Il Lago di Braies (Segheria e Ponticello)
Ti svegli, presto. I Baranci dalla tua finestra iniziano a diventare rosso fuoco, è l'alba. Sono circa le 6.30. Sei in vacanza ma non riesci a dormire, sei troppo felice di dove sei, non vuoi sprecare troppo tempo con gli occhi chiusi, vuoi assorbire ogni minuto di questa settimana.
E oggi è una giornata speciale, perché sai che si torna in uno dei tuoi luoghi del cuore in assoluto (molto prima che diventasse conosciuto a tutta Italia grazie a Terence Hill).
L'obiettivo è il Lago di Braies.
Mentre fai colazione, cerchi di immaginarti come troverai il lago. Ti ricordi quando a febbraio era completamente innevato e ci andavi a fare sci da fondo. Ma ora sai che non c'è tanta neve. Chissà se ci sarà il lago, o si camminerà su di lui.
Arriva il momento. Autobus, Dobbiaco, quattro passi e arriva il cambio diretto a Braies. La gioia. Villabassa, passa per ora. Torneremo nel pomeriggio.
Ora si gira a sinistra e si imbocca la via verso la valle di Braies. Si sale un po'. Si arriva a Segheria, ad aspettare c'è un pullman per Prato Piazza. Ma oggi non è il giorno. Si prosegue, Ferrara. E poi il bosco, solo il bosco. Qualche maso, agriturismi ormai.
Ed eccolo, la strada finisce. L'albergo copre la visuale. Dietro l'arco di neve eccolo, tutto bianco. Immerso nel suo anfiteatro unico, le Dolomiti che lo osservano e proteggono. Il bosco. Il silenzio.
aperitivo da Toni e a casa, ad ammirare i Baranci che tornano grigi mentre il sole si nasconde. Fino a domani mattina.
E oggi è una giornata speciale, perché sai che si torna in uno dei tuoi luoghi del cuore in assoluto (molto prima che diventasse conosciuto a tutta Italia grazie a Terence Hill).
L'obiettivo è il Lago di Braies.
Mentre fai colazione, cerchi di immaginarti come troverai il lago. Ti ricordi quando a febbraio era completamente innevato e ci andavi a fare sci da fondo. Ma ora sai che non c'è tanta neve. Chissà se ci sarà il lago, o si camminerà su di lui.
Arriva il momento. Autobus, Dobbiaco, quattro passi e arriva il cambio diretto a Braies. La gioia. Villabassa, passa per ora. Torneremo nel pomeriggio.
Ed eccolo, la strada finisce. L'albergo copre la visuale. Dietro l'arco di neve eccolo, tutto bianco. Immerso nel suo anfiteatro unico, le Dolomiti che lo osservano e proteggono. Il bosco. Il silenzio.
È lunedì, ci sono pochi turisti. Sembra di avere tutto il lago per se. Che meraviglia. Camminare "sull'acqua", fare tutto il giro.
Il lago è sempre bello. D'estate è magicamente verde, ricco di sfumature, circondato dal bosco rigoglioso.
D'inverno è morbidamente bianco, ovattato. Un po' sonnacchioso, come se stesse ricaricando le pile per tornare a risplendere.
Ogni volta che torno qui vorrei il tempo si fermasse, mi sento in armonia con tutto quello che mi circonda, come se niente altro fosse necessario.
Ma arriva l'ora di pranzo. Avevamo deciso per Ferrara ma lunedì è il giorno di chiusura dei due ristoranti che incontriamo. Così continuiamo a camminare sotto il sole fino a Segheria. Lì c'è un Garni con ristorante (che consiglio vivamente!). Ottimo pasto e via verso Ponticello. Al pomeriggio non si arriva (d'inverno) a Prato Piazza ma ci si ferma qui (da qui poi partono navette che per 9,00 Euro fanno la spola - andata e ritorno - verso la fine della Valle e Patro Piazza).
Ponticello, da qui partono un po' di sentieri. Noi facciamo un breve giro, in mezzo alla neve e nel silenzio più totale.
Dopo un'ora riparte il pullman. Si torna nella civiltà.
Quattro passi a Villabassa (immancabile tappa da Pescosta) e poi rientriamo a San Candido:
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