La mente in viaggio
Organizzare viaggi (e farli) è quello che finora, probabilmente, mi ha permesso di non impazzire. E' l'attività che faccio, con costanza, soprattutto quando sto affrontando periodi difficili o situazioni emotivamente complicate.
In realtà è un'attività che faccio quasi sempre. Però durante i periodo bui è quella cosa che mi permette di stare in piedi e di scaricare tutte le tensioni. C'è chi va in palestra, chi piange, chi beve birra... Io penso, organizzo e immagino viaggi (che poi si concretizzano).
E' un'attività che mi fa pensare ai miei nonni. Perché io i viaggi li ho praticamente sempre fatti con loro. In famiglia l'organizzatrice era la nonna. E' lei che mi ha insegnato ad organizzare un viaggio, leggere una cartina e scoprire cose da vedere e fare. Mi ricordo ancora quando stavamo organizzando il viaggio a Parigi (loro ci erano stati diverse volte, per me era la prima), immersi nelle mitiche guide rosse del Touring. Cartina di Parigi alla mano e orari dei musei e delle località che volevamo visitare.
Il primo viaggio che ho organizzato da sola è stato anche il primo viaggio che ho fatto da sola, da sola per davvero. Io e la mia valigia in giro per l'Andalucia. Una scoperta e il viaggio che porterò sempre nel cuore. Una delle cose più belle fu proprio organizzarlo, nei dettagli. Pensare a dove, cosa e quando. La guida è cambiata, ora l'amica fedele è la Lonely Planet, una certezza. Che però va poi dimenticata, perché la bellezza dopo l'organizzazione è anche il saper perdersi.
Da allora sono l'organizzatrice ufficiale. Diverse sono state le mete e le persone che le hanno accompagnate (dall'Andalucia con i nonni, ai Paesi Baschi, Amsterdam e NYC con la socia fino al Portogallo e Galizia, Londra e Berlino con la mia dolce metà), sempre con me come organizzatrice. L'attività mi piace e mi rilassa. Salvo poi aspettare con ansia la data della partenza. Perché organizzare è bello ma viaggiare anche di più.
Ora sono qui, con il prossimo viaggio quasi pronto - viva l'isola smeraldo - e i prossimi nella testa. A fare quello che più mi piace fare, organizzare. Viaggi. E viaggiare.
In realtà è un'attività che faccio quasi sempre. Però durante i periodo bui è quella cosa che mi permette di stare in piedi e di scaricare tutte le tensioni. C'è chi va in palestra, chi piange, chi beve birra... Io penso, organizzo e immagino viaggi (che poi si concretizzano).
E' un'attività che mi fa pensare ai miei nonni. Perché io i viaggi li ho praticamente sempre fatti con loro. In famiglia l'organizzatrice era la nonna. E' lei che mi ha insegnato ad organizzare un viaggio, leggere una cartina e scoprire cose da vedere e fare. Mi ricordo ancora quando stavamo organizzando il viaggio a Parigi (loro ci erano stati diverse volte, per me era la prima), immersi nelle mitiche guide rosse del Touring. Cartina di Parigi alla mano e orari dei musei e delle località che volevamo visitare.
Il primo viaggio che ho organizzato da sola è stato anche il primo viaggio che ho fatto da sola, da sola per davvero. Io e la mia valigia in giro per l'Andalucia. Una scoperta e il viaggio che porterò sempre nel cuore. Una delle cose più belle fu proprio organizzarlo, nei dettagli. Pensare a dove, cosa e quando. La guida è cambiata, ora l'amica fedele è la Lonely Planet, una certezza. Che però va poi dimenticata, perché la bellezza dopo l'organizzazione è anche il saper perdersi.
Da allora sono l'organizzatrice ufficiale. Diverse sono state le mete e le persone che le hanno accompagnate (dall'Andalucia con i nonni, ai Paesi Baschi, Amsterdam e NYC con la socia fino al Portogallo e Galizia, Londra e Berlino con la mia dolce metà), sempre con me come organizzatrice. L'attività mi piace e mi rilassa. Salvo poi aspettare con ansia la data della partenza. Perché organizzare è bello ma viaggiare anche di più.
Ora sono qui, con il prossimo viaggio quasi pronto - viva l'isola smeraldo - e i prossimi nella testa. A fare quello che più mi piace fare, organizzare. Viaggi. E viaggiare.
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