante, siempre adelente, Frida.

Y Raquel toca el alma en el capitulo de La casa, las cosas. Y nos encontramos con los ojos llenos de lagrimas, a la inauguración de la Casa Museo Frida Kahlo, como si Frida fuera nuestra amiga. Para Frida la casa ha sido epícentro fundamental. Lugar de restricción, lugar magíco, lugar y persona al mismo tiempo. El Mexico dentro la casa, animales, piantas, ídolos. Frida misma, en ladrillos.

Lugar que se transforma también en escuela cuando Frida empieza la adventura en la Esmeralda. Profesora magnífica, de arte y vida, lecciones en las que la única disciplina era la interior. El arte como espejo del alma, siempre al servicio de la sociedad (doctrina marxista). Enfrentarse con las raices, la cultura popular. Moderno pensamiento de Frida. Ya en principio del siglo XX ella veía las raices como bases del futuro. En un momento historico en que todo era velocidad, maquínas, progreso, Frida ponía al centro las raices, el arte popular, la verdad. Y el pueblo. El pueblo al que el arte partenecía. Y “los Fridos” entendieron muy bien el mensaje.

Su mensaje – siempre junto a lo de Diego – siempre estaran por dentro de los que los han conocidos (de persona o através de sus obras).
 Leer de Frida, Leer Frida, siempre encanta pero también genera sufrimiento. Ponerse en contacto con vida especiales (y doloras también) hace bien hacía generar dolor.

Gracias Frida, por tu vida. Y Gracias Anja para presentarnos. 

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