I non-luoghi come luoghi dell'anima
Qualche giorno fa Giovy (di Emotion Recollected in Tranquillity) ha in qualche modo risvegliato in me la voglia di scrivere questo post. Lo dico spesso, lei mi ha ispirata e mi ha aiutata ad appassionarmi al Regno Unito e a capirlo meglio. In questo caso però non si parla di Regno Unito ma di qualcosa di più filosofico: di stati dell’anima. Da poco ha inaugurato la metro 4 a Milano il cui capolinea è l’aeroporto. Il giorno dell’inaugurazione io parevo una bambina il giorno di Natale: così felice ed emozionata di riuscire ad arrivare in metro dentro l’aeroporto (per altro da casa mia sono non più di 10 / 15 minuti) e con un’amica mi sono ritrovata a passeggiare per Linate (tra l’altro ristrutturato di recente) felice come una Pasqua! Io amo i non-luoghi . I luoghi di passaggio, di incontro, che non si definiscono per quello che sono ma più per quello che rappresentano e per le emozioni che ci vivono dentro. Le stazioni sono i miei preferiti, non arrivo all’amore per i treni di mio