Bruciamo tutto nel camino del passato. O no?

L'anno sta per finire. In realtà sto iniziando a scrivere questo post che mancano ancora due mesi a gennaio. E' che ho tante cose in testa e voglio tirarle fuori. Sarà un work in progress.. fino a fine dicembre.

Ho tanta voglia che quest'anno finisca. Perché alla fine a conti fatti è stato un anno brutto. Un anno di perdita. Mio zio, mia nonna, la zia Tina. Ma perdita non solo per la morte di persone care (o persone che avremmo voluto avere il tempo di conoscere di più e di cui ora resta un fiore, rosso, in salotto). Perdita anche di affetti, di rapporti. Perché certe cose poi ti mettono di fronte a situazioni e a cose che nella normalità non sarebbero successe. O che magari non volevi vedere.

Però a pensarci, se penso a chi sono oggi e a chi ero il 1° gennaio 2013 alla fine sono più forte. Più consapevole di me e della mia capacità di rialzarmi. Di andare avanti. So cosa mi può scalfire, cosa mi potrà abbattere. Però so che ho la forza e la capacità per rimettere insieme i cocci. E l'ho fatto. In quest'anno che è iniziato seduta in una sedia del dentista (e non poteva che essere un cattivo presagio) io esco rimescolata ma non demolita.
Alla fine si va avanti sempre. Chi resta deve camminare. Anche nel ricordo e nel rispetto di chi non c'è più.

Quest'anno ho scoperto anche Berlino. E la città ha contribuito allo scombussolamento. Perché ora, come ieri, vorrei essere lì. E so che invece starò qui. Per molte ragioni. Anche perché, alla fine, il coraggio di andare via davvero non ce l'ho. E so che poi via da qui non respiro. Però quella città. Quell'ideale. Quel modello. Quel silenzio. Così vorrei la mia.
E questa voglia di partire unita alla consapevolezza che non l'avrei fatto ha alimentato lo scombussolamento di quest'anno.

Ma tutto serve. Quello che non ammazza, ingrassa. Mi ripeteva sempre mia nonna (o forse lo ripeteva a se stessa mentre ci vedeva mangiare sabbia, fango, terra...). Ed è vero.

Ma ogni fine anno che si rispetti parla di bilanci e di propositi.
L'anno è decisamente nella parte sbagliata della bilancia, in quella negativa. Ma non tutto il male viene per nuocere. E si cresce anche con le porte in faccia e il male nel cuore. E allora, cresciamo. E andiamo avanti.

La cosa che più mi interessa ora sono i propositi. Voglio guardare al futuro. Si, bruciare tutto nel camino del passato, guardarmi nello specchio del presente e decidere come sarò nella finestra del futuro.

1. Niente complessi inutili e dannosi sul corpo che cambia, cambierà sempre. Cercare di trattarlo bene, il meglio possibile, e volerglisi bene. Non che io sia particolarmente complessata.. ma si sa, quei giorni capitano a tutti e, guardandoci intorno scopriamo solo modelli perfetti. Ma poi tanto perfetti non sono, e neanche modelli

2. Un proposito mooolto difficile da mantenere è quello di prendere più la vita (specie il lavoro) giorno per giorno. Senza farsi sopraffare eccessivamente e senza diventare brontolona più di quello che sono già! Se per la vita, la quotidianità, è abbastanza semplice lo è moolto meno al lavoro. Sopratutto considerando che tutto faccio tranne un lavoro che mi piaccia e mi dia soddisfazione. Però nel 2014 vorrei che un po' di sorriso entrasse anche nella mia scrivania.. Impossibile? Vedremo!

3. Voglio cercare di smetterla di cercare sempre un retro-pensiero nel comportamento degli altri. Voglio avere un atteggiamento positivo nei confronti delle persone e non pensare sempre e solo male (pensare che qualcuno stia cercando di fregarmi o che qualcuno sia stupido - ignorante - scemo o comunque una qualche malignità). Forse sbaglierò, forse sembrerò ingenua. Però davvero mi sono rotta di persone che giudicano, che fanno la tara a quello che dici perché sono certe tu stia mentendo. Voglio dare fiducia alla gente, al prossimo.

4. Prendermi meno sul serio. In generale, prendere meno sul serio un po' tutto. Inizio a credere che buona parte dei problemi di questo Paese e del Mondo in generale siano dovuti a gente che si prendere troppo sul serio. Gente che crede che quello che fa sia super importante, sia una cosa seria. Ora, a parte medici, infermieri e insegnanti credo che il fare qualcosa di realmente serio appartenga a pochi. Noi tutti viviamo, ci occupiamo e ci appassioniamo a cose utili o futili e ci intratteniamo con hobby che ci fanno divertire. Smettiamola di prenderla come se fosse la cosa più importante del mondo. Che si tratti di un hobby o del proprio lavoro. E' solo un'attività, che ci piace, ci diverte o dobbiamo fare. Facciamola, perché dobbiamo o perché ne abbiamo voglia, con serenità. Ma senza prenderci davvero sul serio.

5. Ultimo proposito, perché 5 seri propositi sono già tanti, voglio sempre cercare di avere tempo per me. Respirare lentamente, leggermi dentro e non lasciarmi vivere ma essere sempre io a decidere la direzione. 


I propositi sono finiti. Sarà dura. Ma giorno per giorno e con affianco le persone a cui voglio bene non sarà così impossibile.
e oggi, 3 dicembre, ho trovato la chiusura perfetta. Un link, vi rimando alla sezione di Elasti di D di Repubblica. La leggo sempre, questa pluri-mamma molto (im)perfetta e per questo reale e meravigliosa, che mi fa pensare che la mia famiglia, un giorno, la vorrò così, caotica e piena di cose, sentimenti, passioni, paure, amore. E vi lascio con un suo pezzo, sul non prendersi troppo sul serio, sul ricominciare ogni volta che si cade. Sulle cadute, ogni volta che si era pensato di aver costruito il proprio fazzoletto di serenità.
Grazie Elasti. http://d.repubblica.it/dmemory/2013/11/30/attualita/elasti/205attua20131130692050205.html

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