#UnMesetraleRighe: febbraio tra storia e sentimento

Libri letti: 12

Spesa dei libri letti nel mese: 42,74 Euro.

Voto medio: 4,33

Principali nazionalità: 4 Britannici (3 inglesi e 1 scozzese) 3 statunitensi, 3 italiani e 2 russi

Donne/Uomini: 8 donne e 4 uomini




What or where or who you love is only ever borrowed. There is no permanent ownership, not for any of us.
- Our House










PAROLE ASCOLTATE

Questo mese i libri ascoltati sono stati 5, due favolosi, due che non deludono mai e uno che - onestamente - non mi ha lasciato nulla nonostante ne avessi sentito parlare molto bene da molte persone. 

Ma andiamo con ordine. 

I due audiolibri che ho amato di più sono “Complotto contro l’America” di Roth e “Pet Sematary” di King che ho ascoltato in inglese. Roth mi ha stupita, con lui ho un rapporto di odio - amore. Amo i temi che tratta ma spesso mi scontro con il suo stile (troppo volgare a tratti). In Complotto contro l’America si perde quasi la nota forzatamente volgare e ne guadagna il tema: un’America alleata di Hitler con Lindberg al potere alla Casa Bianca. Intenso e sconcertante: quanto siamo stati vicini a un finale diverso della storia? 

Pet Sematary è una grande conferma, King per me è un porto sicuro. Il tema centrale della morte e l’incapacità di affrontarlo. Il protagonista, che per tutta la prima parte parla della morte come una cosa naturale e poi si trova davanti all’impossibilità di accettarla, quando lo colpisce nel profondo. 

La mia amata Agatha Christie con gli audiolibri non delude mai e anche “Carte in tavola” scorre piacevolmente, facendo venire una gran voglia di imparare a giocare a Bridge!  E così anche Paolo Roversi, con il suo Radeschi, Milano e la Bassa è sempre una garanzia. L’uomo della Pianura è un ottimo titolo, si ride molto e si affronta un bel caso poliziesco intricato.

Il libro che invece mi ha molto deluso è  Addio fantasmi della Terranova. Bellissimo il ritratto della Sicilia ma il tema dell’incomunicabilità, del dolore tenuto dentro che ci influenza, probabilmente mi ha un po’ annoiato e non ci ho trovato una particolare originalità nel trattarlo. 


I LIBRI CHE HO LETTO

Le letture (cartacee o con E-Book) sono state 7: tutti libri molto belli che hanno reso difficilissimo scegliere il migliore. 

Sono tornata nell’Antica Grecia, tra Odisseo, Minosse, Elios e Zeus, insieme a Circe, vittima del complesso dell’impostore, che ha lottato tanto nella vita per riprendersela quella vita, appropriarsene a piene mani. Intenso e poetico. 


Poi sono stata catapultata nella Russia post Stalin grazie al gruppo di lettura di Samizdat. Con Una storia russa abbiamo seguito le vite di Micha, Il’ja e Sania tra letteratura, musica, regime, amori e l’amicizia che supera tutto ma non può salvare. Non sempre. Un romanzo che strizza tanto l’occhio ai classici dell’800 e non solo per le tante citazioni. Un libro che racconta con schiettezza quello che è stato vivere in Unione Sovietica in quegli anni. 

Ed eccomi improvvisamente a Londra a seguire le vicende di oggetti dimenticati per curare il presente attraverso i ricordi, parte essenziale della nostra vita. Il passato non va mai dimenticato, come ci ricorda “The keeper of lost things” (Dove ti ho perso - nella traduzione italiana). 

E un passato folgorante è quello che racconta Serena Dandini ne “La vasca del Führer”. La vita è quella di Elizabeth (Lee) Miller, modella, fotografa, surrealista, musa, meravigliosa creatura fragile ma forte. Il culto della propria indipendenza è il manifesto di questa donna meravigliosa, che negli anni ‘30 ha sfidato tutto per essere sé stessa.

Saranno mancati i classici russi questo mese? Eh no, sono tornata al mio amato Lev Tolstoj che nelle poche pagine de “La felicità domestica” dipinge un quadro vivido della vita della nobiltà russa, la vita che scorre senza scopo e con la necessità di trovarne uno. La donna sempre al centro, Regina del Focolare sì, però anche faro della vita. 


E questo mese ho anche letto un gran bel thriller. Devo confessarvi che per molto tempo ne ho letti molti e ora difficilmente trovo qualcosa che mi colpisca davvero. “Our house” di Louise Candlish (La casa che era nostra - nella traduzione italiana) ci è riuscito alla grande. Scelta narrativa che spazia dal narratore onnisciente alla viva voce dei due protagonisti, una storia incredibile in sottofondo che nasconde qualcosa che non è chiara. A me il finale ha lasciato di stucco! 

E poi sono andata nella mia comfort zone preferita (meglio dire una delle mia comfort zone preferite), scoperta grazie agli audio libri: Agatha Raisin. Questa Miss Marple moderna (e più giovane) che ci porta nelle Cotswolds e, tra una risata e l'altra, ci fa passare ore piacevoli risolvendo casi e chiacchierando con James, Charles, Toni e Roy (e l'immancabile, preziosa, Miss Bloxby)!  


CITAZIONE DEL MESE

“Ognuno ha il suo punto di sofferenza e proprio da lì comincia questa rivoluzione individuale della personalità” - Una storia russa


Non solo la storia della Russia post staliniana ma anche molti spunti e pensieri sullo sviluppo della persona: quando si inizia a diventare adulti? Quando si costruisce la personalità adulta di un essere umano? La risposta, che viene data da alcuni personaggi e dalla loro storia, è che spesso e volentieri l’ingresso nell’età adulta passa per la sofferenza. Il modo in cui ognuno la affronta, ne esce (se ne esce) e cambia, segna il punto di rottura. 

Non posso che essere d’accordo. La mia infanzia è finita troppo presto perché quando si incontra il dolore profondo non può più esserci spazio per l'ingenuità dell’infanzia. E si cresce. 

La sofferenza ci fa sempre cresce. A volte fa male. A volte ci si mette molto tempo. Però guardando indietro si scopre che proprio quel momento ci ha fatto diventare quello che siamo. 


IL LIBRO DEL MESE

Ormai avrete capito che il libro del mese per me è stato “Una storia russa”. L’intreccio tra le storie e la Storia è una miccia che in me fa sempre scattare la scintilla. Apprezzo tantissimo chi riesce a raccontare storie particolari facendole diventare generale. 

In questo libro ci sono dei difetti, a tratti alcuni personaggi sono troppo bi-dimensionali. Eccessivamente tagliate con l’accetta. Però ci si passa sopra. E va bene anche così. 


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